Discorso pronunciato dal
Presidente della Repubblica di Cuba Fidel Castro Ruz, in occasione dell’atto di
consegna della licenza media ai pioneros
della Scuola Media Sperimentale “José Marti”, nel Palazzo delle Convenzioni, il
23 luglio 2005.
Cari neodiplomati;
Genitori e familiari;
Professori;
Stimato collegio che ha reso possibile ciò che oggi noi
stiamo celebrando;
Si diplomano, cosa che già tutti sanno, 345 pionieri
che erano alla prima media il giorno 6 settembre 2002, quando ebbe luogo l’inaugurazione della Scuola Media Sperimentale “José Marti”.
Sono i primi di questa scuola che terminano la media
educati secondo la nuova concezione del professore generale integrale, che
lavora con 15 adolescenti, passa con loro dalla prima alla terza media e che è
stato l’amico, il consigliere, la guida di ognuno di loro.
Questo professore generale integrale ha sostenuto con
i genitori lo studio ed il lavoro sistematico – cerco di vedere dove sono i
genitori, lassù, anche là (Segnala). Li
saluto in modo speciale e mi congratulo con loro (Applausi) -, e come allora
chiedo la loro collaborazione, così come l’abbiamo fatto quella notte al cinema
teatro Payret, dove siamo dovuti rifugiarci, se non ricordo male, perché era
arrivato un grande acquazzone; pioveva allora ed adesso ha cominciato a
piovere.
Quando scegliemmo questa scuola avevamo già vinto una
prima esperienza alla Scuola media in campagna (internato) “Cosmonauta Yuri
Gagarin”, sotto la guida dei primi professori generali integrali: I valientes (i coraggiosi; N.d.T.). Era necessario estendere l’esperimento ad una
scuola cittadina che svolgeva la sua attività in una delle più complesse realtà
della capitale, e non si scelse la più facile. Ciò avvenne nel bel mezzo dei
primi anni caldi e creatori della battaglia d’idee.
Le riflessioni, che determinarono uno sforzo speciale
della Rivoluzione per le tre classi della scuola media, considerate a Cuba le medie
inferiori, sono contenute nelle seguenti parole che ho avuto l’opportunità di
pronunciare quei giorni e che, a mio giudizio, mantengono oggi piena validità nell’ambito
mondiale. “La situazione dell’insegnamento nella scuola media è un disastro,
criterio generalizzato, sottoscritto incluso dagli organismi internazionali che
si occupano d’educazione.
“Era un sistema tradizionale d’insegnamento ereditato
dall’Occidente e concepito per una minoranza elitaria.”
Mi piacerebbe sapere quanti di voi appartengono a
minoranze elitarie, o chi dei genitori. Sappiamo molto bene che è l’inverso.
“Secondo il sistema attuale – dicevo allora – che
implica l’attenzione di un professore specializzato in una materia a un gruppo
numeroso che può arrivare a centinaia di alunni” questo venne segnalato da Mara
quando disse che lei ne seguiva più di 200 –“nessuno ha speciali
responsabilità, non conosce, ne può conoscere il ragazzo, la sua condotta
generale, carattere, temperamento, problemi personali, difficoltà in seno
familiare.
“L’alunno passava da 11, 12 e fino a 13 professori
secondo l’anno, per loro era difficile conoscere il nome di tutti gli alunni e
ci domandiamo se realmente potessero leggere e analizzare a fondo gli esami ed
i lavori scritti di più di 200 adolescenti.”
Era un metodo che non aveva niente a che vedere con
l’educazione, un metodo rudimentale, inefficiente e complicato di istruire -
senza che, ovviamente, ne avessero colpa i professori, loro l’avevano ereditato
così dagli ultimi secoli – un metodo nel quale nessuno integra le proprie
conoscenze, la propria cultura ed i propri valori. Senza dubbio non era la forma ideale per
educare un’adolescente di 12 anni, come quelli diplomatisi due giorni fa a
Cárdenas, lo ricordo: giovani all’inizio dell’adolescenza, che entrano in una
fase decisiva ed irreversibile delle loro personalità e della loro vita. Si
tratta di esseri umani, non di macchine, non di automi e non di persone
irrazionali, di un’altra specie.
Concretamente nel nostro paese, specialmente nella
capitale, c’era mancanza di professori per molte materie; dovevamo quindi
ricorrere all’angosciante ricerca d’aiuto tra gli studenti universitari affinché
impartissero una o più ore settimanali di lezione, l’utilizzo degli studenti
dell’istituto pedagogico, l’appello al volontariato tra i professori, le
modifiche e rielaborazione degli orari che dovevano essere aggiustati per la
scarsità di professori. Le scuole erano costrette a stabilire orari per niente
soddisfacenti per affrontare la mancanza di professori specializzati. Per caso è
successo questo a qualcuno di voi?
Nel caso specifico della Città dell´Avana, mentre
studiavamo i dettagli dell’istruzione media, abbiamo scoperto che il numero
delle aule era abbastanza inferiore al numero di gruppi di questo livello; non
si realizzava la doppia sessione, ne poteva compiersi; non tutti gli alunni
tornavano a scuola nel pomeriggio; apprendevano approssimatamene tra il 20% ed
il 25% dei contenuti dell’anno. Le difficoltà si concentravano fondamentalmente
in questa città e da lì siamo partiti per affrontare, nel mezzo del periodo
speciale e dell’embargo, la situazione dell’insegnamento nelle scuole medie. Ci
siamo riferiti a questi problemi, quando tutto era da vedere.
Qual è stato il risultato a tre anni dall´inizio di
questo esperimento? I principali indicatori d´efficienza segnalano i seguenti
dati: 98,2% di presenza di alunni, 98,5%
di puntualità, 90,8% di efficienza nel ciclo.
Dei 380 alunni che iniziarono la prima media
solamente 35 non hanno concluso i loro studi alla “José Martí”; di essi 27
l’hanno fatto in un’altra scuola media a causa del trasferimento della famiglia
in altre province, o o del proprio trasferimento in scuole professionali o
speciali per bambini con problemi di condotta in città ed 8 alunni sono
emigrati dal paese con la famiglia.
Tra i principali successi della scuola, si segnalano
la dedizione del suo consiglio accademico, l’integrazione di tutte le
organizzazioni del centro ed il vincolo con la famiglia.
