RIFLESSIONI DEL COMANDANTE IN CAPO
IL
CANDIDATO REPUBBLICANO
(Seconda
Parte)
Uno degli organi di
stampa degli Stati Uniti maggiormente ostile nei confronti di Cuba, con sede in
Florida, riporta i fatti nel seguente modo:
“Approfittando dei
negoziati sulla liberazione dei prigionieri della Baia dei Porci,
“Questa rivelazione è uno dei molti aneddoti
che appaiono nel libro After the Bay of
Pigs (Dopo
“Il libro di 238 pagine, pubblicato alla fine
dell’anno scorso, è stato scritto dall’esiliato cubano Pablo Pérez Cisneros in
collaborazione con l’imprenditore John B. Donovan, figlio del defunto
negoziatore, e Jeff Koenreich, un membro veterano della Croce Rossa che ha promosso missioni umanitarie tra gli
Stati Uniti e Cuba.
“Pérez Cisneros è figlio di Berta Barreto de
los Heros, che fu la coordinatrice del Comitato dei Familiari a Cuba ed
intercesse presso Castro per lo scambio dei 1.113 prigionieri della fallita
invasione dell’aprile del 1961.
“Barreto de los Heros ha incominciato il libro,
ma è morta nel marzo del 1993. Suo figlio, che per 8 anni ha effettuato delle
ricerche ed ha ultimato il libro, fu la persona che alla fine del 1962 comprò
la muta al neoprene e l’attrezzatura subacquea, senza sapere che entrambe
fossero per Castro.
“Nel giugno del 1962, Pérez Cisneros visitò
per la prima volta l’ufficio di James B. Donovan a Brooklyn per richiedere il
suo intervento nei negoziati con Cuba. L’organizzatore della riunione fu Robert
W. Kean, figlio di un ex deputato al congresso e cognato di Joaquín Silverio,
che si trovava in prigione ed era membro della Brigata 2506.
Donovan decise di lavorare gratuitamente per
il Comitato dei Familiari.
“Due mesi dopo, Donovan
effettuò il primo dei suoi 11 viaggi all’Avana per mediare con il governo
cubano.
“Quando nell’ottobre
del 1962 Donovan ritorna a Cuba, Castro gli dice che ha bisogno
dell’attrezzatura subacquea e di una muta da sommozzatore. ‘È in quel momento che Donovan mi dice che
vuole trovare un’attrezzatura di buona qualità per una persona, senza dirmi
però che era per Castro’, dichiarò Pérez Cisneros in un’intervista al
quotidiano El nuevo Herald per
ampliare l’informazione sul caso.
“Pérez Cisneros, ex
campione cubano di pesca subacquea, comprò una muta in neoprene per 130 dollari
ed un’attrezzatura da sub per 215 dollari in un noto negozio di Time Square a
New York.
“Castro li ricevette nel novembre del 1962 ed
alcune settimane dopo, in un altro viaggio di Donovan, il Presidente cubano
disse all’avvocato che li aveva utilizzati…”
“Solamente alcuni mesi
dopo il termine dei negoziati, Pérez Cisneros conobbe tutti i dettagli della
storia reale:
“Durante la seconda Guerra Mondiale, James
Donovan lavorò per l’Ufficio dei Servizi Strategici, antesignano della
CIA. “Successivamente fu uno dei
pubblici ministeri nei processi di Norimberga contro i criminali di guerra
nazisti. Nel febbraio del 1962 fu il principale mediatore nel più spettacolare
scambio d’agenti segreti della guerra fredda, quello del colonnello russo
Rudolf Abel con gli statunitensi Frederick Prior e Gary F. Powers, il pilota
dell’U-2 che era stato catturato.
“Quando Donovan informò
“Nel maggio del 1963,
Castro invitò Donovan e l’avvocato John E. Nolan, che rappresentava l’allora
Segretario alla Giustizia Robert Kennedy, ad una giornata d’immersioni
nell’area della Baia dei Porci, utilizzando ancora una volta l’attrezzatura
statunitense.
“Alla fine del 1963
Pérez Cisneros affermò: ‘Donovan mi disse che l’idea di un attentato contro
Castro gli fece venire la pelle d’oca e che si rifiutò di consegnare
l’attrezzatura della CIA, poiché pensò che se Cuba avesse scoperto
l’operazione, gli interi negoziati avrebbero potuto rovinarsi e lui stesso
giustiziato…’”
“Il libro, contraddistinto da fatti curiosi ed
imprevisti, è un’intensa storia che dimostra come l’amore, la decisone e
l’intelligenza resero possibili lo scambio dei prigionieri della Brigata 2506
con generi alimentari, medicine ed attrezzature mediche per un valore di 53
milioni di dollari.
