I CONGRESSO DEL PARTITO COMUNISTA DI CUBA
LINEAMENTI DELLA POLITICA
ECONOMICA E SOCIALE DEL PARTITO
E DELLA RIVOLUZIONE
Approvato il 18 aprile 2011
«Anno 53 della Rivoluzione»
Rivoluzione
è consapevolezza del momento storico;
è cambiare tutto quanto deve essere cambiato;
è
uguaglianza e libertà piene; vuol dire essere trattato
e trattare gli
altri come esseri umani;
significa
emanciparsi da soli e con i nostri
stessi
sforzi; è sfidare potenti forze
dominanti
dentro e fuori l'ambito sociale e nazionale;
è difendere
i valori in cui si crede
al prezzo
di qualunque sacrificio; è modestia, disinteresse,
altruismo,
solidarietà ed eroismo; è lottare
con
audacia, intelligenza e realismo; è non mentire mai
né violare
principi etici; è convinzione profonda
che non
esiste forza al mondo capace di schiacciare
la forza
della verità e delle idee. Rivoluzione è unità,
è
indipendenza, è lottare per i nostri sogni
di
giustizia per Cuba e per il mondo, che è la base
del nostro
patriottismo, del nostro socialismo e del nostro
internazionalismo.
FIDEL CASTRO RUZ
1° MAGGIO 2000
La battaglia economica costituisce,
oggi più che mai,
il compito
principale ed il punto centrale
del lavoro
ideologico dei quadri,
poiché da essa dipende la sostenibilità e la preservazione
del nostro
sistema sociale.
GENERALE D’ESERCITO RAÚL CASTRO RUZ
CHIUSURA DEL IX CONGRESSO DE
RISOLUZIONE SUI
LINEAMENTI 5
DELLA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DEL PARTITO E DELLA RIVOLUZIONE
INTRODUZIONE 7
LINEAMENTI DELLA POLITICA ECONOMICA 9
E SOCIALE DEL
PARTITO E DELLA RIVOLUZIONE
I MODELLO DI GESTIONE ECONOMICA 10
Lineamenti generali 10
Ambito imprenditoriale 11
Le cooperative 12
Sistema di bilancio 13
Territori 13
II POLITICHE MACROECONOMICHE 14
Lineamenti generali 14
Politica monetaria 14
Politica cambiaria 15
Politica fiscale 15
Politica dei prezzi 16
III POLITICA ECONOMICA ESTERA 16
Lineamenti generali 16
Commercio estero 17
Debito e crediti 18
Investimento straniero 18
Collaborazione 19
Integrazione economica 20
IV POLITICA D’INVESTIMENTO 20
Lineamenti 20
V POLITICA NEL
CAMPO DELLA SCIENZA, 21
TECNOLOGIA, INNOVAZIONE ED AMBIENTE
Lineamenti 21
VI POLITICA SOCIALE 23
Lineamenti
generalI 23
Educazione 23
Salute 24
Sport 24
Cultura 25
Previdenza sociale 25
Occupazione e
salari 25
Gratuità e sussidi 26
VII POLITICA
AGROINDUSTRIALE 26
Lineamenti 26
VIII POLITICA INDUSTRIALE ED ENERGETICA 30
Politica
industriale 30
Lineamenti
generali 30
Lineamenti nei
principali settori 30
Politica energetica 32
IX POLITICA PER IL TURISMO 33
Lineamenti 33
X POLITICA PER I TRASPORTI 34
Lineamenti 34
XI POLITICA PER
LE COSTRUZIONI, 35
ABITAZIONI E RISORSE IDRAULICHE 35
Lineamenti 35
Costruzioni 36
Abitazioni 37
Risorse idrauliche
XII POLITICA PER
IL COMMERCIO 37
Lineamenti 37
ATTUAZIONE DEI LINEAMENTI 38
RISOLUZIONE SUI
LINEAMENTI DELLA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DEL PARTITO E DELLA RIVOLUZIONE
Il sesto Congresso del Partito Comunista di Cuba ha discusso ed analizzato
il progetto finale dei Lineamenti della Politica Economica e Sociale del
Partito e della Rivoluzione per aggiornare il modello economico cubano, con
l'obiettivo di garantire la continuità e irreversibilità del Socialismo, lo
sviluppo economico del paese e l'aumento del livello di vita della popolazione,
coniugandoli alla necessaria formazione dei valori etici e politici dei nostri
cittadini.
I Lineamenti definiscono che il sistema economico
che prevarrà, continuerà a fondarsi sulla proprietà socialista di tutto il popolo
dei mezzi fondamentali di produzione, basandosi sul principio di distribuzione
socialista “da ciascuno secondo le sua capacità a ciascuno secondo il suo
lavoro”.
La politica economica del Partito concorderà con
il principio che solo il socialismo è capace di vincere le difficoltà e
preservare le conquiste della Rivoluzione e che nell'aggiornamento del modello
economico prevarrà la pianificazione, considerando le tendenze del
mercato.
Questi principi devono essere armonizzati dalle
imprese statali con maggiore autonomia e con lo sviluppo di altre forme di
gestione. Il modello riconoscerà e promuoverà, oltre all'impresa statale
socialista, forma principale dell'economia nazionale, le modalità
dell'investimento straniero, le cooperative, i coltivatori diretti, gli
usufruttuari, gli affittuari, i lavoratori in proprio ed
altre eventuali figure che possano sorgere, per contribuire ad aumentare
l'efficienza.
Nella politica economica è presente il concetto
che il socialismo significa uguaglianza di diritti e d’opportunità per tutti i
cittadini, non egualitarismo, confermando il principio che nella società
socialista cubana nessuno sarà trascurato.
Il Progetto dei Lineamenti della Politica
Economica e Sociale del Partito e della Rivoluzione è stato sottoposto ad un dibattito,
ottenendo il sostegno della maggioranza dei cittadini, ed è stato riformulato
partendo dalle loro proposte, attraverso un processo democratico con un’ampia
partecipazione popolare.
Il Sesto Congresso del PCC, valutati i giudizi delle cinque commissioni
create, decide di: ƒ Approvare i Lineamenti della Politica Economica e Sociale
del Partito e della Rivoluzione con le modifiche concordate. ƒ Dare
orientazione al Governo per la creazione di una Commissione Permanente per
l'Implementazione e lo Sviluppo, che, senza sottostimare le funzioni che
corrispondono ai rispettivi Organismi dell'Amministrazione Centrale dello
Stato, avrà la responsabilità di controllare, verificare e coordinare l’operato
di tutte le componenti, proporre l'incorporazione di nuovi lineamenti e realizzare,
in coordinazione con gli organi competenti, l’adeguata divulgazione del
processo. ƒ Consigliare all'Assemblea Nazionale del Poder Popolar, al Governo e agli organismi corrispondenti d’elaborare
ed approvare, secondo il caso, le norme giuridiche necessarie per la creazione
dei fondamenti legali ed istituzionali a sostegno delle modifiche funzionali,
strutturali ed economiche che saranno adottate. ƒ Incaricare il Partito
Comunista di Cuba della responsabilità di controllare, promuovere ed esigere l’adempimento
dei Lineamenti approvati, che presuppone una crescita della cultura economica
dei suoi quadri e dei suoi militanti, a tutti i livelli. Il Plenum del Comitato
Centrale del Partito analizzerà almeno due volte all'anno i progressi
dell'aggiornamento del modello economico e dell'esecuzione del Piano Economico.
INTRODUZIONE
Presentando i lineamenti della politica economica, nell’ambito del VI Congresso del Partito Comunista di Cuba, è
necessario realizzare una valutazione dello stato dell'economia e dei problemi da
risolvere, considerando i principali avvenimenti e circostanze d’ordine esterno
ed interno intercorsi dall'ultimo congresso.
Per quanto riguarda i fattori esterni, l'ambito internazionale è stato caratterizzato
dalla presenza di una crisi strutturale sistemica, in simultaneità con una
crisi economica, finanziaria, energetica, alimentare ed ambientale che ha un
impatto maggiore nei paesi sottosviluppati.
Cuba, con un'economia che dipende dalle sue relazioni economiche esterne,
non è stata esente degli impatti di questa crisi che si sono manifestati
nell'instabilità dei prezzi dei prodotti di scambio, nella domanda per le sue
merci e servizi d’esportazione, nonché in maggiori restrizioni nelle possibilità d’ottenere
finanziamenti esteri.
Tra il 1997 ed il 2009 le
variazioni dei prezzi nelle esportazioni e nelle importazioni hanno portato ad una
perdita netta per il paese di 10.900 milioni di dollari, rispetto ai livelli
del 1997. Il potere d’acquisto delle esportazioni dei beni è diminuita del 15 %.
Il paese ha inoltre sperimentato la recrudescenza del blocco economico,
commerciale e finanziario che da mezzo secolo è ininterrottamente imposto dagli
Stati Uniti d'America, situazione che non è cambiata con l'attuale
amministrazione e che ha significato delle cospicue perdite.
Tuttavia, dalla fine del 2004, si sono aperte per Cuba nuove possibilità
di inserimento internazionale nel quadro dell'Alleanza Bolivariana per i Paesi
della Nostra America (ALBA) che hanno potenziato le fonti d’entrata provenienti
dalla prestazione di servizi, fondamentalmente i servizi medici prestati al
Venezuela e ad altri paesi della regione. Al contempo sono incrementati in
maniera sostanziale le relazioni commerciali e finanziarie con altre nazioni,
tra cui risaltano la Cina, il Vietnam, la Russia, l’Angola, il Brasile e l’Algeria.
I fenomeni climatici del periodo hanno causato considerevoli danni
all'economia. Dal 1998 al 2008, le perdite dovute ai 16 uragani sono ammontate
a 20.564 milioni di dollari, non includendo quelle causate dalla siccità.
Sul versante interno, sono stati presenti fattori quali la scarsa
efficienza, la decapitalizzazione della base produttiva e dell'infrastruttura, l’invecchiamento
e la stagnazione nella crescita della popolazione.
Oltre agli obiettivi esposti nella Risoluzione Economica del V Congresso,
in questo periodo è stato necessario dare una nuova orientazione ad alcune
politiche per affrontare i complessi problemi derivati dall'ambito
internazionale, nonché quelli che si sono presentati sul versante interno.
Per quanto riguarda il funzionamento dell'economia, a partire dal 2003 si
è prodotta un'elevata centralizzazione dei meccanismi d’assegnazione ed
utilizzo delle valute.
Dal 2005 si sono evidenziate le limitazioni dell'economia nell’affrontare
il deficit finanziario della bilancia dei pagamenti, le trattenute bancarie dei
trasferimenti all'esterno e l'elevato importo delle scadenze del debito; quest’insieme
di fattori ha significato una forte tensione nella gestione dell'economia. Sono
quindi state adottate diverse
misure:
ƒ Rafforzamento dell'istituzioni, compresa la
riorganizzazione dello Stato e del Governo.
ƒ È stato sottolineato il concetto che il piano
economico deve adattarsi alle risorse disponibili.
ƒ Dare priorità alla crescita ed alla
diversificazione delle esportazioni ed alla sostituzione delle importazioni, creando
programmi e misure speciali per sostenerle, in cui si contraddistinguono gli schemi chiusi di finanziamento che permettono d’utilizzare valute in forma
decentrata.
ƒ Revisione e nuova orientazione della politica
d’investimento per fornirle maggiore integralità, evitare l’immobilizzazione delle
risorse ed altre inefficienze. Di conseguenza, si sono ridistribuiti i crediti
esterni disponibili verso obiettivi che a breve termine avevano un maggiore
effetto sulla bilancia dei pagamenti.
ƒ Riprogrammazione dei pagamenti del debito
estero.