L’organizzazione scolastica ha avuto una svolta
impressionate, oggi e’ una scuola con una rigorosa disciplina – si può vedere,
percepire, respirare – ed è molto gradevole che a ciò si unisca – e l’ho visto
– una meticolosa educazione formale che non si vedeva da nessuna parte e non so
se nel nostro paese si sia mai vista. Piace vedere la forma educata con la
quale si rivolgono agli altri, come parlano, come si esprimono. Non ho visto nessun’altra scuola come questa,
e nutro la speranza che un giorno non lontano tutte siano così.
In questa scuola si ascolta il criterio degli alunni,
si materializza il concetto strategico della microuniversità, è stata salvata,
o si è creata, la sana tradizione degli inni e canzoni nazionali e/o
patriottiche, si lavora sistematicamente nello sviluppo della cultura generale
degli alunni riguardo ai temi politici, per superare la peggiore e più
terribile delle cose, l’ignoranza di questo tema tanto decisivo per la vita
delle società e del mondo; argomenti anche d’attualità nazionale ed
internazionale, senza i quali saremo come ciechi nel mondo, senza nemmeno un
bastone; argomenti di storia, arte, economia e scienza. Se non conosciamo
questi argomenti, non sapremo niente di niente.
Il lavoro con la famiglia s’intensifica con la visita
alle case degli allievi da parte dei professori e le riunioni con genitori,
trasformatesi in vere scuole di preparazione familiare, alle quali si aggiungono,
quando la situazione lo richiede, i contatti individuali.
Non ci può essere altra forma di lavorare come
maestro, di cooperare e di raggiungere i sacri ed altissimi obiettivi di una
scuola e dell’educazione.
L’Organizzazione dei Pionieri “José Martí” ha assunto nuovi e più
efficienti compiti di lavoro. Ha raggiunto un maggiore protagonismo, la
direzione autonoma, le analisi profonde durante le assemblee che hanno elevato
la qualità, la critica e la conseguente autocritica.
L’uso delle lezioni con video, delle lezioni
televisive, dei software educativi sui quali conta l’insegnamento ed il ruolo
dell’educatore, del professore generale integrale, sono state le chiavi nella
preparazione dei docenti, insieme al lavoro metodologico di ogni corso per rispondere
all’obiettivo strategico delle trasformazioni educative ed alzare il livello di
conoscenza degli alunni.
In questa scuola non si perde un turno di lavoro. I
risultati dell’apprendimento sono stati i seguenti: in una materia tanto
importante come matematica, da un 29,2% di risposte correte nell’ottobre del
2002, durante l’analisi iniziale della scuola, ad un 69,1% nella verifica di
qualità realizzato lo scorso mese di maggio. Due studenti sono vincitori
nazionali del concorso di matematica.
In spagnolo, da un 59% di risposte corrette
nell’ottobre del 2002, nell’analisi iniziale – la situazione non era tanto male
quanto in matematica – ad un 69% nella verifica di qualità realizzata nel
maggio 2005.
Nella quinta verifica realizzata, i risultati della
scuola sperimentale “José Martí” sono superiori alla media nazionale di 20,42
punti percentuale in matematica e 4,83 punti percentuale in spagnolo.
I risultati confermano, a parte essere qualcosa di
totalmente nuovo e senza precedente esperienza, la validità del nuovo modello
educativo, a partire dalla concezione del professore generale integrale ed un
servizio migliore, personalizzato per ogni alunno e la sua famiglia.
Ecco alcune delle opinioni dei genitori degli alunni
che si diplomano oggi:
” I nostri figli hanno cambiato nel modo di pensare
ed agire.
“I nostri figli sono meglio preparati
nell’orientamento professionale.
“E’ migliorata la disciplina dei nostri figli.
“Hanno acquistato maturità e responsabilità nel tema
delle loro decisioni.
“Abbiamo apprezzato il modo in cui i nostri figli
hanno cambiato il loro comportamento in casa ed i propri gusti.
“Si interessano allo studio e per quello che
realizzeranno nel futuro.
“Mio figlio mi ha sorpreso, quando ha deciso di
essere maestro.
“La cosa migliore che mi è successa è che mio figlio
abbia iniziato la sperimentazione.
“Mio figlio è cresciuto molto dal punto di vista
umano. Oggi si preoccupa di più degli altri.
“Oggi mio figlio pensa di continuare a studiare,
prima gli interessava solo terminare le medie.
“I professori di nostro figlio hanno influito in modo
corretto riguardo alle sue decisioni.
“Siamo grati di come si è sviluppata la scuola in
questi tre anni.
“Si notano i cambi positivi, sia nell’apprendimento
che nell’educazione.
“Con l’esperimento si è raggiunta maggiore
comunicazione tra la scuola e la casa.
“Pensiamo che nostro figlio abbia acquisito maggiore
cultura con questa sperimentazione.
“Mio figlio oggi è responsabile di fronte ad ogni
compito.
“Come madre mi sono sentita orgogliosa che mio figlio
ricevesse la tessera dell’Unione dei Giovani Comunisti.”
Si osserva vera soddisfazione, orgoglio. L’avevo
sentito dire, ma lo capiamo molto meglio questa sera durante l’atto, in vostra
presenza, con i genitori ed i
professori.
Nel settembre del 2003, solo due anni fa, nell’intera
nazione si fecero comuni questi cambiamenti nella scuola media, creando una
concezione radicale e profonda all’interno del modello educativo e
formativo.
E’ stato un passo audace, partendo dall’esperienza
che stavamo osservando nella scuola sperimentale, ed abbiamo deciso di non
aspettare oltre, nemmeno di elaborare un programma di tre anni per farlo.
Abbiamo calcolato ciò che mancava. Certamente,
stavano studiando varie migliaia di giovani nella scuola “Salvador Allende” ed
in altre scuole pedagogiche in tutto il paese per formarsi come professori
integrali.
Le risorse umane non erano molte. I professori di
questo livello ed altri non erano tutti convinti. Direi nemmeno la metà,
probabilmente molto meno di un terzo.