”Gli sforzi di Donovan
e del Comitato dei Familiari ebbero luogo quando ancora regnava l’incertezza
sul destino dei prigionieri…”
“La prima riunione del
Comitato dei Familiari con Castro avvenne il 10 aprile 1962, nella casa di
Barreto de los Heros a Miramar. Quattro giorni dopo, 60 membri della Brigata
che erano feriti furono trasferiti a Miami.
“La partecipazione di
Donovan ai negoziati accelerò il processo di liberazione.
“Donovan preparò un codice segreto per le
comunicazioni, poiché sapeva che il telefono della famiglia Heros era
intercettato.
“A metà dicembre Castro concordò nel
realizzare lo scambio e consegnò una lista di 29 pagine con i generi alimentari
e le medicine che dovevano essere inviate a Cuba tramite
“Gli ultimi dieci giorni dei negoziati furono
molto intensi, dato che Donovan contrattò un gruppo di 60 avvocati per
garantire tutte le donazioni promesse dalle 157 compagnie statunitensi.
“Il 23 dicembre 1962, i primi 5 aerei con 484
membri della Brigata partirono verso Miami. Un giorno dopo, i rimanenti 719
prigionieri partirono con altri 9 voli.”
Ho trascritto
letteralmente le parole dell’articolo. Non conoscevo alcuni dati concreti.
Nulla, di ciò che ricordo, s’allontana dalla verità.
Il mio rapporto con
La fama del luogo era
nata quando ero studente liceale e
Soprattutto eravamo
attratti dal desiderio di fare qualcosa per i carbonai della Ciénaga. Cominciarono così i miei rapporti con
Quando sbarcarono da
quelle parti gli invasori, vi erano tre strade che percorrevano la palude,
centri costruiti ed altri in costruzione per il turismo, e persino un aeroporto
nelle vicinanze di Playa Girón, ultima ridotta delle forze nemiche, che i nostri
combattenti presero d’assalto la sera del 19 aprile 1961. Ho parlato altre
volte di quella storia. Stavamo sul punto di recuperarla in meno di 30
ore. Manovre diversive da parte della
Marina degli Stati Uniti rallentarono il nostro fulminante attacco con carri
armati all’alba del 18.
Per affrontare il
problema dei prigionieri catturati, conobbi Donovan, che mi parse – e sono
contento di verificarlo con la testimonianza del figlio – un uomo onorevole,
che effettivamente invitai a pescare e con il quale, senza dubbio, parlai di
una muta e di un’attrezzatura subacquea. Gli altri dettagli non posso
ricordarli con precisione; dovrei indagare. Non mi sono mai preoccupato di
scrivere delle memorie ed oggi capisco che è stato un errore.
La cifra esatta dei feriti,
per esempio, non la ricordavo con tanta precisione. Conservavo il ricordo delle
nostre centinaia di feriti, di cui non pochi morirono per la scarsità
d’attrezzature, medicine, specialisti e per l’allora mancanza di strutture
adeguate. I feriti invianti avevano bisogno sicuramente di riabilitazione o di
cure migliori, che non erano alla nostra portata.
Fu una tradizione, fin
dal primo vittorioso combattimento del 17 gennaio 1957, curare gli avversari
feriti. Risulta nella storia della nostra Rivoluzione.
Nel libro di memorie
“Faith of my Fathers”, scritto da McCain con l’onnipresente compagnia di Mark
Salter, tecnicamente ben redatto, l’autore principale afferma:
“Sono stato con frequenza accusato d’essere uno
studente indifferente e considerando alcuni miei voti, posso avvertire la
generosità di tale affermazione. Però
ero più selettivo che indifferente. Mi piacevano l’Inglese e
Più avanti assicura:
“Pochi mesi prima del diploma, stavo
facendo gli esami d’ammissione all’Accademia Navale… Mi andò sorprendentemente
bene, compreso l’esame di matematica.