ƒ Trasformazioni strutturali e nel funzionamento
del settore agricolo; emissione del Decreto Legge 259 sulla consegna in
usufrutto di terre statali non coltivate, con l'obiettivo d’elevare la
produzione alimentari e ridurne l’importazione.
ƒ Ulteriori misure per il risparmio energetico; sono
incluse quelle legate agli aspetti organizzativi, come la riorganizzazione del
trasporto pesante.
ƒ Inizio di un gruppo importante di investimenti
industriali di carattere strategico nello sviluppo futuro del paese.
ƒ Con l'obiettivo d’alleggerire la prestazione di
alcuni servizi a carico dello Stato, sono iniziati alcuni esperimenti: sostituzione delle mense e dei trasporti
operai con altre modalità, affitto dei negozi di barbiere, parrucchieri e taxi
a persone impiegate in queste attività.
Nonostante l'adozione delle misure sopradescritte,
a causa del complesso panorama esistente, non sono stati risolti i principali
problemi che limitano il disimpegno dell'economia, per cui sarà necessario:
ƒ Sfruttare le terre non coltivate ed
elevare le rese agricole.
ƒ Recuperare la capacità esportatrice negli
ambiti tradizionali; incrementare in maniera sostenuta e diversificare le
esportazioni di beni e servizi, nonché ridurre l'elevata dipendenza dalle
importazioni per cambiare la situazione finanziaria estera.
ƒ Cercare fonti alternative di finanziamento per
fermare il processo di decapitalizzazione dell'industria e dell'infrastruttura produttiva del
paese.
ƒ Concedere maggiori facoltà, nell’ambito del
piano, alle imprese e fornire un maggior impulso all'iniziativa dei territori
per potenziare in maniera sostenibile il loro sviluppo economico.
ƒ Sviluppare un processo di ristrutturazione
dell'impiego e dei salari, considerando forme non statali di gestione dove
risulti conveniente, indirizzato ad eliminare il soprannumero di personale in
tutte le sfere dell'economia, garantendo che il lavoro sia la forma principale di
remunerazione per la popolazione.
ƒ Incrementare la produttività del lavoro,
elevare la disciplina ed il livello di motivazione del salario e degli stimoli,
eliminando l'egualitarismo nei meccanismi di distribuzione e ridistribuzione
delle entrate. Come parte di questo processo, sarà necessario sopprimere gratuità
indebite e sussidi eccessivi.
ƒ Rafforzare i livelli di coordinazione delle
politiche macroeconomiche e concludere gli studi per l'eliminazione della
dualità monetaria ed il perfezionamento della politica cambiaria.
ƒ La conduzione dell'economia attraverso il
sistema di pianificazione si è incentrata fondamentalmente sui problemi del
settore esterno, contribuendo, insieme all'insufficiente integralità tra gli
obiettivi del piano, a mantenere le sproporzioni e la difformità tra i piani
delle imprese e quello dell'economia nazionale.
Affrontare problemi tanto complessi richiede di
una visione strategica a medio ed a lungo termine, per cui, da metà del 2009 al
maggio del 2010, il Ministero dell’Economia e della Pianificazione ha
realizzato con la partecipazione degli organismi una proiezione economica fino
al 2015.
La realizzazione della proiezione ha dimostrato che la soluzione degli
squilibri macroeconomici e dei problemi d’efficienza presenti, costituisce un'attività
indispensabile per lo sviluppo futuro del paese e che pertanto per il
quinquennio 2011-2015, la politica economica, basata sulla proiezione approvata,
deve dare risposta a questi problemi.
LINEAMENTI DELLA POLITICA ECONOMICA E SOCIALE DEL PARTITO E DELLA
RIVOLUZIONE
Il sistema economico che prevarrà nel nostro paese continuerà a fondarsi sulla proprietà socialista
di tutto il popolo dei mezzi fondamentali di produzione, basandosi sul
principio di distribuzione socialista “da ciascuno secondo la sua capacità a
ciascuno secondo il suo lavoro”.
La politica economica nella
nuova fase concorderà con il principio che
solo il socialismo è capace di vincere le difficoltà e preservare le conquiste
della Rivoluzione e che nell'aggiornamento del modello economico prevarrà la
pianificazione e non il mercato. La
pianificazione centralizzata dell'economia ed il
controllo sistematico che lo Stato, il Governo e le sue istituzioni devono
esercitare, saranno garanzia del funzionamento efficiente dei sistemi.
Questi principi devono essere armonizzati dalle
imprese statali con maggiore autonomia e con lo sviluppo di altre forme di
gestione non statale nella
produzione e nei servizi, per ottenere una maggiore liberazione delle forze
produttive, incrementare i livelli di produzione ed elevare il livello di vita
della popolazione.
In questo contesto, sarà necessario incoraggiare
la cultura economica di tutta la popolazione ed acquisisce particolare
importanza riuscire ad ottenere la preparazione richiesta dei quadri, nonché la
necessità di preservare l'etica che, insieme al senso del dovere ed alla
sensibilità rivoluzionaria, dovranno essere determinanti nel loro comportamento
quotidiano.
Nella politica economica proposta è presente il
concetto che il socialismo significa uguaglianza di diritti e di opportunità
per tutti i cittadini, non egualitarismo. Il lavoro è al tempo stesso un diritto ed un
dovere, motivo di realizzazione personale per ogni cittadino e dovrà essere
rimunerato in base alla sua quantità ed alla sua qualità.
Partendo dalle condizioni attuali e dallo
scenario internazionale prevedibile, la politica economica si dirige ad
affrontare i problemi dell'economia transitando attraverso due tipi di
soluzioni che richiedono congruenza tra loro:
ƒ Soluzioni a breve termine, dirette ad eliminare il deficit della bilancia dei
pagamenti potenziando la creazione di entrate esterne e la sostituzione delle
importazioni e contemporaneamente diano risposta ai problemi di maggiore
impatto immediato nell'efficienza economica, la motivazione al lavoro e la
distribuzione delle entrate, creando le condizioni infrastrutturali e
produttive necessarie che permettano di transitare ad una fase superiore di
sviluppo.
ƒ Soluzioni di sviluppo sostenibile, a più lungo
termine, che portino all'autosufficienza alimentare ed energetica elevate, ad un
uso efficiente del potenziale umano, ad un'elevata competitività nelle
produzioni tradizionali, nonché allo sviluppo di nuove produzioni di beni e
servizi d’alto valore aggiunto.
L'aggiornamento del modello economico e l'implementazione delle misure associate
saranno realizzate confermando il principio che nella società socialista cubana
nessuno sarà trascurato.
In funzione di quanto precedentemente indicato,
sono stati definiti i lineamenti in ciascuna delle sfere che configurano la
politica economica e sociale.
I Lineamenti della Politica Economica e Sociale sono l'espressione della
volontà del popolo, contenuta nella politica del Partito, dello Stato e del
Governo della Repubblica di Cuba, d’aggiornare il modello economico cubano con
l'obiettivo di garantire la continuità ed irreversibilità del socialismo, lo
sviluppo economico del paese e l'aumento del livello di vita della popolazione,
coniugandoli alla necessaria formazione di valori etici e politici dei nostri
cittadini.
Per elaborarli, sono state considerate le
esperienze passate, l'evoluzione e la proiezione dello scenario economico e
politico mondiale, nonché la situazione dell'economia cubana in questo
contesto, garantendolo con i risultati delle proiezioni effettuate a medio
termine.
I MODELLO DI GESTIONE ECONOMICA
LINEAMENTI GENERALI
1.
Il sistema di pianificazione socialista continuerà a rappresentare la via
principale nella direzione dell'economia nazionale e si deve trasformare nei
suoi aspetti metodologici, organizzativi e di controllo. La pianificazione considererà
il mercato, influenzandolo e considerandone le caratteristiche.
2.
Il modello di gestione riconosce e promuove, oltre all'impresa statale
socialista, forma principale dell'economia nazionale, le modalità d’investimento
straniero previste dalla legge (imprese miste, contratti di joint-venture internazionale,
ecc.), le cooperative, i coltivatori diretti, gli usufruttuari, gli affittuari,
i lavoratori in proprio e
le altre figure, che nel loro insieme, contribuiscano ad aumentare l'efficienza
3.
Nelle forme di gestione non statali non si permetterà la concentrazione
della proprietà in persone giuridiche o naturali.
4.
I cambiamenti strutturali,
funzionali, organizzativi ed economici del sistema imprenditoriale, le unità sovvenzionate
e l'amministrazione statale in generale, saranno realizzate come da programma,
con ordine e disciplina, sulla base della politica approvata, informando i
lavoratori ed ascoltando le loro opinioni, il che impone un processo d’abilitazione
in tutte le strutture che ne faciliti la realizzazione.
5.
La
pianificazione comprenderà il sistema imprenditoriale statale, l'attività sovvenzionata,
le joint-venture internazionali e regolerà altre forme di gestione non statali
e sarà più obiettiva a tutti i livelli. I nuovi metodi di pianificazione
cambieranno le forme di controllo sull'economia. Anche la pianificazione
territoriale dovrà considerare queste trasformazioni.
6.
La
separazione delle funzioni statali ed imprenditoriali transiterà attraverso un
processo graduale ed ordinato, in cui la definizione delle norme è fondamentale
per il conseguimento delle mete proposte.
7.
Conseguire
che il sistema imprenditoriale del paese sia costituito da imprese efficienti, ben
organizzate ed efficaci, creando nuove organizzazioni di livello superiore
nella direzione imprenditoriale. Sarà sviluppata la cooperazione tra le imprese
per garantire maggiore efficienza e qualità. Sarà elaborata la norma giuridica
che regolerà tutti questi aspetti.
8.
L'incremento
delle facoltà date alle direzioni degli enti, sarà associato all'aumento della loro
responsabilità nell'efficienza, efficacia e controllo nell'impiego del
personale, nonché delle risorse materiali e finanziarie gestite, insieme alla
necessità d’esigere dai dirigenti, che con decisioni, azioni od omissioni
causino danni e pregiudizi all'economia, di rispondere delle loro
responsabilità.
9.
Si
svilupperanno mercati per la vendita all’ingrosso e la prestazione di servizi
di noleggio di mezzi ed attrezzature, senza sussidi, al sistema
imprenditoriale, a quello sovvenzionato ed alle
forme di gestione non statale.
10.
I
rapporti economici tra le imprese, le unità sovvenzionate e le forme di gestione
non statale saranno stipulate mediante contratti economici, esigendo, quale
strumento essenziale per la gestione economica, la qualità del processo di negoziazione, elaborazione, firma,
esecuzione, reclamo e controllo del compimento degli stessi.
11.
Il controllo esterno sulla gestione degli enti si baserà principalmente
su meccanismi economico-finanziari, senza escludere quelli amministrativi,
riducendo l’attuale carico di detti controlli e rendendo più razionali i
sistemi informativi.
12.
L'aumento della responsabilità e delle facoltà rende imprescindibile l’esigenza
di un comportamento etico da parte degli enti e dei loro responsabili, nonché
il rafforzamento del sistema di controllo interno, per conseguire i risultati
attesi nel compimento del loro piano, con efficienza, ordine, disciplina e rispetto
assoluto della legalità.
AMBITO
IMPRENDITORIALE
13.
Saranno chiaramente definite le facoltà e gli strumenti finanziari che
dovranno utilizzare le imprese nel dirigere la produzione di beni e servizi.
Diventerà più flessibile il loro oggetto
sociale, al fine di sviluppare al massimo le loro potenzialità, in base alle
norme.
14.
Le finanze interne delle imprese non potranno essere limitate per istanze
esterne alle stesse; ciò potrà essere solamente realizzato mediante i
procedimenti legalmente stabiliti.