E nel 2000 – credo sia stato in settembre, più o meno
– abbiamo scoperto che si esaurivano i maestri in questa Città dell’Avana; la
media dell’età cresceva tra i maestri, molti stavano raggiungendo l’età della
pensione e grazie al loro stoicismo, al loro spirito di sacrificio si
mantenevano nelle aule ed in quelle edificazioni adibite a scuole elementari
che erano un altro disastro perché avevano sofferto la calamità di più di 10
anni di periodo speciale: a quante mancavano le finestre, quali non avevano una
o più infiltrazioni, e com’erano i bagni, l’acqua corrente, la cucina,
eccetera, eccetera, straeccetera! Lo esprimo così perché l’ho visto in molti
posti e ci meravigliavamo.
Anche la ristrutturazione delle scuole venne decisa
in forma audace – bisogna dirlo – venne deciso non solo di preparare i maestri
emergenti – era inevitabile – ma anche d’iniziare un programma – di riparazione
totale in due anni delle 769 scuole elementari e medie della città. Tutto il
popolo ne fu coinvolto, come solo si può fare in una rivoluzione, lavorando non
si sa quante ore, di notte e di giorno. Credo che il nostro paese non abbia mai
fatto uno sforzo come quello, in tempo tanto breve ed incluso con molte meno
risorse di quelle che abbiamo oggi. Si decise
di finire il suddetto processo in settembre dell’anno X; era una promessa e le
promesse vanno mantenute.
Quanto lavorarono tutti, quanto lavorò il Partito, la
gioventù, le organizzazioni di massa, gli organismi! Tutti s’impegnarono a
farlo e s’innamorarono di questo compito difficile, avevano il dovere e
l’impegno di mettere a posto quelle scuole per i bambini.
Se la situazione era difficile con le abitazioni ed i
problemi d’ogni tipo, almeno quei bambini avrebbero delle scuole senza
infiltrazioni d’acqua, con lampadine, con finestre, con acqua corrente, con
bagni, con cucine che funzionano, con refrigerazione; con una dieta che, pur
non essendo ottima, era migliorata, con incremento di alcune cose, come la
quantità, ad esempio, di fagioli, che fu raddoppiata, ed altre cose. E’ stato
un grande sforzo ed è stato compiuto alla lettera. Non era poca l’angoscia quando, mancando
appena tre settimane alla data fissata, cominciava a piovere durante i lavori; o
quando si scoprivano delle fenditure in un tetto per problemi ad una colonna e
sembrava impossibile risolvere la questione.
L’ultima scuola doveva essere la numero 400, che fu
inaugurata alla fine di maggio, più di 360 erano da ristrutturare e alcune
altre bisognava costruirle. Mancavano
appena due mesi. Circa 45.000
costruttori e vicini dei dintorni lavoravano tutti i giorni. E’ stata una vera e propria prodezza, in mezzo
al disgustoso embargo e al periodo speciale ereditato dagli errori altrui, per
dirla in modo educato. E l’abbiamo fatto
da soli, lottando, resistendo, proprio quando alcuni erano già convinti che il
crollo della Rivoluzione cubana sarebbe avvenuto in pochi giorni. Invece
Oggi quest’energia e questo sistema sono vitali in
una società moderna, soprattutto in una società dove oggi viene fornito questo
servizio a più del 90% della popolazione, mentre invece al Primo Gennaio 1959,
al trionfo della Rivoluzione, si forniva a stento al 50%, ed erano gocce
d’elettricità quanto consumava una casa. Oggi è vitale, soprattutto quando arrivano
uragani come questi; c’è però tempo per analizzare a fondo il tema, e non una,
ma più di una volta, e per analizzare anche cosa hanno fatto i barbari, i
selvaggi, coloro che compiono genocidi, che invadono nazioni intere per
impadronirsi d’energia; anche a loro toccherà il turno d’ascoltare le verità
che devono dirli. Cito ciò che abbiamo
fatto all’unico scopo di ricordarvi che non c’è niente che questo popolo
rivoluzionario non sia capace di fare in qualsiasi circostanza. (Applausi)
Ho parlato di quanto è stato fatto all’Avana, ma
continua lo sforzo nel resto del paese e continuano le opere della battaglia di
idee, prendono ogni volta più forza e sono sempre di più le scuole elementari,
medie e tecnologiche nel resto del paese che ricevono ristrutturazioni totali,
anche se le scuole del resto del paese, malgrado i molti problemi, non avevano
una situazione neppure somigliante a quella della Città dell’Avana. C’è anche
da organizzare tutto affinché la situazione precedente non si ripeta, e anche
se l’essere umano è capace di inciampare tre volte nello stesso tronco,
speriamo che le possibilità siano sempre minori.
Vi sto anticipando cose che imparerete nella vita,
che state imparando ormai e alle quali ci arriverete –mi riferisco a questa
vita che vi viene incontro– con una incomparabilmente maggiore preparazione di
quella che trovammo nel popolo il giorno del trionfo o di quella che in decenni
è stata acquisita, sebbene non siano poche le conoscenze acquisite e non siano
poche le centinaia di migliaia, quasi un milione, di laureati, che però non
sono niente al confronto con ciò che avremo in un futuro, nemmeno lontano, in
materia di intelligenza, preparata e portatrice non solo di una lunga ed eroica
esperienza, ma anche di elevatissime conoscenze.
Come vi raccontavo, non abbiamo potuto avere tanta
pazienza per aspettare ad agire con le medie, che erano peggio, però molto
peggio delle elementari. Vi ricordavo il periodo in cui abbiamo iniziato la
nuova esperienza, o quando abbiamo deciso di non farlo solo nella capitale.
Riflettete e vedrete quale sforzo è stato compiuto: un maestro per non più di
20 alunni nelle scuole elementari, professori per non più di 15 alunni nelle
scuole medie; però i professori dovevano essere integrali.
Tutte le persone devono aspirare all’integrità come
regola perché come diceva con tanta onestà la maestra:”Non credevo fosse
possibile”; per esempio, non credo sia possibile che ognuno di voi parli in
casa, tutti i giorni ed a tutte le ore dello stesso argomento: alla mattina
parla di uno, a mezzogiorno d’altro, al pomeriggio d’altro ed alla cena o la
notte d’altro differente.
La vita non si riduce a un’unica cosa, il sapere non
si deve ridurre ad una sola sfera. Quanto mi dispiace di non avere avuto la
possibilità di entrare in una scuola come la scuola dove entrarono i valientes, o nella scuola propedeutica
da dove sono usciti quasi laureati con il titolo di professori generali
integrali, per diventare ciò che sono già.