“La mia reputazione come giovane scandaloso ed impetuoso non si limitava –
mi dispiace confessarlo – ai circoli dell’Accademia. Molti cittadini decenti dell’affascinante
Anapolis, testimoni d’alcuni dei miei più stravaganti atti d’insubordinazione,
mi biasimavano, compresi molti ufficiali.”
Precedentemente, narrando alcuni episodi della sua infanzia, racconta che:
“Alla più piccola provocazione,
scoppiavo in un accesso di furore, cadendo successivamente a terra incosciente.
“Il medico m’indicò una cura che
secondo le moderne regole delle pediatria sembrerebbe un po’ severe. Indicò ai
miei genitori di riempire la vasca da bagno con acqua fredda e se incominciavo
con i capricci e sembrava che mi stessi per gettare a terra, mi mettessero
nell’acqua vestito”.
Leggendo questo, si prova l’impressione che i metodi utilizzati con noi a
quei tempi – sia con me, che vissi l’epoca prima della guerra, che con lui –
non erano i più appropriati per trattare i bambini. Nel mio caso non si poteva parlare di medici
che consultassero la famiglia; era la gente del popolo, in parte analfabeti,
molti dei quali conoscevano le cure da seguire solo grazie alla tradizione.
Esistono altri episodi raccontati da McCain che descrivono le sue avventure
come cadetto durante viaggi d’addestramento. Non li menziono perché
s’allontanano dal contenuto della mia analisi e non hanno nulla a che vedere
con questioni personali.
È naturale che McCain
non si trovasse nel salone del Congresso la notte del discorso di Bush, lo
scorso 28 gennaio, perché vi sono cose nella politica di quest’ultimo che lo
compromettono molto. Si trovava a Little
Havana, nel ristorante Versailles, dove ha ricevuto l’omaggio della comunità
d’origine cubana. È meglio non indagare
molto sui precedenti di vari personaggi che si trovavano lì.
McCain sostiene la
guerra in Iraq. Crede che la minaccia dell’Afghanistan, dell’Iran e della Corea
del Nord e la crescita della Russia e della Cina, obblighino gli Stati Uniti a
rinvigorire le forze d’attacco.
Lavorerebbe insieme ad altri paesi per proteggere la nazione
dall’estremismo islamico e continuare in Iraq fino alla vittoria.
Riconosce l’importanza
di conservare forti relazioni con il Messico ed altri paesi dell’America
Latina. È a favore di proseguire con l’attuale politica aggressiva nei
confronti di Cuba.
Rafforzerà la sicurezza
alle frontiere degli Stati Uniti, non solo per l’entrata e l’uscita delle
persone, ma anche per i prodotti che entrino nel paese. Considera che gli
immigranti debbano imparare l’inglese, la storia e la cultura statunitense.
Cerca elettori
d’origine latina, la maggioranza purtroppo non esercita il voto oppure lo fa
eccezionalmente, sempre timorosa d’essere espulsa, d’essere privata dei figli o
di perdere il lavoro. Davanti al muro
del Texas ne continueranno a morire oltre 500 all’anno. Non promette una legge
di regolarizzazione per coloro che cercano il “sogno americano”.
Appoggia il Documento
di Bush “Nessun bambino rimanga indietro”. Sostiene un maggior finanziamento
federale per borse di studio e prestiti universitari a bassi interessi.
A Cuba sono offerti a
tutti solide conoscenze, educazione artistica ed il diritto a laurearsi
gratuitamente. Oltre 50 mila bambini con
difficoltà ricevono un insegnamento speciale.
L’informatica è impartita su grande scala. Sono impiegate in questi compiti centinaia di
persone molto qualificate. Però Cuba deve essere bloccata per
liberarla da una simile tirannia.
Come tutti i candidati,
possiede il suo programmino di governo. Promette di ridurre la dipendenza
dall’estero della fornitura energetica. È facile dirlo, difficile a questo
punto è farlo.
S’oppone al sostegno
della produzione d’etanolo. Magnifico: ho suggerito lo stesso al presidente
brasiliano Lula Da Silva, affinché esigesse al governo degli Stati Uniti di
sospendere i considerevoli sussidi assegnati al mais ed agli altri cereali
destinati alla produzione dell’etanolo partendo dagli alimenti. Però non è ciò
che si propone; al contrario: esportare etanolo nordamericano facendo
concorrenza al Brasile. Solamente lui ed i suoi consulenti lo sapranno, dato che
l’etanolo dal mais non potrà mai competere nei costi con quello del Brasile,
prodotto dalla canna da zucchero come materia prima, grazie allo sforzo
durissimo dei suoi lavoratori, che in ogni caso miglioreranno la loro
situazione senza le barriere delle imposte ed i sussidi degli Stati Uniti.