15.
Il Perfezionamento Imprenditoriale s’inserirà nelle politiche del Modello
Economico al fine di conseguire imprese più efficienti e competitive.
16.
Le imprese decidono ed amministrano il loro capitale di lavoro e gli
investimenti fino al limite previsto nel piano.
17.
Le imprese statali o le cooperative che mostrino nei loro bilanci
finanziari perdite costanti, capitale da lavoro insufficiente, che non possano
onorare con i loro attivi gli obblighi contratti oppure che ottengano risultati
negativi nella revisione dei bilanci, saranno sottoposte ad una procedura di
liquidazione o potranno essere trasformate in altre forme di gestione non
statale, compiendo quanto stabilito in merito.
18.
Sarà eliminato il sussidio alle imprese per perdite e, come norma, non riceveranno
finanziamenti preventivi per realizzare produzioni di beni e servizi.
19.
Le imprese, a partire dagli utili, detratte le imposte, adempiuti gli
impegni con lo Stato ed i requisiti stabiliti, potranno creare fondi per lo
sviluppo, per gli investimenti e per stimolare i lavoratori.
20.
Le remunerazioni dei lavoratori e dei loro responsabili nelle imprese
statali e nelle forme di gestione non statale saranno legate ai risultati ottenuti.
21.
Le imprese e le cooperative pagheranno ai Consigli Comunali in cui operano le loro strutture, un’imposta
territoriale, definito a livello centrale, considerando le particolarità di
ogni comune, contribuendo al suo sviluppo.
22.
Le imprese apporteranno parte dei loro utili, detratte le imposte, per
creare nell'organizzazione superiore della direzione imprenditoriale un fondo
di compensazione destinato a coprire gli sbilanci finanziari.
23.
Le imprese avranno indipendenza nell'approvazione dell’organico,
compiendo gli indicatori stabiliti nel piano, contribuendo ad impedire un
aumento superfluo dello stesso.
24.
In tutti i casi in cui risulti possibile, i centri di ricerca che operano
in funzione della produzione e dei servizi dovranno far parte delle imprese o
delle organizzazioni superiori di direzione imprenditoriale, in modo che il loro
lavoro di ricerca possa essere effettivamente legato alle rispettive produzioni.
LE COOPERATIVE
25.
Saranno create cooperative di primo livello, quale forma socialista di
proprietà collettiva nei vari settori, costituendo un'organizzazione economica
con personalità giuridica e patrimonio proprio, composte da persone che si
associano apportando beni o lavoro, con la finalità di produrre e prestare
servizi utili alla società, assumendosi tutte le spese con le loro
entrate.
26.
La norma giuridica riguardante le cooperative dovrà garantire che le
stesse, come proprietà sociale, non siano vendute, né il possesso sia trasmesso
ad altre cooperative, a forme di gestione non statale o a persone
naturali.
27.
Le cooperative mantengono rapporti contrattuali con altre cooperative, imprese,
unità sovvenzionate ed altre
forme non statali e dopo aver compiuto il loro impegno con lo Stato, potranno
realizzare liberamente la vendita senza intermediari, secondo l'attività
economica autorizzata.
28.
Le cooperative, sulla base di quanto stabilita dalla norma giuridica corrispondente,
dopo avere pagato le imposte ed i contributi stabiliti, determinano le entrate
dei lavoratori e la distribuzione degli utili.
29.
Saranno create cooperative di secondo livello, i cui soci fanno parte di
cooperative di primo livello, con personalità giuridica e patrimonio proprio, stabilite
con l'obiettivo d’organizzare attività complementari affini o che aggiungano
valore ai prodotti ed ai servizi dei loro soci (produzione, servizi e commercializzazione)
oppure realizzare acquisti e vendite congiunte con l’obbiettivo d’ottenere una
maggiore efficienza.
SISTEMA DI BILANCIO
30.
Le unità sovvenzionate compiono funzioni
statali e di governo, nonché altre caratteristiche, quali la prestazione di servizi
nel campo della salute, dell’educazione ecc. Sono definite missione, funzioni,
obblighi ed attribuzioni.
31.
Sarà
diminuita la quantità di unità sovvenzionate fino al numero minimo che garantisca il compimento
delle funzioni assegnate, in cui prevalga il criterio di massimo risparmio del
Bilancio dello Stato nelle risorse materiali e finanziarie, garantendo un
servizio efficiente e di qualità.
32.
Non saranno
create unità sovvenzionate
per prestare servizi produttivi né per la produzione di beni. Le unità sovvenzionate che possano finanziare le loro spese con le loro entrate e
generare un'eccedenza, passeranno ad essere unità autofinanziate, senza cessare
d’adempiere alle funzioni ed alle attribuzioni assegnate, o potranno adottare,
previa approvazione, la forma di imprese.
33.
Alle unità sovvenzionate che riescano a coprire solamente una parte delle
spese con le loro entrate, sarà approvata la parte delle spese, finanziandole
con il Bilancio dello Stato.
34.
Sarà progettato il sistema di direzione che guiderà il funzionamento
organizzativo, economico e di controllo delle unità previste, semplificandone
la contabilità.
TERRITORI
35.
I Consigli Provinciali e Comunali compieranno funzioni statali e non
interverranno direttamente nella gestione imprenditoriale.
36.
Saranno regolati i rapporti delle funzioni statali che esercitano le
direzioni settoriali nelle province e nei comuni con quelle esercitate dagli
Organismi dall'Amministrazione Centrale dello Stato, definendo i limiti delle loro
competenze, i legami, i regolamenti di lavoro e le metodologie d’attuazione che
saranno applicate.
37.
Lo sviluppo di progetti locali, condotti dai Consigli Comunali, in
particolare quelli riguardanti la produzione alimentare,
costituisce una strategia di lavoro per l’autoapprovvigionamento del comune, favorendo lo
sviluppo di piccole industrie e centri servizi, in cui il principio dell'auto-sostenibilità
finanziaria sarà l'elemento essenziale, armonicamente coordinato con gli
obiettivi del piano dell'Economia Nazionale e dei comuni. Una volta attivati, i
progetti locali saranno gestiti da entità economiche presenti nel comune.
II POLITICHE MACROECONOMICHE
LINEAMENTI GENERALI
38.
Conseguire una maggiore coordinazione tra gli obiettivi del piano
dell'economia nazionale ed il progetto e la portata delle politiche monetarie e
fiscale.
39.
Conseguire
l'equilibrio finanziario esterno, partendo da un adeguato
rapporto tra le entrate e le uscite in moneta liberamente convertibile del
paese, in corrispondenza con il comportamento dell'economia.
40.
Garantire un'adeguata distribuzione della ricchezza creata tra il consumo
immediato e l'accumulazione. Stabilire al contempo un rapporto tra il consumo conseguito
dalle entrate personali ed i beni sociali di consumo, stimolando la
produttività del lavoro.
Il processo di pianificazione deve garantire
nella produzione di beni e servizi:
41.
Un rapporto tra la crescita della produttività del lavoro e le entrate
medie dei lavoratori che non pregiudichi l'equilibrio monetario interno, né
l'efficienza dell'economia nazionale.
42.
Un sostenuto incremento dell'efficienza, quale base dello sviluppo
economico, permettendo di conseguire la diminuzione progressiva dei livelli di sostegno
concessi dallo Stato e contribuendo a migliorare, per quanto possibile, l'offerta
di prodotti e servizi essenziali per la popolazione.
43.
Il dinamismo necessario dei settori che incrementano la ricchezza
economica del paese, sostenendo adeguatamente le risorse richieste per la
prestazione dei servizi sociali.
44.
Un adeguato rapporto tra la componente importata della produzione
nazionale e la capacità dell'economia di generare entrate in valuta.
POLITICA MONETARIA
45.
La pianificazione monetaria a breve, medio e lungo termine dovrà conseguire
l'equilibrio monetario interno ed estero, in maniera integrale.
46.
Indirizzare la politica monetaria alle regolazione della quantità di
denaro in circolazione e dei livelli dei crediti, in base a quanto stabilito
nel piano, al fine di contribuire al conseguimento della stabilità cambiaria e
del potere d'acquisto della moneta, nonché lo sviluppo ordinato
dell'economia.
47.
In corrispondenza con la politica monetaria, stabilire regole adeguate d’emissione
ed utilizzare opportunamente gli indicatori che ne permettano il
controllo.
48.
Strutturare un sistema di tassi d’interesse più razionale e con più
fondatezza, nonché potenziare l'utilizzo degli strumenti di politica monetaria
per amministrare gli squilibri congiunturali, a partire dal rafforzamento delle
relazioni tra le istituzioni del sistema bancario nazionale.
49.
La corrispondenza tra la crescita della quantità di denaro in possesso della
popolazione e della circolazione mercantile al dettaglio, nonché la possibilità
di condurre questo rapporto in forma pianificata, continuerà ad essere lo
strumento chiave per conseguire la stabilità monetaria e cambiaria in questo
settore, condizione necessaria per avanzare nel ristabilimento del
funzionamento della legge di distribuzione socialista “da ciascuno secondo le sua capacità a ciascuno secondo
il suo lavoro”.
50.
Applicare una politica creditizia indirizzata fondamentalmente ad offrire
il sostegno necessario a quelle attività che stimolino la produzione nazionale,
generatrici di entrate in valuta o che sostituiscano le importazioni, ed altre
che garantiscano lo sviluppo economico e sociale.
51.
Stabilire i meccanismi e le condizioni imprescindibili che garantiscano
agilità nel conferimento di crediti ed il recupero degli stessi.
52.
Incrementare e diversificare l'offerta di crediti alla popolazione per
l'acquisto di prodotti e servizi, considerando le garanzie richieste dalle
banche, la capacità di pagamento, un adeguato equilibrio monetario e gli
indicatori macroeconomici pianificati.
53.
Prestare i servizi bancari necessari, inclusa la concessione di crediti
al settore che opera sotto forme di gestione non statale, per contribuire al
suo adeguato funzionamento, studiando la creazione di conti di capitalizzazione
per l'acquisizione di attrezzature ed altre necessità.
54.
Garantire un adeguato rapporto tra il tasso d’interesse pagato per i
depositi bancari e quello riscosso per i crediti concessi.
POLITICA CAMBIARIA
55.
Si avanzerà verso l'unificazione monetaria, considerando la
produttività del lavoro e l'effettività
dei meccanismi distributivi e ridistribuitivi. Per la sua complessità, questo
processo esigerà una rigorosa preparazione ed esecuzione, sia sul piano
oggettivo che soggettivo.
POLITICA FISCALE
56.
La politica fiscale dovrà contribuire all'incremento sostenuto
dell'efficienza dell'economia e delle entrate del Bilancio dello Stato, con il
proposito di sostenere la spesa pubblica nei livelli pianificati e mantenere un
adeguato equilibrio finanziario, considerando le particolarità del nostro
modello economico.
57.
Il sistema tributario si baserà sui principi della generalità e dell'equità
del carico tributario. Nella sua applicazione si terrà conto della capacità
economica degli individui obbligati al suo compimento e le caratteristiche dei
territori. Si stabiliranno maggiori oneri per le entrate più alte, al fine di
contribuire, anche attraverso questa via, ad attenuare le disuguaglianze tra i
cittadini.
58.
Applicare un regime speciale tributario differenziato e flessibile per
stimolare le produzioni agricole.
59.
Studiare l'applicazione di stimoli fiscali che promuovano lo sviluppo
ordinato delle forme di gestione non statale.
60.
Il sistema tributario deve gradualmente avanzare estendendosi, per
elevare la sua efficacia come elemento redistributore dell'entrate, contribuendo
inoltre all'applicazione di politiche indirizzate
al perfezionamento del modello di gestione economica.