Ho visto alcuni oggi qui, li conosco e li ricordo
molto bene. Vedete quante cose, quante persone unite, valientes, professori che hanno compiuto la loro nobile missione
per molti anni, nuovi diplomati, un numero che cresce e cresce. Fin quanto?
Fino all’infinito.
Tutti noi dobbiamo cercare d’essere professori
generali integrali. Mettevi nei nostri panni che dovevamo sapere di tutto senza
sapere di nulla, che dovevamo parlare di tutto prima di diplomarci come
professori generali integrali, il che non diventeremo mai.
Abbiamo dovuto studiare diritto, quasi, quasi senza
sapere perché studiamo diritto. Come ho raccontato altre volte, qualcuno
diceva: “Questo sarà avvocato, parla molto.” E quasi mi domando quale bambino non parli
molto e si difenda sempre meglio.
Ci sono alcuni diplomati presenti qui che vogliono
diventare avvocati, gli ho fatto gli auguri; altri mi hanno detto che vogliono
essere medici. Ho risposto:” A quale
missione vuoi che ti mandiamo?” E’ molto interessante ciò che mi è successo con
i bambini a Cárdenas, ma adesso è molto più concreto perché con alunni
adolescenti e quasi più che adolescenti, con giovani che tre anni fa avevano
l’età di Elián e dei suoi compagni. Vedete come corrono gli anni, come passa il
tempo.
Oggi, grazie al coraggio avuto, tutto il paese, tutte
le scuole medie del paese seguono questo sistema d’educazione. Soltanto due
anni fa si resero comuni a tutte le scuole medie le suddette trasformazioni,
costituendo una concezione radicale e profonda del modello educativo e
formativo. Ciò non sarebbe stato possibile senza la partecipazione dei 30.758
professori che lavoravano nell’istruzione media, di essi 26.328 si sono
trasformati in professori generali integrali. A questi professori si è aggiunta la forza di
12.553 professori generali integrali formatisi nel corso emergente. Il prossimo
corso scolastico inizierà con 4.980 professori generali integrali recentemente
laureatisi, vale a dire che negli ultimi quattro anni di battaglia di idee si
sono formati 18.533 professori generali integrali emergenti per la scuola
media.
Sono stati installati 19.324 televisori da 29 pollici, lo ricordo. La decisione si prese a luglio. Volevamo
cominciare a settembre, avevamo i televisori “Panda”, ma il “Panda” è troppo
piccolo. Per ragioni differenti le
vostre aule -che sono state ricavate da un edificio che aveva spazi grandi e
piccoli, alcuni sono stati divisi, altri non si potevano dividere perché questa
meravigliosa scuola è Patrimonio Nazionale- sono abbastanza grandi. Adesso la scuola è meravigliosa non solo dal
punto di vista architettonico, ma anche, e soprattutto, perché è la scuola dove
vi siete diplomati, risultato del primo esperimento nella storia di un sistema
di questo tipo. Peccato che gli scettici
non possano guardare da un buchetto ciò che stiamo vedendo qui.
Inoltre, quei televisori da 29 pollici, che si vedono
meglio, abbiamo dovuto comprarli; quasi, quasi trasportarli in aereo affinché
in settembre fossero qui. Comunque, già
prima si era fatto uno sforzo con gruppo selezionato di professori ed alunni
che avevano passato l’estate preparando le lezioni.
D’altra parte, sono state installate macchine capaci
di riprodurre le video-cassette, ed erano più di 2.000 lezioni, sembrava che
non si finisse mai.
Arrivarono i televisori, si fecero i video ed i
programmi e si ripararono le aule da ristrutturare in tutto il paese, quasi
tutte, per iniziare e non perdere un anno, due, o tre.
Così è cominciato il corso di cui stiamo parlando,
due anni fa, che ormai dispone della forza, delle risorse e, cosa più
importante, dell’esperienza acquisite.
Avevamo anche i televisori da 21 pollici, 1.108,
nelle biblioteche, così come 15.989 videocassette. Sono state registrate 2.240 lezioni video
preparate da 40 prestigiosi docenti, e da 250 alunni della capitale, per
insegnare matematica, spagnolo, storia, inglese per le tre classi della media,
fisica per la seconda e la terza media.
C’è la televisione educativa, anche questo programma
creato nella battaglia d’idee. Ne
abbiamo già tre e possiamo averne quante ne vogliamo, basta dirlo, di copertura
nazionale, provinciale e perfino comunale. Preparatevi maestri che i comuni del
paese avranno la loro emittente! Vedrete, con tutti i mezzi che non sono
nemmeno comparabili con quelli che avevamo all’inizio, quante cose faremo.
La televisione educativa trasmette 21 programmi
settimanali diretti allo studio dei contenuti delle materie e a promuovere la
cultura generale degli alunni. Inoltre,
è aumentata la frequenza delle lezioni di matematica e spagnolo, due materie
base in tutti gli anni, e di storia per la terza media.
Si contano 13.590 computer, con una media nazionale
di una macchina per ogni 40 studenti e nella capitale di una per 25. In futuro saranno di più, qui e là, ed un
giorno ci sarà la stessa quantità in tutte le scuole.
Per esempio, posso discretamente dirvi che esiste un
programma annuale per l’acquisto di 100.000 computer. Vedremo cosa succederà.
Ê disponibile la collezione “Il Navigante”, integrata,
per la scuola media, da 10 softwares educativi e 29 software complementari.
Si è raggiunta la sessione completa o unica in tutte
le scuole di questo livello – sessione unica intesa come sessione doppia, e
sembrerebbe una contrarietà, però così si chiamava; ognuno utilizzi la forma
che preferisce – che inizia alle ore 7:30 della mattina e si conclude alle ore 4:30
del pomeriggio.
A tale scopo sono stati costruiti, divisi e adattati
i locali; abbiamo quindi a disposizione 1.545 nuove aule e 2.281 locali
adattati.
Sono stati assegnati 50.000 banchi e 100.000 sedie.
Dei 474.365 alunni delle medie, 469.093 –cioè il 98.99% dell’iscrizione complessiva a
questo livello d’istruzione– riceve nella sua scuola il vitto gratis, gli
esterni la merenda scolastica.