Esistono molte altre
nazioni latinoamericane che il governo degli Stati Uniti ha impegnato nel
cammino della produzione d’etanolo derivato dalla canna. Cosa farebbero con le
nuove decisioni emanate dal Nord?
Non poteva mancare la
promessa d’assicurare la qualità dell’aria e dell’acqua, l’uso appropriato
degli spazi verdi, la protezione dei parchi nazionali, che sono un ricordo di
ciò che un giorno è stata l’incantevole natura del paese, vittima dei dettami
implacabili delle leggi di mercato. Il
Protocollo di Kyoto, ciò nonostante, non sarebbe firmato.
Sembrerebbero i sogni
di un naufrago nel mezzo della tempesta.
Ridurrebbe le imposte
alle famiglie della classe media, manterrebbe la politica di Bush di ritagliare
le esistenti e lascerebbe le tasse al livello attuale.
Vuole un maggior
controllo dei costi delle assicurazioni mediche. Considera che la famiglie
dovrebbero tenere il loro sui soldi dell’assicurazione. Farebbe campagne
sanitarie e di prevenzione. Sostiene il piano dell’attuale Presidente che
permette ai lavoratori di passare i contributi della previdenza sociale ai
fondi pensionistici privati.
La previdenza sociale
sarebbe come la borsa.
Favorisce la pena di
morte, il rafforzamento e l’aumento dei corpi armati, l’espansione dei TLC.
Massime di McCain:
“Le cose sono ora difficili, ma andiamo meglio
del
“Sono molto preparato sui temi economici: ho
partecipato alla rivoluzione di Reagan.” (Gennaio 2008)
“Per evitare una recessione bisogna finirla
con le spese incontrollate” (Gennaio 2008)
“La perdita della forza
economica porta alla perdita della forza militare.” (Dicembre 2007)
“I repubblicani hanno
dimenticato come controllare le spese.” (Novembre 2007)
“Bisogna assicurare le
frontiere; solamente così stabilire un programma di lavoratori ospiti.”
(Gennaio 2008)
“L’amnistia del 2003
non significa premiare il comportamento illegale (Gennaio 2008)
“Bisogna raccogliere i due milioni di
stranieri che hanno infranto
“Fare tutto il possibile per aiutare che tutti
gli immigranti imparino a parlare in inglese.” (Dicembre 2007)
“Niente inglese
ufficiale; gli indiani americani devono usare la loro stessa lingua.” (Gennaio
2007)
“Sono necessarie
riforme migratorie per ottenere la sicurezza nazionale.” (Giugno 2007)
“Gli atteggiamenti
bipartitici sono un segnale della capacità d’essere un Presidente.“ (Magio
2007)
“Bisogna mantenere
l’embargo e processare Castro.” (Dicembre 2007)
“Nessuna relazione diplomatica,
né di commercio con quel paese.” (Luglio 1998)
“Sarebbe ingenuo
escludere le armi nucleari, ingenuo escludere d’attaccare il Pakistan.” (Agosto
2007)
“Con la guerra in Iraq
‘abbiamo sviato l’attenzione dal nostro emisfero e ne abbiamo pagato il prezzo.”
(Marzo 2007)
Promette di visitare le
sue proprietà nel continente. Ha detto
che se sarà eletto alla Casa Bianca nel 2008, si recherà prima in Messico,
Canada ed America Latina per “riaffermare il mio impegno con il nostro emisfero
e con l’importanza delle relazioni all’interno del nostro emisfero”.
Nell’intero suo libro,
referenza obbligatoria delle mie Riflessioni, afferma che era forte in
Storia. Non appare un solo riferimento
ad un pensatore politico, nemmeno ad uno di quelli che ispirarono
Oltre 2400 anni fa,
Socrate, noto saggio ateniese, famoso per il suo metodo e martire delle sue
idee, cosciente delle limitazioni umane, espresse: “Solamente so di non
sapere.” Oggi, McCain, il candidato repubblicano, esclama di fronte ai sui
concittadini: “Solamente so che so tutto”.
Continuerò.
Fidel Castro Ruz
Data: 11 febbraio 2008
Ora: 5 e 35 p.m.