61.
Mantenere l'applicazione di stimoli fiscali che promuovano produzioni
nazionali in settori chiave dell'economia, in particolare nei confronti dei beni
esportabili e di quelli che sostituiscono le importazioni, nonché lo sviluppo
locale e la protezione dell'ecosistema.
62.
Aggiornare il ruolo del Sistema Doganale all’interno del modello
economico, dando priorità ai regimi doganali preferenziali ed agli sgravi considerati
convenienti, in base al principio che i beni esportabili e le produzioni che
sostituiscano le importazioni devono risultare redditizi.
63.
Incoraggiare la cultura tributaria e la responsabilità sociale della
popolazione e degli enti del paese al completo compimento degli obblighi tributari,
per sviluppare il valore civico di contribuzione al sostegno delle spese
sociali e degli alti livelli di disciplina fiscale.
64.
Le spese di bilancio s’inquadreranno nelle reali possibilità delle
risorse finanziarie create dall'economia del paese ed il loro utilizzo sarà
razionale, al fine di garantire i livelli d’attività pianificati senza danneggiare
la qualità.
65.
Rafforzare i meccanismi di controllo fiscale che assicurino il compimento
degli obblighi tributari, nonché la preservazione e l’uso razionale dei beni e delle
risorse dello Stato.
POLITICA DEI PREZZI
66.
Stabilire politiche dei prezzi in corrispondenza con l'aggiornamento del
modello economico.
67.
Rivedere integralmente il Sistema dei Prezzi per misurare correttamente i
fatti economici, stimolare l'efficienza, l'incremento delle esportazioni e la
sostituzione delle importazioni.
68.
Si manterrà il carattere centralizzato della determinazione dei prezzi
dei prodotti e dei servizi che economicamente e socialmente interessi regolare,
decentralizzando i restanti.
69.
Proseguire nell’eliminazione graduale dei sussidi eccessivi e delle
gratuità indebite di prodotti e servizi, creando prezzi al dettaglio partendo
dai costi, senza coprire le inefficienze, considerando i livelli delle entrate
della popolazione.
70.
Perfezionare, nella rete statale, i rapporti tra i prezzi e la qualità di
prodotti o servizi simili, evitando differenze non giustificate nei
prezzi.
71.
Saranno adottate misure dirette a favorire, per quanto sia possibile, la
stabilità dei prezzi delle offerte non statali, specialmente nelle attività legate
alle necessità fondamentali della popolazione, considerando la situazione economica.
III POLITICA ECONOMICA ESTERA
LINEAMENTI GENERALI
72.
Garantire l'applicazione integrale della politica commerciale, fiscale,
creditizia, tributaria, lavorativa ed altre, che assicurino i risultati attesi
del commercio estero cubano in materia di sviluppo delle esportazioni e
sostituzione effettiva delle importazioni, nel più breve tempo possibile.
73.
Lavorare con il massimo rigore per aumentare la credibilità del paese nei
suoi rapporti economici internazionali, mediante lo stretto compimento degli
impegni contratti.
74.
Continuare a prestare la massima attenzione alla selezione ed al
controllo dei quadri e dei funzionari responsabili nella promozione degli
interessi economici internazionali del paese, in particolare la condotta etica
e la preparazione tecnica. Rafforzare la preparazione economica, finanziaria,
tecnica e giuridica degli uffici o
gruppi negoziatori.
75.
Applicare il principio di "chi decide non negozia” in tutta
l'attività sviluppata dal
il paese nell’ambito delle relazioni economiche
internazionali.
COMMERCIO ESTERNO
76.
Incrementare e consolidare le entrate da esportazioni di beni e servizi,
per cui si dovrà trovare una soluzione per tutte le situazioni d’ordine interno
che oggi costituiscono ostacoli all'esportazione; creare una reale vocazione
esportatrice a tutti i livelli e basare su studi di mercato, obiettivi ed
aggiornati, le decisioni più importanti e strategiche.
77.
Diversificare la destinazione dei beni e servizi esportabili, oltre a
mantenere la priorità e l’attenzione sui principali soci del paese, ottenendo
una maggiore stabilità nelle entrate.
78.
Diversificare la struttura delle esportazioni di beni e servizi, con
preferenza per quelle di maggiore valore aggiunto e contenuto tecnologico.
79.
Ampliare e consolidare i meccanismi di protezione dei prezzi dei prodotti
quotati in borsa e commercializzati da Cuba (nichel, zucchero, petrolio, caffè,
ecc.), come via per proteggere i livelli dei prezzi pianificati.
80.
Sviluppare una strategia integrale nell'esportazione di servizi, in particolare
quelli professionali, dando priorità alla vendita di progetti o soluzioni
tecnologiche, considerando l'analisi flessibile della contrattazione della
forza lavoro individuale. Sarà compresa la creazione del quadro legale
appropriato e delle strutture commerciali efficienti, con capacità di
promuovere l'associazione con il capitale straniero per garantire un’utilizzazione
ottimale delle potenzialità create nel paese.
81.
Elaborare ed orchestrare la strategia che garantisca nuovi mercati per l’esportazione
di servizi medici e prodotti dell'industria medica e farmaceutica.
82.
Recuperare e potenziare i mercati dell’esportazione dei frutti di mare (aragoste
e gamberi) e rivedere gli attuali schemi di commercializzazione, in modo che
siano più flessibili.
83.
Lavorare per garantire dalle imprese e dagli enti legati all'esportazione
che tutti i beni e servizi destinati ai mercati internazionali rispondano ai
più alti standard di qualità.
84.
Garantire la sostenibilità del ciclo di produzione delle voci esportabili
e progettare l'organizzazione degli schemi corrispondenti.
85.
Conseguire una maggiore efficienza nella gestione delle importazioni del
paese, in particolare la loro razionalità e qualità, attraverso il riordinamento
delle imprese impegnate nell’attività legate al commercio estero, con una
migliore definizione del brand, per ottenere un efficace utilizzo del potere d’acquisto
del paese.
86.
Contribuire, tra altri fattori, all'efficienza del processo d’importazione
mediante lo sviluppo del mercato all’ingrosso ed in particolare del riordinamento
dell'attività di consegna.
87.
Favorire un accelerato ed effettivo processo di sostituzione delle
importazioni, con meccanismi che stimolino e garantiscano il massimo utilizzo
possibile di tutti le capacità che dispone il paese nel settore agricolo,
industriale, nei servizi e nelle risorse umane.
88.
Le imprese importatrici di macchinari ed attrezzature dovranno lavorare
sistematicamente nell'identificazione di soluzioni di fabbricazione nazionale
delle voci che costituiscono i loro
brand, promuovendo
accordi di mutuo profitto tra l'industria meccanica cubana ed i fabbricanti
stranieri con cui intrattengono rapporti e mediante il trasferimento di
tecnologia, assistenza tecnica ed altre agevolazioni, favorire la graduale sostituzione
delle importazioni, specialmente di parti e ricambi.
89.
Promuovere accordi internazionali di cooperazione e complementarietà nel
settore industriale che favoriscano le esportazioni di maggiore valore aggiunto.
90.
Progettare e stabilire i meccanismi per canalizzare le domande d’importazione
che nascano dalle forme non statali di produzione, per rendere possibile la realizzazione
di potenziali fondi esportabili.
91.
Elevare l'efficienza nella gestione delle imprese legate al commercio
estero, dando proprietà alla corretta analisi del mercato e dei prezzi nel
contesto internazionale, l'utilizzo adeguato dei capitolati, formulando e
controllando integralmente i contratti.
DEBITO E CREDITI
92.
Dinamizzare il processo di riordinamento del debito estero con scadenze a
breve, medio e lungo termine che pregiudica il funzionamento dell'economia
nazionale. Progettare ed applicare strategie di riordinamento flessibili per il
pagamento del debito e concludere nel più breve tempo possibile questi
processi, in modo che permettano un disimpegno crescente e sostenuto
dell'economia permettendo l'accesso a nuovi finanziamenti.
93.
Garantire che gli impegni presi nel riordinamento dei debiti siano
rigorosamente adempiuti.
94.
Assicurare che i finanziamenti esteri ottenuti siano compresi nel Piano
dell'Economia Nazionale e non costituiscano una fonte di deterioramento della
situazione finanziaria estera del paese.
95.
Stabilire una politica per la concertazione di nuovi crediti ed il loro
uso razionale, nonché per la gestione e per il controllo dei livelli d’indebitamento
del paese. Rivedere le regolazioni esistenti e promulgare le nuove, al fine di
garantire il compimento di questa politica.
INVESTIMENTO STRANIERO
96.
Continuare a favorire la partecipazione del capitale straniero, come
completo dello sforzo dell’investimento nazionale, nelle attività d’interesse per
il paese, in corrispondenza con le proiezioni di sviluppo economico e sociale a
breve, medio e lungo termine.
97.
Garantire che nell'attrazione dell'investimento straniero siano
soddisfatti i seguenti obiettivi: accesso a tecnologie d’avanguardia, metodi dirigenziali,
diversificazione ed ampliamento dei mercati d’esportazione, sostituzione delle
importazioni, apporto di finanziamento estero a medio e lungo termine per la
costruzione dell'obiettivo produttivo e del capitale da lavoro per il suo
funzionamento, nonché lo sviluppo di nuove fonti d’impiego.
98.
Perfezionare le norme e le procedure di valutazione, approvazione e
strumentazione della partecipazione dell'investimento straniero, rendendo
contemporaneamente più agile il processo. Sarà stabilito un rigoroso controllo del
compimento delle norme, delle procedure e degli impegni contratti dalla
controparte straniera al momento di costituire una qualsiasi delle modalità
d'investimento straniero.
99.
Stabilire un limite di tempo per le modalità dell'investimento straniero
che non riescano a concretizzare la loro attività iniziale nel termine
previsto, decidendone il destino ed evitando che consumino indefinitamente risorse,
aumentando la loro inefficienza.
100. Favorire, quando si stabilisce un investimento
straniero nel paese, in una qualsiasi delle sue modalità, la ricezione di
maggiori entrate, oltre ai salari, alle imposte ed ai dividendi, mediante le
prestazioni di vari servizi e forniture da parte di imprese nazionali.
101. Favorire, nel processo di promozione degli
investimenti, la diversificazione nella partecipazione di imprenditori di
diversi paesi.
102. Elaborare e mantenere aggiornato permanentemente un
portafoglio di investimenti di possibile negoziazione con partecipazione
straniera.
103. Promuovere la creazione di Zone Speciali di
Sviluppo che permettano di incrementare l'esportazione, la sostituzione
effettiva delle importazioni, i progetti d’alta tecnologia e sviluppo locale,
costituendo nuove fonti d’impiego.
104. Garantire che l'attività economica delle joint-venture
internazionali sia corrispondente con quanto previsto nel Piano dell'Economia
Nazionale.
105. Valutare le associazioni con capitale straniero
esistenti e realizzare gli adeguamenti che siano necessari, in modo che si
adattino alle richieste del paese.
106. Analizzare, come alternativa di finanziamento attraverso
l'investimento straniero, anche quelle industrie non esportatrici che risultino
indispensabili nell’assicurare altre produzioni essenziali per l’economia o
nella sostituzione delle importazioni.
107. Promuovere, se giustificato economicamente e
risulti conveniente, la creazione di imprese ed alleanze all’estero che
favoriscano il migliore posizionamento degli interessi cubani nei mercati
esteri.
COLLABORAZIONE
108. Garantire che tutte le attività di collaborazione
internazionale che Cuba riceve ed offre siano inserite nel Piano dell'Economia
Nazionale, in modo che ne sia assicurata l'integralità.