Non crediate sia stato semplice, cari compagni e
compagne, lo sforzo investito nel conseguimento delle merende, gli investimenti
richiesti in tutto il paese per quel panino di 100 grammi, che è nato durante
il piano della ristrutturazione delle 769 scuole, all’alba, quel panino tenero
e di grano speciale, a volte fatto bene, altre volte non tanto buono, ciò
dipende dalla preparazione del personale che lo elabora, dalla squadra, dalla
disciplina. Ci sono anche le altre cose:
lo yogurt di soia, di cui oggi non vi parlerò, ma che risulta essere –ogni
volta ricevo ulteriori informazioni– un eccellente alimento. Cosa possiamo fare? Erano centinaia di migliaia gli alunni, decine
di migliaia i professori ed una cifra elevata di altre persone che lavorano
nelle scuole. Voglio che sappiate che sono milioni e milioni di dollari la
somma investita in quest’attività.
E’ stato fatto tutto contemporaneamente all’acquisto
dei televisori e delle altre cose, dei computer, delle riparazioni e dei mobili:
“trovate risorse, risparmiate”; esigendo disciplina. Vediamo oggi come sta migliorando.
Ieri abbiamo visto alla televisione, alla tavola
rotonda, che si parlava della situazione dei panifici: sono migliorati e
dovevano migliorare. Si conosce quante calorie, quante proteine ha la merenda. Certo che conosco a memoria le storie, quale sapore
piace di più, se alla fragola, alla banana, al caramello. A memoria, ve l’assicuro compagne e compagni,
conosciamo perfino il costo di ognuno dei prodotti ed il processo, perché questa
è una delle cose per cui bisogna essere integrali. Se all’improvviso si dice: bisogna dare una
merendina e voi non sapete di che merendina si tratti, che non sappiate quanto
costi ogni cosa, ogni consumo e quanto latte in polvere sia necessario e quante
tonnellate di soia, sarebbe il colmo e, inoltre, qual è quella che piace ai
ragazzi. Tra l’altro voi sapete ciò che
sapete, che non c’è uguaglianza in questo mondo e che in questo paese, dove
esiste più uguaglianza che in nessun’altra parte, ci sono ancora molte
disuguaglianze, voi sapete bene come stanno le cose.
Il tempo passerà ed un giorno tutti voi avrete già un
livello di preparazione, di conoscenze di ogni tipo, perché siete stati educati
in questo modo, perché i vostri genitori hanno contribuito tanto ad educarvi
che loro stessi, insieme a voi, imparano mentre vi insegnano, ecco i vantaggi, ecco
l’importante ruolo dei genitori in una rivoluzione come questa, che i barbari,
i selvaggi, gli assassini dell’impero hanno calunniato inventandosi che avrebbe
tolto i figli ai genitori per mandarli in Russia, da dove sarebbero rispediti
come carne in scatola. Sono degli
imbecilli senza scrupoli, che approfittano dell’ignoranza. Solo per ignoranza
suprema, sarebbe stato possibile che qualcuno s’immaginasse che quella menzogna
da loro inventata potesse essere vera, i mostruosi criminali fecero in modo che
circa 14.000 famiglie mandassero i propri figli negli Stati Uniti. Molti si
sono separati per sempre.
Vi racconto questa storia…perché ancora ci sono dei
bugiardi uguali o peggiori; però oggi si scontrano con l’Himalaia, anche se
alcuni nemmeno lo sanno. Forse uno di
questi giorni vi parlerò su alcune di queste cose, è necessario farlo, e voi le
comprenderete molto bene per l’eccellente educazione che avete ricevuto.
Hanno inventato ciò, mentre invece accadeva tutto il
contrario:
Non parlo di un mondo come geografia, ma dell’essere
umano come specie. Lo dico con la più profonda convinzione. Che gran soddisfazione
ci causa il pensare che si sta preparando il tipo di uomini e di donne che
possono veramente aiutare a salvare questa umanità.
Ho citato il numero di studenti che ricevono il vitto
a scuola; però ci mancano ancora 5.572 alunni che non lo ricevono, ciò accade
in 19 scuole isolate, ma il prossimo anno la riceveranno tutti e nessuno
rimarrà senza questo elemento necessario. In quanto tempo è stato fatto ciò? In due
anni. E quanto tempo è passato da quel 9 settembre? Meno di tre anni, ci
mancano tre mesi. Devo menzionare che tutte le biblioteche hanno ricevuto
enciclopedie, atlanti, dizionari, cioè, si è rinnovato il fondo bibliografico.
Bisogna sottolineare che disponiamo di alcune bellissime tipografie nuove e, in
più, di una il cui stato attuale non conosco, l’ultima (Alfonso gli dice che in
agosto si inizia il montaggio di tutta l’attrezzatura tecnologica).
Quando parte? (Rispondono che in ottobre dovrà
iniziare la prima produzione.)
Qual è la capacità di produzione, Alfonsito? (Gli
risponde: 45 milioni di libri) E non ne parliamo oltre perché non ci dedichiamo
alla propaganda; fatti più che parole sono necessari, non c’è cosa più ostinata
ne potente che i fatti. Fatti che nascono dalle idee, e dai nuovi fatti nascono
nuove idee.
Devo tenere presente che sto parlando con compagni e
compagne adolescenti, di 14 anni o che stanno finendo, diciamo, l’adolescenza, ragazzi
e ragazze 14 e 15 anni, che non hanno vissuto quelle cose; però nemmeno hanno
vissuto la storia della scoperta dell’America o la storia dell’impero romano o
della civiltà greca, e di questo sapete abbastanza; non hanno vissuto all’epoca
delle guerre d’indipendenza di Cuba, non hanno vissuto negli anni di Martí e di
lui sapete abbastanza. Parlo d’imparare,
di studiare, queste conoscenze sono i frutti dell’educazione. Nessuno di noi
avrebbe potuto tentare niente se non avessimo avuto il privilegio di poter
studiare. E quanti della nostra
generazione ci sono riusciti? La stragrande maggioranza non poteva studiare ed
alla licenza elementare non arrivava neanche il 10% dei cittadini di questo
paese. Quando è trionfata
Per ognuno con licenza elementare di allora ci sono
oggi quattro laureati ed un giorno ci saranno più titoli scientifici in questo
paese che licenze medie nel 1959.
Questa è una rivoluzione, signori imperialisti, convincetevi,
non andate sparlando e sappiate ciò che risulta indistruttibile (Applausi.)