109. Perfezionare e completare il quadro legale e regolatore,
sia per la prestazione della collaborazione economica e tecnico-scientifica che
il paese offre, sia per quella che riceve.
110. Continuare a sviluppare la solidarietà
internazionale attraverso la collaborazione offerta da Cuba e stabilire i
registri economici e statistici necessari che permettano di realizzare in
particolare le analisi dei costi.
111. Nella misura del possibile, considerare nella
collaborazione solidale offerta da Cuba almeno la compensazione dei costi.
112. Promuovere la collaborazione multilaterale, in
particolare con istituzioni del sistema delle Nazioni Unite che canalizzino verso
il nostro paese risorse finanziarie e tecnologia, in base alle priorità di
sviluppo nazionali.
113. Dare priorità, nei rapporti con le organizzazioni
di collaborazione internazionale, al sostegno materiale e tecnologico nello
sviluppo degli obiettivi per lo sfruttamento
delle diverse fonti d’energia rinnovabile.
INTEGRAZIONE ECONOMICA
114. Dare priorità alla partecipazione nell'Alleanza
Bolivariana per i Paesi della Nostra America (ALBA) e lavorare celermente ed
intensamente alla coordinazione, cooperazione e complementarietà economica a breve, medio e lungo
termine, per il conseguimento e l’approfondimento degli obiettivi economici,
sociali e politici promossi.
115. Proseguire a partecipare attivamente nell'integrazione
economica con l’America Latina ed i Caraibi, quale obiettivo strategico e
mantenere la partecipazione negli schemi regionali d’integrazione commerciale
in cui Cuba è riuscita ad articolarsi: l’Associazione Latinoamericana di
Integrazione (ALADI), la Comunità dei Caraibi (CARICOM), l’Associazione degli
Stati dei Caraibi (AEC), PETROCARIBE ecc, continuando a rafforzare l'unità tra
i suoi membri.
IV POLITICA D’INVESTIMENTO
LINEAMENTI
116. Gli investimenti fondamentali da realizzare
risponderanno alla strategia di sviluppo del paese a breve, medio e lungo
termine, eliminando la spontaneità, l'improvvisazione, la superficialità,
l'inadempimento dei piani, la mancanza di
profondità negli studi di fattibilità e la carenza di integralità
nell’intraprendere un investimento.
117. Costituiranno la prima priorità le attività di
manutenzione tecnologica e costruttiva in tutte le sfere dell'economia.
118. Gli investimenti saranno orientati
prioritariamente verso la sfera produttiva e dei servizi per generare benefici
nel breve termine, nonché verso quegli investimenti infrastrutturali necessari
per lo sviluppo sostenibile dell'economia del paese.
119. Aumentare l'esigenza ed il controllo degli
Organismi dell'Amministrazione Centrale dello Stato e dei Consigli
dell'Amministrazione, nelle loro competenze come investitori centrali, affinché
organizzino in ordine gerarchico l'applicazione integrale del processo, dalla
concezione fino alla valutazione dei suoi risultati.
120. Elevare la qualità e la gerarchia dei piani
generali d’ordinamento territoriale ed urbano a livello nazionale, provinciale
e municipale, la loro integrazione con le proiezioni a medio e lungo termine
dell'Economia e con il Piano degli Investimenti, considerando i rischi sismici
e gli altri disastri naturali. Garantire la profondità, agilità ed i termini di
risposta nei processi obbligati di consultazione, recuperando la disciplina
territoriale ed urbana.
121. Favorire le condizioni per il risultato di una
decentralizzazione del Piano degli Investimenti ed un cambiamento nella sua
concezione, concedendo agli Organismi dell'Amministrazione Centrale dello
Stato, ai Consigli dell'Amministrazione, alle Imprese ed alle Unità Sovvenzionate,
le facoltà per l’approvazione degli investimenti.
122. Il contratto costituirà uno strumento di lavoro
nella pianificazione e nel controllo di tutte le fasi del processo d’investimento,
assicurando il risultato finale dello stesso, con la qualità richiesta e dentro
i termini previsti nel cronogramma d’esecuzione.
123. Come politica, gli investimenti approvati dimostreranno
che sono capaci di essere recuperati con i loro stessi risultati e dovranno essere
realizzati con crediti esterni o capitale proprio, il cui rimborso si
effettuerà partendo dalle risorse generate dall’investimento stesso.
124. Stabilire un cronogramma d’esecuzione degli investimenti
che permetta di minimizzare l'immobilizzazione delle risorse in obiettivi di
lunga maturazione. Eseguire con priorità quelli di più rapida risposta o che
migliorino l'integralità degli obiettivi più importanti.
125. Negli obiettivi a lungo termine sarà necessario
stabilire delle priorità per fasi che possano essere sfruttate
indipendentemente dalle altre, iniziando immediatamente il loro recupero.
126. I progetti d’investimento del settore
industriale, creatore di beni di
capitale ed intermedi per l'economia nazionale,
dovranno fornire una risposta prioritaria agli obiettivi strategici del
paese.
127. Si continueranno ad assimilare ed incorporare
nuove tecniche di direzione del processo d’investimento, anche da enti progettisti
e costruttori in joint-venture internazionali. Valutare, eccezionalmente, la
partecipazione di costruttori e progettisti stranieri per garantire
l'esecuzione di investimenti di particolare complessità ed importanza.
128. Valutare l'applicazione della licitazione dei
servizi di progettazione e costruzione tra enti cubani, proponendone le
regolazioni e l’attuazione al fine d’aumentare l'efficienza, la competitività e
la qualità richiesta nel processo d’investimento nel paese.
V POLITICA NEL CAMPO DELLA SCIENZA, INNOVAZIONE ED AMBIENTE
LINEAMENTI
129. Progettare una politica integrale nel campo della
scienza, tecnologia, innovazione ed ambiente che prenda in considerazione
l'accelerazione dei loro processi di cambiamento e di crescente interrelazione,
per rispondere alle necessità dello sviluppo dell'economia e della società a
breve, medio e lungo termine, orientata ad aumentare l'efficienza economica,
ampliare le esportazioni d’alto valore aggiunto, sostituire le importazioni,
soddisfare le necessità della popolazione ed incentivare la sua partecipazione
nella costruzione socialista, proteggendo l'ambiente, il patrimonio e la
cultura nazionali.
130. Adottare le misure richieste di riordinamento
funzionale e strutturale ed aggiornare gli strumenti giuridici pertinenti per ottenere
la gestione integrata ed effettiva del Sistema Scienza, Tecnologia, Innovazione
ed Ambiente.
131. Sostenere e sviluppare i risultati raggiunti nel
campo della biotecnologia, della produzione medica e farmaceutica, dell'industria
del software e del processo d’informatizzazione della società, delle scienze base,
delle scienze naturali, degli studi e dell'impiego delle fonti d’energia
rinnovabili, delle tecnologie sociali ed educative, del trasferimento
tecnologico industriale, della produzione di apparecchiature tecnologiche
d’avanguardia, della nanotecnologia e dei servizi scientifici e tecnologici d’alto valore aggiunto.
132. Perfezionare le condizioni organizzative,
giuridiche ed istituzionali per stabilire forme d’organizzazione economica che
garantiscano la combinazione tra ricerca scientifica ed innovazione
tecnologica, sviluppo rapido ed efficace di nuovi prodotti e servizi, la loro
produzione efficiente con standard di qualità appropriati e la gestione commerciale
interna e per l’esportazione, fornendo un apporto alla società e stimolando la riproduzione del
ciclo. Estendere questi concetti all'attività scientifica delle
università.
133. Sostenere e sviluppare ricerche integrali per
proteggere, conservare e riabilitare l'ecosistema ed adeguare la politica
ambientale alle nuove proiezioni
economiche e sociali. Dare proprietà agli studi sul cambiamento
climatico ed in generale alla sostenibilità dello sviluppo del paese. Dare rilievo alla
conservazione ed all’utilizzo razionale
delle risorse naturali quali la terra, l'acqua, le spiagge, l'atmosfera, i
boschi e la biodiversità, nonché lo stimolo dell'educazione ambientale.
134. Le entità economiche in tutte le forme di
gestione conteranno su un quadro regolatore che favorirà l'introduzione
sistematica ed accelerata dei risultati della scienza, dell'innovazione e della
tecnologia nei processi produttivi e dei servizi, considerando le norme di
responsabilità sociale ed ambientale stabilite.
135. Definire una politica tecnologica che
contribuisca a orientare nuovamente lo sviluppo industriale e che includa il
controllo delle tecnologie esistenti nel paese, al fine di promuovere la sua sistematica
modernizzazione a vantaggio dell’efficienza energetica, dell’efficacia
produttiva e dell’impatto ambientale, contribuendo ad aumentare la sovranità
tecnologica in campi strategici. Considerare nell’importazione delle
tecnologie, la capacità del paese ad assimilarle e soddisfare i servizi richiesti,
compresa la fabbricazione di pezzi di ricambio, la garanzia metrologica e la
normalizzazione.
136. Nell'attività agro-industriale, si sosterrà in
tutta la catena produttiva l'applicazione di una gestione integrata della
scienza, della tecnologia, dell’innovazione e dell’ambiente, orientata
all'incremento della produzione di alimenti e della salute animale, includendo
il perfezionamento dei servizi ai produttori, con riduzione di costi, il
maggiore impiego di componenti e forniture di produzione nazionale e l'utilizzo
delle capacità scientifico-tecnologiche disponibili nel paese.
137. Continuare ad incoraggiare lo sviluppo di ricerche
sociali ed umanistiche sui temi prioritari della vita della società,
perfezionando i metodi d’introduzione dei risultati nelle decisioni ai vari
livelli.
138. Prestare maggiore attenzione nella formazione ed aggiornamento
professionale continuo del personale tecnico e dei quadri qualificati che
rispondano ed anticipino lo sviluppo scientifico-tecnologico nelle principali
aree della produzione e dei servizi, nonché la prevenzione e la mitigazione degli
impatti sociali ed ambientali.
139. Definire e dare impulso a nuove vie per stimolare
la creatività dei collettivi di lavoro di base e rafforzare la loro
partecipazione nella soluzione dei problemi tecnologici della produzione e dei
servizi e della promozione di forme produttive sostenibili per l’ambiente.
VI POLITICA SOCIALE
LINEAMENTI GENERALI
140. Continuare a preservare le conquiste della
Rivoluzione, come l'accesso all'assistenza medica, all'educazione, alla
cultura, allo sport, alo svago, alla tranquillità cittadina, alla previdenza
sociale ed alla protezione, mediante l'assistenza sociale per le persone che ne
abbiano bisogno.
141. Recuperare il ruolo del lavoro e delle remunerazioni
che da esso s’ottengono, quale via fondamentale per contribuire allo sviluppo
della società, soddisfacendo le necessità personali e familiari.
142. Garantire l'aumento sistematico e sostenuto della
qualità dei servizi offerti alla popolazione e la riprogrammazione delle
politiche vigenti, in base alle possibilità dell'economia.
143. Dare continuità al perfezionamento
dell'educazione, della salute, della cultura e dello sport, per cui risulta
imprescindibile ridurre o eliminare spese eccessive nella sfera sociale, nonché
generare nuove fonti d’entrata e valutare tutte le attività che possano passare
dal settore sovvenzionato al sistema imprenditoriale.
144. Offrire particolare attenzione allo studio ed
implementazione di strategie in tutti i settori della società per affrontare
gli elevati livelli d’invecchiamento della popolazione.
EDUCAZIONE
145. Continuare ad aumentare la qualità ed il rigore
del processo docente-educativo, gerarchizzare il progresso permanente, la
crescita e l’attenzione del personale docente ed il ruolo della famiglia
nell'educazione dei bambini e dei giovani. Ottenere un migliore utilizzo ed impiego
della forza lavoro e delle capacità esistenti.