Si è constatata un’evoluzione soddisfacente
nell’organizzazione scolastica delle medie, nella disciplina degli alunni, nel
vincolo con la famiglia mediante le visite alle case da parte dei professori e alle
scuole da parte dei genitori, con l’attiva partecipazione del 97% delle famiglie.
Un esempio della disciplina raggiunta nel livello
medio d’istruzione è stata la partecipazione dei pioneros della capitale all’impressionante marcia del 17 di maggio,
in cui si sono distinti per la loro organizzazione e combattività.
Il nuovo modello educativo e la concezione del
Professore Generale Integrale ha fatto sì che nelle nostre scuole, se si compie
ciò che viene indicato, non si perda nemmeno un turno di lezione. Prima non si
sapeva quanti se ne perdevano, se erano di più i turni che si perdevano di
quelli che si sfruttavano.
I principali indicatori d’efficienza, confrontati con
i due corsi precedenti, si sono incrementati: 99,98% di non dispersione
scolastica nel corso (109 diserzioni,
Ho menzionato le parole piccolo Fuhrer, e immagino
che vi abbiano insegnato storia della Seconda Guerra Mondiale, del fascismo,
del nazismo e di un signore che si chiamava Adolf Hitler; in caso contrario,
andate queste vacanze in biblioteca ed informatevi bene. Un consiglio di un
apprendista di professore generale integrale (Risate).
Guardate che cifre. Andate in America Centrale,
andate in tutti quei paesi. Quanti ragazzi
di quei paesi hanno conseguito la licenza media e quanti la licenza media?
Qui, più del 98% dei ragazzi consegue la licenza
media, soltanto alcune centinaia, che per qualche ragione non proseguono o
interrompono gli studi, non ci riescono, mi riferisco a cause come le gravidanze
precoci o perchè emigrano con i propri genitori. Certamente non arrivano
analfabeti alle destinazioni, ciò è
impossibile. Ci sono molti che sono andati negli Stati Uniti, sarebbe da
domandargli quanti cubani analfabeti hanno ricevuto. Tutti questi bambini arrivano preparati; sanno
molto di più dei bambini statunitensi perché lì il sistema educativo è un
disastro, sia nelle elementari sia nelle medie, e la cosa peggiore è che non
gli trasmettono valori, ed a volte questi bambini a scuola si uccidono tra loro,
perché in questo sistema barbaro tutti portano un’arma, come all’epoca del far
west.
Non si sono accorti che non hanno ancora superato il
XVIII secolo in questioni morali.
Ora girano per il mondo torturando e privando il
popolo nordamericano dei suoi diritti elementari, sottoponendolo ad ogni tipo
di sorveglianza e restrizione, che un giorno o l’altro gli stessi cittadini
nordamericani spazzeranno via, non lo dimenticate.
Devo ancora dire alcune cose addizionali, non molte.
In soli due anni, come vi indicavo, si raggiungono
già risultati notevoli nella condotta, nella disciplina, nel comportamento
umano, la sicurezza e la qualità della vita dei nostri adolescenti nel sistema
scolastico, dove, tra l’altro, sono inclusi tutti, e dove coloro che non
possono esserlo frequentano le scuole speciali secondo le loro difficoltà, ma
non sono dimenticati. Ci sono decine di migliaia di bambini nelle scuole
speciali e nemmeno uno, neanche uno solo è stato dimenticato e per coloro che
vivono in luoghi sperduti ci sono i lavoratori sociali, in tutto il paese ne
disponiamo già di 28.000, che individuano facilmente i bambini handicappati e
li assistono.
Recentemente hanno fatto la lista completa dei 40.000
nuclei più poveri o con più difficoltà nel paese e li stiamo curando, gli
stiamo facendo arrivare l’assistenza, ma ogni tanto appare un piccolo barbaro o
un piccolo discepolo dei barbari, imbottito di menzogne e dice:”Guarda questo,
hanno portato al bambino non so cosa, un televisore o altro, ed è figlio di un
detenuto.” Guardate che maniera di pensare possono avere ancora alcuni; proprio
questo bambino ne ha più bisogno di qualunque altro, perché ha avuto la
sfortuna di avere un padre che, per una ragione o l’atra, ha commesso un reato.
Devo dirvi che, nel futuro, quelli che andranno in
prigione, man mano che avanzerà l’educazione, saranno sempre meno.
Mi costa molto pensare che uno qualsiasi degli
adolescenti presenti possa trasformarsi in un delinquente, dopo che voi,
professori e genitori, gli abbiate trasmesso tutti quei valori.
Ad un bambino gli può mancare in qualche posto
sperduto del paese anche un letto, persino un materassino. Noi verifichiamo ciò,
credeteci; so molto bene che stiamo indagando e so molto bene quanto stiamo
facendo. Questa Rivoluzione, che è socialista ed è gestita secondo il principio
di dare ad ognuno secondo il proprio lavoro, non dimentica né può dimenticare,
non sarebbe Rivoluzione e non meriterebbe tale nome, se da una persona rimasta
invalida domandasse un apporto secondo il suo lavoro. No, per questo ci sono persone
che lavorano perché possono farlo, proprio per aiutare chi non può farlo. Per
un bambino bisogna fare di tutto, a un bambino bisogna dare tutto.
Per un bambino questo paese fu disposto a fare ciò
che era necessario, potremmo dire che fummo disposti a morire, non accettavamo
l’idea di abbandonarlo (si riferisce a Elián; N.d.T.). Per questo vi hanno dato
questo tabloide: La verità è invincibile.
Con la verità, con la morale, con la coscienza si è vinta quella battaglia. E
si è vinta perché le argomentazioni hanno conquistato il cuore e la simpatia
del popolo nordamericano, non lo dimenticheremo mai e siamo fiduciosi perché,
un giorno, lo stesso popolo che oggi è sfruttato, saccheggiato, costretto a
pagare le guerre di genocidio, spazzerà via tutta l’immondizia.
Stavo parlando d’alcune cose che non vanno bene, la
situazione dei nostri adolescenti. Stavo
affermando che si sono raggiunti risultati notevoli in molti campi. Ma devo aggiungere che nella docenza siamo
ancora ben lungi dal raggiungimento di risultati ottimi, che possiamo e
dobbiamo ottenere. Questo sarà, senza dubbio, il compito più complesso che,
data la necessità di un cambio totale di concetti e di usi millenari in società
profondamente divise tra ricchi e poveri, superprivilegiati e masse che
soffrono la totale assenza d’equità e giustizia, richiederà di ardui e tenaci
sforzi.