146. Formare con qualità e rigore il personale docente
necessario in ogni provincia e comune per dare risposta alle necessità dei
centri educativi dei vari livelli d’insegnamento.
147. Rafforzare il ruolo del professore di fronte
all'alunno ed ottenere che le attrezzature ed i mezzi audiovisivi siano un
complemento del lavoro educativo del docente, garantendone l'uso
razionale.
148. Riordinare gradualmente la rete scolastica.
Mantenere nella scuola media e medio superiore il minimo indispensabile di
studenti interni e diminuire le spese di trasporto, alimentazione e materiali.
149. Ordinare la capacità della rete scolastica e del
personale docente nell'educazione primaria, in corrispondenza con lo sviluppo
economico, socio-demografico ed i luoghi di residenza degli studenti.
150. Ottenere che le matricole delle diverse specialità
e corsi siano corrispondenti alle richieste dello sviluppo dell'economia e della
società. Garantire che la formazione vocazionale e l'orientazione professionale
che si sviluppa dall'educazione primaria, insieme agli organismi della
produzione e dei servizi, con la partecipazione della famiglia, rafforzino il
riconoscimento del lavoro dei tecnici e degli operai qualificati.
151. Elevare il rigore e l’effettività del processo
docente-educativo per incrementare l'efficienza del ciclo scolastico
(percentuale di laureati rispetto alle matricole all'inizio del ciclo).
152. Aggiornare i programmi di formazione e di ricerca
delle università in funzione delle necessità dello sviluppo economico e sociale
del paese e delle nuove tecnologie ed incrementare la matricola nei corsi di
laurea nelle materie agrarie, pedagogiche, tecnologiche e delle scienze di base
affini.
153. Definire che le condizioni create affinché i lavoratori
possano studiare si basano sul principio che devono essere durante il tempo
libero ed in base all’impegno personale, eccetto i casi di speciale interesse
statale.
SALUTE
154. Aumentare la qualità del servizio offerto, conseguire
la soddisfazione della popolazione, nonché il miglioramento delle condizioni di
lavoro e d’assistenza nei confronti del personale della salute. Garantire
l'utilizzo efficiente delle risorse, il risparmio e l'eliminazione di spese non
necessarie.
155. Riorganizzare, compattare e regionalizzare, a
partire dalle necessità di ogni pro-vincia e comune, i servizi sanitari,
includendo l'assistenza dei pronti soccorsi ed il trasporto sanitario.
Garantire che il Sistema Sanitario permetta ad ogni paziente di ricevere l'assistenza
corrispondente, con la qualità necessaria.
156. Consolidare l'insegnamento e l'impiego del metodo
clinico ed epidemiologico e lo studio dell'ambiente sociale nell'affrontare i
problemi della salute della popolazione, in modo che contribuiscano all'uso
razionale dei mezzi tecnologici per la diagnosi ed il trattamento delle
malattie.
157. Continuare a favorire gli spazi educativi per
evitare l'automedicazione della popolazione ed implementare altre misure a
favore dell'uso razionale delle medicine.
158. Prestare la massima attenzione allo sviluppo
della medicina naturale e tradizionale.
159. Rafforzare le attività sanitarie volte alla
promozione e prevenzione per il miglioramento dello stile di vita, contribuendo
ad incrementare i livelli di salute della popolazione con la partecipazione
intersettoriale e comunitaria.
160. Garantire che la formazione degli specialisti
medici offra risposta alle necessità del paese ed a quelle sorte dagli impegni
internazionali.
SPORT
161. Dare priorità allo stimolo ed alla promozione
della cultura fisica e dello sport in tutte le loro manifestazioni quali mezzi
per elevare la qualità di vita, l'educazione e la formazione integrale dei
cittadini; concentrare perciò l'attenzione principale sulla pratica massiva
dello sport e dell'attività fisica, partendo dal riordinamento del sistema
sportivo e dalla ristrutturazione della rete dei suoi centri.
162. Elevare la qualità ed il rigore nella formazione
di atleti e docenti, nonché l'organizzazione e la partecipazione in eventi e
competenze nazionali ed internazionali, con razionalità nelle spese.
CULTURA
163. Continuare ad incoraggiare la difesa dell'identità, la conservazione del
patrimonio culturale, la creazione artistica e letteraria e la capacità ad
apprezzare l'arte. Pro-muovere la lettura, arricchire la vita culturale della
popolazione e potenziare il lavoro comunitario come vie per soddisfare le
necessità spirituali e rafforzare i valori sociali.
164. Continuare aumentando la qualità ed il rigore
nell'insegnamento artistico professionistico ed adattare le matricole nelle varie
specialità alle necessità delle province e dei comuni e dei gruppi
professionali emblematici.
PREVIDENZA SOCIALE
165. Diminuire la partecipazione relativa del Bilancio
dello Stato nel finanziamento della previdenza sociale, che continuerà a
crescere con l'incremento del numero dei pensionati, per cui è necessario
continuare ad estendere la contribuzione dei lavoratori del settore statale e
l'applicazione di regimi speciali di contribuzione nel settore non
statale.
166. Garantire che la protezione dell'assistenza
sociale sia ricevuta dalle persone che ne hanno realmente bisogno, in quanto
impedite al lavoro e non contando su familiari che le possano aiutare;
eliminare prestazioni che possono essere assunte dalle persone o dai loro
parenti e regolare altre attualmente offerte, in corrispondenza con gli
incrementi effettuati nel numero di prestazioni e pensioni negli ultimi anni. Al
tempo stesso, l’intero lavoro sociale dev’essere
inquadrato in un unico centro coordinatore.
OCCUPAZIONE E SALARI
167. Favorire l'incorporazione all'impiego delle
persone in condizioni di lavorare, come forma di contribuire ai fini della
società ed alla soddisfazione delle loro bisogni.
168. Ampliare il lavoro nel settore non statale, come
un'ulteriore alternativa d’impiego, secondo le nuove forme organizzative della
produzione e dei servizi che saranno stabilite.
169. Sviluppare un processo di riordinamento
lavorativo nel paese che, in base al principio dell'idoneità dimostrata,
contribuisca ad eliminare il soprannumero ed i trattamenti paternalistici, per
stimolare la necessità di lavorare e ridurre le spese dell'economia e del
Bilancio dello Stato.
170. Assicurare che i salari garantiscano che ognuno
riceva secondo il suo lavoro e che questo generi prodotti e servizi con qualità
ed incremento della produzione e della produttività, e che le entrate salariali
abbiano un riflesso effettivo nella soddisfazione dei bisogni fondamentali dei
lavoratori e della loro famiglia.
171. Incrementare i salari in maniera graduale,
diretti inizialmente alle attività con risultati più efficienti ed al lavoro di
quei lavoratori che apportano benefici di particolare impatto economico e
sociale.
172. Proiettare la formazione di forza lavoro
qualificata in corrispondenza con le richieste attuali e lo sviluppo del paese,
per cui è necessario correggere le deformazioni che presenta oggi la struttura
della formazione di specialisti di livello superiore, tecnici ed operai
qualificati.
GRATUITÀ E SUSSIDI
173. Eliminare le gratuità indebite ed i sussidi
eccessivi, in base al principio di compensare le persone bisognose e non
sovvenzionare prodotti in maniera generale.
174. Implementare l'eliminazione ordinata e graduale della
carta annonaria, come forma di distribuzione regolata, ugualitaria ed a prezzi
sovvenzionati.
175. Mantenere l'alimentazione offerta nella sfera dei
servizi sociali, dando priorità alle istituzioni sanitarie ed ai centri
educativi che lo richiedano. Perfezionare le vie per proteggere la popolazione
vulnerabile o a rischio nell'alimentazione.
176. Mantenere le mense operaie dove risultino
imprescindibili, assicurando il pagamento dei loro servizi a prezzi non sovvenzionati.
VII POLITICA AGROINDUSTRIALE
LINEAMENTI
177. Ottenere che questo settore dia un apporto
progressivo alla bilancia dei pagamenti del paese, cessando d’essere un
importatore netto di alimenti e diminuire l'alta dipendenza di finanziamento
che oggi sono coperte con le entrate di
altri settori.
178. Adottare un nuovo modello di gestione, con una
maggiore presenza di forme produttive non statali che dovrà sostenersi su un
utilizzo più effettivo dei rapporti monetario-mercantili, delimitando le
funzioni statali ed imprenditoriali, al fine di promuovere una maggiore
autonomia dei produttori, incrementare l'efficienza, nonché facilitare una
graduale decentralizzazione verso i governi locali.
179. Adeguare la legislazione vigente, in
corrispondenza con le trasformazioni nella base produttiva, per facilitare un
suo funzionamento efficiente e competitivo, decentrando il sistema di gestione
economica e finanziaria. Perfezionare le strutture organizzative per applicare
strumenti di controllo ed informativi fidati.
180. Ottenere l'autonomia di gestione delle diverse
forme cooperative ed introdurre gradualmente le cooperative di servizi
nell'attività agro-industriale su scala locale.
181. Adeguare la produzione agroalimentare alla
domanda ed alla trasformazione della commercializzazione, elevando la qualità
ed esigenza nei contratti, affinché le parti rispettino i loro obblighi,
limitando la circolazione centralizzata a quelle voci legate ai bilanci
nazionali, concedendo un ruolo più attivo ai meccanismi di libera concorrenza al
resto delle produzioni.
182. Ristrutturare l'attuale sistema di
commercializzazione degli input e delle attrezzature, considerando il nuovo scenario
dell'attività agroalimentare ed i meccanismi finanziari che saranno creati,
assicurando un'adeguata corrispondenza tra la qualità ed i prezzi dei prodotti
promossi, facilitando l'accesso diretto delle forme produttive e dei produttori
a queste risorse attraverso la rete di stabilimenti che si creeranno nei
territori.
183. Trasformare il sistema di rifornimento e commercializzazione delle
produzioni agricole mediante meccanismi di gestione più agili che
contribuiscano a ridurre le perdite, semplificando i legami tra la produzione
primaria ed il consumatore finale, includendo la possibilità che il produttore partecipi
al mercato con i suoi stessi mezzi. Incrementare e perfezionare l'attività agraria
per migliorare la qualità dei prodotti offerti.
184. Dare priorità, a breve termine, alla sostituzione
delle importazioni di quegli alimenti che possano essere prodotti
efficientemente nel paese. Le risorse per potenziarla dovranno concentrarsi
dove esistano migliori condizioni per il suo impiego più effettivo, per
aumentare i rendimenti e l'efficienza della produzione; dovrà essere al
contempo potenziata l'applicazione dei risultati della scienza e la
tecnica.
185. Organizzare la produzione agricole in quelle
attività generatrici d’entrate esterne o che sostituiscano le importazioni,
applicando una visione sistemica o di catena produttiva che comprenda non solamente
la produzione primaria, bensì tutti gli anelli che si muovono intorno al
complesso agroindustriale. Queste catene si svilupperanno con le risorse proprie
del sistema, partendo dalle entrate nette delle esportazioni o dai risparmi per
la sostituzione delle importazioni. Nell'organizzazione della produzione del
resto delle attività dovrà soprattutto predominare una visione territoriale,
diretta all'autoapprovvigionamento, con accento sull’esecuzione del programma
dell'agricoltura locale, che dovrà estendersi in tutto il paese.
186. Collegare adeguatamente i poli produttivi agricoli
all'industria, al fine di garantire la fornitura alle grandi città, all'esportazione
ed al mercato interno in valuta.
187. Continuare a ridurre le terre improduttive ed
aumentare le rese mediante la diversificazione, la rotazione e la pluricoltura.