Ecco i fattori che oggi ostacolano il compito, secondo
il criterio di vari specialisti: la necessità di una migliore preparazione dei
professori per impartire tutti i contenuti; il fatto di non avere raggiunto
ancora una grande dimestichezza nell’uso dei software educativi; deficienze
nell’attenzione differenziata o personalizzata ai propri 15 allievi; non
orientare adeguatamente i compiti secondo il livello di ogni studente; ci sono
ancora professori che non visualizzano tutte le lezioni video nelle le
occasioni necessarie.
Bisogna continuare a rafforzare il lavoro sociale gli
alunni e le loro famiglie.
Voi sapete meglio di tutti quali sono le difficoltà,
gli ostacoli, i problemi, può darsi che si tratti del tempo destinato alle
lezioni; ma non bisogna scoraggiarsi, avremo più professori e saranno più preparati.
Attenzione!
Bisogna ascoltare tutti i punti di vista ed
analizzarli, ma certamente partendo da un proposito fermo e tenace, e dallo
sforzo; dello sforzo non possiamo svincolarci e gli sforzi si realizzano con
tanta più decisione quanto più si ama la causa per la quale lottiamo e gli
obiettivi che cerchiamo.
Ecco la valutazione dei pionieri sui propri
professori:
“il 94,36% dei pioneros ritiene che i maestri si adoperano affinché loro
siano migliori.
“Il 98,07% ritiene che i professori sono un esempio per loro.
“Il 90,20% ritiene che impartiscono buone lezioni – sto parlando di
tutto il paese, delle scuole medie.
“L’87,79% ritiene che ricevono da loro la necessaria attenzione.
“L’87,12% ritiene che i loro professori li lasciano esprimersi, li
ascoltano e li rispettano.” Mi sembra
qualcosa di soddisfacente e meritato dai professori.
“Le materie preferite (in ordine) sono: matematica”, al numero uno,
magnifico; spagnolo, molto bene; storia, bene; informatica, bene; l’inglese, al
quinto posto, bene; ma bisogna imparare anche altre lingue, sebbene questa sia
diventata la lingua universale, una delle poche cose buone che ha lasciato il
colonialismo inglese e l’imperialismo che abbiamo tanto vicino; geografia, sei,
regolare; chimica, sette, non voglio esprimermi; era l’unica materia che non
potevo studiare da solo perchè gli H20 e tutto quello degli ioni positivi e
negativi era un po’complicato per me (Risate). Così ero un cattivo alunno.
A proposito dei professori generali integrali, voglio
confessarvi che ero un assente generale integrale alle lezioni (Risate). E non proprio
perché non ero fisicamente presente, ero lì nell’aula fin dalla prima
elementare, poi durante la media e il liceo, e di liceo ne feci cinque anni, perché
aggiunsero un corso all’epoca in cui entrai in questo livello. Ero lì presente, ma non prendevo parte ad una
sola lezione, pensavo ad altre cose e non sempre alle ragazze, come sembra
abbiano detto i maschi di questa scuola.
Infatti, sono rimasto molto sorpreso quando ho visto la lunga lista di eccellenti
diplomati: tutte ragazze, ragazze, ragazze (Risate). Non vedevo nessun maschio.
Mi dicevano: “Proprio alla fine dell’elenco ce n’è uno.” Ciononostante ci sono uomini dappertutto che comandano,
assumono incarichi, dirigono, decidono. Nella scuola d’Elián credo su 25
diplomati d’eccellenza soltanto 4 o 5 erano maschi. Ho pensato che qui il
rapporto sarebbe migliorato e invece no, la cosa va di male in peggio (Risate).
Domando:” Ma, i ragazzi, che fanno?” “Sono molto bravi.” Ma non possono competere.
Devo aggiungere che mi sono rallegrato molto perché
sono state tanto ingiuste le società con le donne, le hanno discriminate tanto,
hanno ignorato in maniera tanto grossolana e stupida le capacità della donna
che bisogna essere felici di ciò che stiamo vedendo. Spero che psicologi e studiosi analizzino il fenomeno. Però, va bene, affermo:”Non rimarrà nessun
uomo a comandare.”
Peccato che ai miei tempi non era così, mi sarei dedicato allo sport, a
studiare quello che non ho studiato e a riempire le lacune che ho ereditato dai
miei modi d’autodidatta incallito. Ciò avveniva quando ero alle medie ed ero
chiuso nell’aula; la mia immaginazione volava dappertutto, ma non si posava mai
sul professore e sulla lavagna. Non esisteva l’informatica e nemmeno c’erano
bambine, regnava la segregazione in quella scuola.
Mi sono ricordato della chimica, perché era l’unica
che mi dava da fare, la famosa chimica. Per questo non voglio commentare a
riguardo.
Biologia, mi piace tantissimo, e non so perché, non ho avuto ne una
possibilità di studiare biologia.
Educazione fisica, questa sì l’ho studiata
moltissimo, non c’era collina da quelle parti che non volessi scalare e sport
che non desiderassi praticare (Risate).
Fisica, l’ultima della lista, mi piace; comunque, non
parliamo dei miei gusti, ma delle differenze che posso rilevare tra questi
alunni che di fisica non vogliono sapere niente (Risate). A me piaceva. La
studiavo anche da solo quando arrivavano gli esami, è certamente più
comprensibile.
La geometria, anche la matematica, le studiavo così;
però avrei preferito avere professori come i vostri. Allora senza dubbio sarei
stato molto più utile nell’opera alla quale ho dedicato la mia vita.
Ecco le valutazioni della famiglia. Ascoltate le loro
opinioni, le opinioni dei genitori:
“L’81,705 dei genitori ritiene che l’interesse dei
loro figli per lo studio è buono ed un 15,54% ritiene che sia regolare.” Va
bene che si interessino di più ed esigano di più. Ma per pretendere di più bisogna cooperare con
la scuola e non solo lamentarsi:”Il professore è cosi, l’altro così.” Mi
rallegro di questo; però la percentuale è alta.
“Il 76,90% considera che, in generale, l’apprendimento dei loro figli è
buono ed un 19,58% lo considera regolare.” Cito dati nazionali, nessuno si
senta sfiorato trai genitori di questa scuola.