Sviluppare un'agricoltura sostenibile in armonia con l’ambiente che favorisca
l'uso efficiente delle risorse fitogenetiche
e zoogenetiche, includendo i semi, le varietà, la
disciplina tecnologica, la protezione fitosanitaria, e potenziando la
produzione e l'uso dei concimi organici, biofertilizzanti e biopesticidi.
188. Sviluppare una politica integrale che
contribuisca a potenziare la produzione, l’attività agraria, la conservazione e
la commercializzazione dei semi.
189. Ottenere che la consegna di terre in usufrutto favorisca
che i risultati produttivi assomiglino agli attuali del settore cooperativo e contadino,
in cui il produttore non sarà un salariato e dipenderà dalle sue entrate. Effettuare
le modifiche corrispondenti al Decreto Legge 259, per assicurare la continuità
e la sostenibilità nello sfruttamento delle terre date in usufrutto.
190. Mantenere il ruolo regolatore dello Stato nella
formazione del prezzo delle forniture dei prodotti agricoli che sostituiscono
importazioni o generano esportazioni, per stimolare i produttori primari. Si
terrà conto del comportamento dei prezzi nel mercato internazionale.
191. Prestare speciale attenzione allo sviluppo dell’attività
agraria e di altre attività che danno valore al prodotto agricolo, elevano la
sua qualità e presentazione, risparmiano il trasporto e le spese di
distribuzione e conservazione, integrando le piccole fabbriche alimentari a
livello locale con la grande industria, per potenziare l'offerta alimentare per
il mercato interno, includendo la sostituzione di importazioni ed
esportazioni.
192. Continuare lo sviluppo del programma d’allevamento
nell'attività bovina, bufalina, porcina, avicola e del bestiame minore,
potenziando lo sviluppo genetico delle greggi per aumentare la produzione di
proteine, incrementando le fonti nazionali alimentari di tipo animale.
Assicurare il servizio veterinario, aumentare la produzione nazionale di
medicine ed incrementare l'inseminazione artificiale.
193. Assicurare il compimento dei programmi di
produzione di riso, fagioli, mais, soia ed altri granaglie che garantiscano
l'incremento produttivo, per contribuire alla riduzione graduale delle
importazioni di questi prodotti.
194. Sostenere lo sviluppo delle attività del caffè, dell’apicoltura,
del cacao, ecc., per contribuire al recupero graduale dei beni esportabili
tradizionali dell'attività agricola; nella produzione del tabacco sfruttare al
massimo le possibilità del mercato
estero.
195. Rianimare l'attività agrumicoltura, incrementare
la produzione di altra frutta e garantire la commercializzazione efficiente
delle loro produzioni nei mercati nazionale ed internazionale.
196. Sviluppare un programma integrale di
mantenimento, conservazione e stimolo di piantagioni forestali che dia priorità
alla protezione dei bacini idrografici; in particolare, le dighe, le fasce arginali, le
montagne e le coste.
197. Sviluppare una politica integrale che
contribuisca al ripopolamento graduale delle campagne, adottando misure che
stimolino l'inserimento, la permanenza e la stabilità della forza lavorativa
del settore e preveda l'insediamento familiare definitivo.
198. Dare priorità all'adozione di misure che
incentivino l'inserimento e la permanenza dei giovani nel settore agrario; in particolare,
favorire la consegna di terre in usufrutto come via d’impiego.
199. Organizzare la forza lavoro in collettivi, per ottenere
un corretto legame con la zona ed i risultati finali, assicurando l'aumento
della produttività dei lavoratori agrari.
200. Sviluppare un sistema integrale d’abilitazione in
corrispondenza con i cambi strutturali, diretto alla formazione e riqualificazione
dei responsabili e dei lavoratori nel campo dell’agronomia, veterinaria,
tecnologia industriale e degli alimenti, economia, amministrazione e direzione,
a cui s’aggiungano gli aspetti riguardanti la gestione cooperativa ed
ambientale.
201. Concentrare gli investimenti sui produttori più
efficienti, considerando le caratteristiche territoriali ed il legame con
l'industria, dirigendoli prioritariamente all'irrigazione, al recupero delle
macchine agricole, al trasporto tecnologico, nonché alle nuove tecnologie ed all’attrezzatura
industriale imprescindibile per assimilare gli incrementi produttivi ed ottenere
maggiore efficienza.
202. Riorganizzare le attività d’irrigazione, di drenaggio
e dei servizi delle macchine agricole per ottenere un uso razionale dell'acqua,
dell'infrastruttura idraulica e delle attrezzature agricole disponibili,
combinando l'uso della trazione animale con tecnologie d’avanguardia.
203. Garantire il servizio bancario specializzato
nell'assistenza del settore agroindustriale a sostegno dei produttori,
facilitando la concessione dei finanziamenti ed il controllo della loro
esecuzione. Rafforzare ed ampliare l'attività assicurative agrarie, favorendo
una maggiore efficacia nella loro applicazione.
204. Aggiornare ed eseguire programmi diretti alla
preservazione ed alla riabilitazione delle risorse naturali utilizzate: terreni,
acqua, boschi, animali e piante, qualificando i produttori nella gestione
ambientale ed applicando con maggiore rigore le norme stabilite e le sanzioni
per le violazioni.
205. Sviluppare con effettività il programma di autoapprovvigionamento
alimentare comunale, basandosi sull'agricoltura urbana e locale.
206. Eseguire il programma agrario locale utilizzando
efficientemente le terre che circondano le città ed i paesi, con la minore
spesa possibile di combustibile ed input importati, usando le risorse locali e con un ampio utilizzo
della trazione animale.
207. Eseguire la trasformazione graduale
dell'agroindustria alimentaria, includendo il suo sviluppo locale, per ottenere
una maggiore utilizzazione delle materie prime e la diversificazione della
produzione.
208. Applicare i sistemi di gestione della qualità in
base alle norme stabilite ed alle esigenze dei clienti, per assicurare, tra gli
altri obiettivi, la sicurezza alimentare.
209. L'agroindustria saccarifera avrà come obiettivo
primario quello d’incrementare in forma sostenuta la produzione di canna da
zucchero, dando priorità al riordinamento delle aree, avvicinandole alla
fabbrica. Nel suo sviluppo dovrà perfezionare il rapporto tra la fabbrica ed il
produttore di canna, approfittando della tradizione nel campo dello zucchero e
l'esperienza esistente.
210. Nella formazione dei prezzi d’acquisto della
canna ai produttori si dovrà considerare il comportamento del prezzo dello
zucchero nel mercato internazionale, conseguendo inoltre che risulti stimolante
in rapporto al resto delle coltivazioni, per assicurare l'incremento della
produzione della canna da zucchero e l'aumento delle entrate dei lavoratori legati
a quest’attività.
211. Aumentare gradualmente la produzione di zucchero
e derivati della canna, garantendo una corretta organizzazione e pianificazione
della zafra e la ristrutturazione industriale, rispettando la disciplina
tecnologica, ottenendo entrate in valuta
che permettano di finanziare le spese totali dell’operazione, oltre al valore
degli investimenti ed alle riparazioni da eseguire, con un apporto netto per il
paese.
212. Diversificare le produzioni saccarifere considerando
le esigenze del mercato internazionale ed interno. Progredire nella creazione, nel
recupero e nel giusto sfruttamento delle fabbriche di derivati e sottoprodotti,
dando priorità a quelle destinate alla produzione di alcool, alimenti animali,
prodotti biologici ed altro.
213. Incrementare i livelli produttivi e l’efficienza nella pesca costiera, rispettandone
le norme, per ottenere uno sfruttamento razionale di queste risorse e la
preservazione dell’ambiento marino e costiero. L'acquicoltura si svilupperà con
un'elevata disciplina tecnologica ed il miglioramento costante della genetica.
Questo settore dovrà ottenere entrate esterne nette per finanziare
l'importazione di quelle voci che non è possibile produrre nel paese.
214. L'industria della pesca dovrà incrementare con produzioni
nazionali di qualità la fornitura al turismo ed al resto del mercato interno in
valuta.
VIII POLITICA INDUSTRIALE ED ENERGETICA
POLITICA INDUSTRIALE
LINEAMENTI GENERALI
215. Dare priorità nella politica industriale, come
obiettivo fondamentale, allo stimolo delle esportazioni ed alla riduzione dei
costi, specialmente della componente importata.
216. Migliorare l'infrastruttura tecnica della
normalizzazione, metrologia e qualità, in corrispondenza con gli obiettivi
prioritari dell'esportazione e della sostituzione delle importazioni.
217. Rindirizzare a breve termine le produzioni del
settore industriale per garantire le richieste dei mercati degli input necessari alle varie
forme di produzione (in particolare le cooperative ed i lavoratori in proprio),
nonché l'offerta di attrezzature per le produzioni su piccola scala, soprattutto
per sostenere lo sviluppo delle industrie locali, con nuovi tipi di macchinari
ed attrezzature di facile utilizzo e manutenzione.
218. Prestare attenzione prioritaria all'impatto
ambientale associato allo sviluppo industriale esistente e futuro, in particolare
nei settori della chimica, dell’industria petrolifera e petrolchimica, mineraria,
in particolare il nichel, del cemento e degli altri materiali da costruzione, soprattutto
nei territori più colpiti, rafforzando i sistemi di controllo e monitoraggio.
219. Intensificare il processo di ristrutturazione e
ridimensionamento del sistema industriale; conseguire la concentrazione delle
capacità disperse ed assicurare l'impiego razionale delle installazioni e delle
attrezzature in disuso, includendo la vendita, l’affitto o l’usufrutto a
lavoratori in proprio o altre forme non statali di proprietà.
220. Dare priorità alla ripresa della manutenzione
industriale, includendo la produzione ed il recupero di parti, pezzi di ricambio
e strumenti.
LINEAMENTI NEI PRINCIPALI SETTORI
221. Consolidare l'industria farmaceutica e
biotecnologica come una delle attività di maggiore capacità esportatrice
dell'economia ed incorporare nuovi prodotti al mercato nazionale per sostituire
le importazioni.
222. Sviluppare l'industria di supplementi dietetici e
medicine naturali, a partire da input nazionali, per il consumo e l'esportazione.
223. Aumentare la sovranità tecnologica nello sviluppo
dell'infrastruttura delle telecomunicazioni e incoraggiare lo sviluppo di nuove
piattaforme tecnologiche nella neurotecnologia, nanotecnologia, robotica
e telemedicina.
224. Migliorare la posizione dell'industria del nichel
nei mercati, mediante l'incremento della produzione, l’aumento della qualità
dei suoi prodotti e riduzione dei costi, ottenendo un migliore utilizzo delle
risorse minerarie. Migliorare la riparazione ed il mantenimento delle
installazioni industriali, in base al programma promosso.
225. Eseguire con celerità i progetti in corso per
l'esplorazione e lo sfruttamento di piccoli giacimenti di minerali, in particolare
per la produzione di oro, argento, cromo, rame e zinco.
226. Eseguire investimenti nell'industria elettronica
ed informatica e delle comunicazioni che permettano di mantenere quanto
ottenuto ed il suo sviluppo, in base alle possibilità dell'economia del paese, per
incrementare le esportazioni, l’indipendenza tecnologica ed i servizi, in base
alle priorità stabilite.
227. Potenziare l'organizzazione e lo sviluppo di
capacità dei servizi professionali di design, nonché la loro integrazione ai
sistemi imprenditoriali.
228. Rafforzare le capacità di prospezione e vigilanza
tecnologica e la politica di protezione della proprietà industriale a Cuba e
nei principali mercati esteri.