“Apprezzamento dei genitori sulle qualità morali dei
loro figli”, pure dato nazionale:
“Secondo il sondaggio, i genitori segnalarono buone
le seguenti qualità dei loro figli: rivoluzionario, 96,42%; solidale, 94,56%;
onesto, 92,35%; rispettoso, 91,54% - spero che questo criterio aumenti man mano
che i ragazzi acquisiscano i modi che abbiamo visto qui – “responsabile,
l’84,45%; disciplinato, il 83,64%.”
Ecco qualcosa di bello sui genitori degli alunni di
questa scuola sperimentale, che sono di famiglia umile: operai 65%; casalinghe
e lavoratori in altre attività 20%; professionisti 15%. Potete osservare inoltre la quantità di
professionisti tra i genitori degli allievi di questa scuola, in quella zona
molto umile della capitale e con molte difficoltà sociali, abitative, di ogni
tipo, chissà quali altre ce ne sono. Vedete la lettera che hanno inviato
facendola arrivare alla direzione didattica ed a noi:
“ Stimati compagni,
“Il Consiglio dei genitori della Scuola Media
Sperimentale “Josè Martî” sollecita, attraverso questa lettera, un
riconoscimento speciale per tutti i lavoratori, il collegio docente, i
dirigenti della Gioventù, del Partito e specialmente del Consiglio Didattico
della Scuola “Josè Martî” per i loro sforzi e i successi raggiunti. E’
impressionante con quanto amore, dedizione, attenzione, tenerezza e valore, hanno
assunto questa responsabilità.
Gli alunni di questa scuola, così come quelli di
altre scuole del comune, hanno caratteristiche complicate e molto diverse; tuttavia,
si è accettata la sfida e si è ottenuto un alto livello nella disciplina, nel
rendimento accademico, nell’assistenza alle lezioni e nella preparazione
politica. I nostri figli hanno ricevuto un’attenzione personalizzata, molto
importante a quest’età che è soggetta a mutamenti. Tutti hanno fatto realtà un principio molto
conosciuto nella didattica: la relazione interdisciplinare.
“Si compiono tutte le attività con un livello di
responsabilità degno di menzione. Esiste una notevole comunicazione tra i
genitori ed i professori. Meritano un sincero riconoscimento, il nostro affetto
e rispetto. Sono un esempio della lotta per superare la più grande delle sfide,
ciò che sosteniamo con orgoglio da più di quattro decenni: dare continuità
storica al socialismo sotto il naso dell’impero.
“Ê piccolo l’omaggio per queste persone che, mettendo
da parte i problemi personali, danno il meglio di sé in aula.
“Grazie del vostro impegno, Vi siamo debitori.
“Nell’occasione, un affettuoso saluto.
“Consiglio dei genitori.
“Scuola Sperimentale “Josè Martî” (Applausi
prolungati).
“Chiediamo sia letto pubblicamente il contenuto di
questa lettera.” Ciò che ho appena fatto con molto piacere. E’ anche un esempio.
Questo è un messaggio a tutti i genitori del paese, a tutti i maestri, a tutti
i bambini, per dire loro: è molto ciò che si può ottenere. Perciò quando ho
visto questa lettera mi sono rallegrato infinitamente.
Sta arrivando l’ora di finire. Mi mancano alcune cose, ma le terrò per la
prossima volta, non vi preoccupate. Vedremo
i vostri progressi il prossimo anno.
Ci sarebbero molte questioni di cui parlare, perché
stiamo avanzando e vogliamo continuare ad avanzare nell’istruzione media
superiore, a tutta velocità. Si sta facendo un grande sforzo nelle tecnologie
della programmazione e dell’informatica. Stiamo creando dei centri
universitari, quali un’istituzione che ho citato spesso e alla quale andranno
sicuramente molti di questi alunni, cioè l’Università della Scienza
dell’Informatica. Ce n’è anche un’altra,
un’altra magnifica facoltà che si trova alla CUJAE (Città Universitaria José
Antonio Echeverría; N.d.T.).
Dalla CUJAE sono usciti i professori che aiutarono ad
organizzare questa università. Esiste anche
Il paese porta avanti progetti impensabili appena
qualche anno fa e sta creando capitale
umano. Questo capitale è insostituibile. Nessun paese ci supererà, ormai non ci
raggiunge più nessuno. Abbiamo non so quanti metri di vantaggio e il capitale
umano è la fonte principale di risorse e di sviluppo del paese.
Un brillante avvenire ci aspetta e lavoriamo per
questo avvenire. Niente potrà vincerci. Possono far sparire il paese dalla
carta geografica, ma non potranno far sparire
Penso che questi alunni che si licenziano oggi qui,
saranno molto più decisi, molto più rivoluzionari, molto più preparati, molto
più coraggiosi, partendo dai valori che difendono, dalle idee che innalzano e
saranno molto più preparati.
Guardate bene, omini del Nord agitato e brutale,
piccolo Fuhrer, l’impero non è riuscito
a sconfiggere questa generazione, e non ci riuscirà né con la prima, né con la
seconda, nemmeno con la terza.
Il popolo nordamericano sarà l’incaricato di porre
fine alla barbarie ed al rischio che rappresenta per l’umanità; ogni volta
troverà qui un baluardo più fermo delle idee giuste, delle idee di Martí, di
Bolívar, di Marx, di Engels, di Lenin. Noi non abbiamo paura a dirlo (Applausi). Non abbiamo paura di parlare di quelli che ci
hanno aperto gli occhi e ci hanno indicato il cammino seguito durante decenni,
dimostrando al mondo che non esiste ostacolo possibile che possa arrestare una
causa giusta, una vera rivoluzione, non importa ciò che faranno.
Ora vogliono aggredire e minacciare i venezuelani.
Non imparano; ma impareranno.
I presenti in quest’atto condivideranno con noi le
medesime convinzioni e la stessa speranza che depositiamo in voi, avanguardia
di centinaia di migliaia di giovani che oggi seguono la stessa via, la stessa
esperienza.
Oggi non si dovrebbe più parlare di Scuola
Sperimentale “Josè Martî”, bensì d’educazione nazionale sperimentale “Josè
Martî”. A lui, che tanto parlò d’educazione, rendiamo oggi questo omaggio.
(Applausi).
Forse non lo vedete ancora con sufficiente chiarezza,
ma vi assicuro che avete appena scritto una pagina nella storia.
Patria o morte!
Vinceremo!
(Ovazione)