229. Proseguire nello sviluppo del Polo Industriale di
Cienfuegos che apporterà prodotti di alto valore, quali ammoniaca, urea e gas
liquefatto.
230. Incrementare la produzione di fertilizzanti con il
recupero della fabbrica di nitrato di ammonio; la riabilitazione della fabbrica
di fertilizzanti granulati di Matanzas, potenziando l'uso di materie prime
nazionali, come la fosforite e la zeolite. Progredire nella sostituzione di importazioni di
erbicidi e nella modernizzazione delle capacità di produzione di cloro e sale, in
base a quanto previsto.
231. Sviluppare la produzione di pneumatici nuovi,
fondamentalmente agricoli e per il trasporto; ottenere la riabilitazione delle fabbriche
per il rivestimento, ottenendo la sue capacità d’installazione, nonché
l’aumento del rivestimento a freddo. Potenziare la produzione di articoli in
gomma.
232. Sviluppare le industrie produttrici di
contenitori ed imballaggi partendo da una concezione integrale dell'attività. Dare
priorità alla produzione di contenitori richiesti per le attività esportatrici
e per lo sviluppo agroalimentare.
233. Recuperare ed incrementare la produzione di
materiali per la costruzione che garantiscano i programmi d’investimento
prioritari del paese (turismo, edilizia abitativa, industriale, ecc.), l'espansione
delle esportazioni e la vendita alla popolazione. Sviluppare produzioni con
maggiore valore aggiunto e qualità. Ottenere incrementi significativi nei
livelli e nelle varietà delle produzioni locali di materiali da costruzione e
divulgare le loro norme d’impiego.
234. Eseguire investimenti nella metallurgia ferrosa
per ampliare capacità, ridurre i consumi energetici, diversificare la
produzione di laminati lunghi d’acciaio e di leghe metalliche, per migliorarne
le qualità. Consolidare la catena produttiva acciaio-vergella- fildiferro e potenziare la
produzione dei suoi derivati.
235. Promuovere l'intensificazione del riciclaggio e
l'aumento del valore aggiunto dei prodotti recuperati, dando priorità ad attività
di maggiore impatto economico con meno risorse e la loro ricapitalizzazione,
secondo le possibilità dell'economia.
236. Intraprendere nell'industria meccanica un
processo di ridimensionamento e riorganizzazione produttiva delle capacità
disperse nei vari ministeri, includendo la realizzazione di investimenti per
rinnovare macchine utensili ed attrezzature tecnologicamente arretrate ed in
cattive condizioni tecniche, secondo le possibilità dell'economia.
237. Incrementare le esportazioni dell'industria
metalmeccanica, diversificando i mercati ed approfittando al massimo delle
possibilità del commercio Sud-Sud, includendo lo sviluppo di legami strategici
per l'integrazione, la cooperazione e la complementarietà industriale.
238. Intraprendere a breve termine un processo di riordinamento
organizzativo e di ristrutturazione del sistema imprenditoriale dell'industria
leggera che permetta l'eliminazione del sovradimensionamento di strutture e del
personale, nonché le trasformazioni tecnico-produttive e direttive
richieste.
239. Modificare il modello di gestione dell'industria
locale, rendendo più flessibile l’operazione per facilitare lo sviluppo di
produzioni artigianali e la fabbricazione di beni di consumo in piccole serie o
su misura, nonché la prestazione di servizi di riparazione e manutenzione. Tutto
ciò include l’apertura di maggiori spazi per attività non statali.
POLITICA
ENERGETICA
240. Aumentare la produzione nazionale di greggio e gas derivato, sviluppando
i giacimenti conosciuti ed accelerando gli studi geologici di nuovi giacimenti,
compresi le attività d’esplorazione della Zona Economica Esclusiva (ZEE) del
Golfo del Messico.
241. Aumentare la capacità di raffinazione del greggio, ottenendo i volumi che
permettano di ridurre l'importazione di prodotti derivati.
242. Aumentare significativamente l'efficienza nella produzione elettrica,
dedicando l'attenzione e le risorse necessarie alla manutenzione delle fabbriche
in attività, conseguendo alti indici di disponibilità nelle centrali termiche e
nelle strutture di generazione con gruppi elettrogeni.
243. Concludere il programma d’installazione dei gruppi elettrogeni di fuel
oil e prestare attenzione priorità all'installazione dei cicli combinati di Boca de
Jaruco, Calicito e Santa Cruz del Norte.
244. Mantenere una politica attiva nell'impiego del carico elettrico che
diminuisca la domanda massima e riduca il suo impatto sulle capacità di
generazione.
245. Proseguire il programma di riabilitazione e modernizzazione delle reti e delle
sottostazioni elettriche, eliminando zone di basso voltaggio, conseguendo i
risparmi pianificati per diminuire le perdite nella distribuzione e
trasmissione dell’energia elettrica. Progredire nel programma d’elettrificazione
delle zone isolate del Sistema Elettroenergetico Nazionale, in base alle necessità e possibilità del paese,
utilizzando le fonti più economiche.
246. Favorire la cogenerazione e trigenerazione in tutte le attività che ne hanno la possibilità. In particolare,
aumentare la produzione elettrica per l'agroindustria saccarifera utilizzando la
bagassa ed i residui agricoli della canna e
forestali, creando le condizioni di cogenerazione nella fase inattiva, sia
durante la raffinazione come nella distillazione.
247. Potenziare l'utilizzazione delle varie fonti rinnovabili d’energia,
fondamentalmente l'utilizzo di biogas, energia eolica, idraulica, della biomassa,
solare ed altre, dando priorità a quelle di maggiore effetto economico.
248. Sarà data priorità al conseguimento del potenziale di risparmio identificato
nel settore statale e si lavorerà per ottenere l’efficienza nel settore
residenziale; comprende la revisione delle tariffe vigenti affinché svolga il
suo ruolo di regolatore della domanda. Nelle modalità non statali di produzione
e nei servizi - siano in proprio o in cooperativa – sarà applicata una tariffa
elettrica senza sussidi.
249. Aumentare l'efficacia dei servizi di riparazione e manutenzione delle apparecchiature
elettriche di cottura per ottenere il loro adeguato funzionamento.
250. Studiare la libera vendita di combustibile domestico e di altre
tecnologie di cottura avanzate, come ulteriore alternativa ed a prezzi non
sovvenzionati.
251. Prestare speciale attenzione all'efficienza energetica nel settore dei
trasporti.
252. Concepire i nuovi investimenti, la manutenzione costruttiva e le
riparazioni capitalizzabili con soluzioni per l'uso efficiente dell'energia, organizzando
adeguatamente i procedimenti di supervisione.
253. Perfezionare il lavoro di pianificazione e controllo dell'uso dei vettori
energetici ampliando gli elementi di misurazione e la qualità degli indicatori
d’efficienza e degli indici di consumo stabiliti.
254. Progettare il sistema educativo ed i mezzi di diffusione di massa per approfondire
la qualità e l’integralità della politica indirizzata al risparmio ed all'uso
efficiente e sostenibile dell'energia.
IX POLITICA
PER IL TURISMO
LINEAMENTI
255. L'obiettivo fondamentale dell'attività turistica è la ricezione diretta
di valuta, massimizzando le entrate medie per turista.
256. L'attività turistica dovrà avere una crescita accelerata che permetta di
dinamizzare l'economia, sulla base di un programma di sviluppo efficiente.
257. Incrementare la competitività di Cuba nei mercati, a partire,
principalmente, dall'aumento della qualità dei servizi e dal risultato di
un'adeguata coerenza nel rapporto qualità/prezzo.
258. Perfezionare le forme di commercializzazione, utilizzando le tecnologie
più avanzate dell'informazione e della comunicazione.
259. Incrementare gli arrivi, diversificando i mercati emittenti ed i segmenti
di clienti, aumentando i ritmi di crescita in base allo sviluppo
turistico.
260. Creare, diversificare e consolidare rapidamente i servizi e le offerte
complementari all'alloggio che distinguano il paese, dando priorità allo
sviluppo delle seguenti modalità: turismo di salute, porti turistici e nautica,
golf e settore immobiliare, turismo d’avventura ed ecologico, parchi tematici,
crociere, storia, cultura e patrimonio, convention, congressi e fiere, ecc.,
includendo lo studio delle potenzialità della costa meridionale.
261. Perfezionare la comunicazione promozionale a livello istituzionale ed
imprenditoriale, definendo l'amministrazione delle risorse e la loro
assegnazione in base ai mercati ed alle tecniche, con l'utilizzo di tecnologie d’avanguardia.
262. Si proseguirà a sviluppare l'attività non statale d’alloggio, gastronomia
ed altri servizi, quale offerta turistica complementare alla statale.
263. Consolidare uno schema integrale d’autofinanziamento dell'attività
turistica, con l'obiettivo d’ottenere la sua affermazione ed un efficiente
funzionamento di tutta la catena che si sviluppa in detta attività; in particolare,
sarà necessario studiare meccanismi di rifornimento
delle entità turistiche, approfittando delle potenzialità di tutte le forme
produttive su scala locale.
264. Progettare e sviluppare, come parte dell'iniziativa comunale sul
territorio, offerte turistiche attraenti quali fonte d’entrata in valuta (soggiorno,
servizi gastronomici, attività socioculturali e storiche, equestri,
agriturismo, osservazione della flora e della fauna, ecc).
265. Dinamizzare e dare impulso allo sviluppo del turismo nazionale mediante
la creazione di offerte che facilitino una maggiore utilizzazione dell'infrastruttura
creata negli hotel e nelle altre attrazioni turistiche ricreative e storiche.
Studiare una politica che faciliti ai cubani residenti nel paese di viaggiare
all'estero come turisti.
266. Aumentare la partecipazione
dell'industria e dei servizi del paese nelle risorse utilizzate nell'operazione
e nell’investimento turistico, contribuendo allo sviluppo di altri settori
dell'economia.
267. Dare priorità alla manutenzione ed al rinnovamento dell'infrastruttura
turistica e di sostegno. Applicare politiche che garantiscano la sostenibilità
del suo sviluppo, implementando misure per diminuire l'indice di consumo d’acqua
e di vettori energetici ed incrementare l'utilizzo di fonti d’energia
rinnovabile e del riciclaggio dei rifiuti generati
nella prestazione dei servizi turistici.
268. Conseguire una gestione più efficiente ed efficace degli uffici e delle
imprese all’estero, con l'obiettivo di captare ed incrementare nuove modalità turistiche
e segmenti di mercato d’alto livello economico.
X POLITICA
PER I TRASPORTI
LINEAMENTI
269. Proseguire nel recupero, modernizzazione e riordinamento del trasporto
terrestre e marittimo, aumentando l'efficienza e la qualità dei servizi di
trasporto pesante e passeggeri, con un uso più razionale delle risorse.
270. Garantire l'utilizzo degli schemi e dei mezzi più efficienti per ogni
tipo di trasporto, attraverso il perfezionamento del Bilancio del Trasporto
Pesante del paese, approfittando dei vantaggi comparativi della ferrovia, della
navigazione costiera, delle imprese specializzate e del trasporto con container
per sviluppare il trasporto intermodale.
271. Gli investimenti saranno pagati con il loro stesso rendimento; quelli
concernenti lo sviluppo della ferrovia e dell'infrastruttura portuale e la loro
attrezzatura si finanzieranno, fondamentalmente, con i risparmi dei vettori
energetici e la riduzione delle spese.
272. Dare impulso al programma di recupero e sviluppo della ferrovia all’interno
del processo d’investimento del paese, dando priorità al miglioramento ed alla
manutenzione delle vie e della gestione delle operazioni, per aumentare la
velocità di marcia dei treni, la sicurezza, la disciplina ferroviaria e
diminuire i tempi di trasporto dei carichi e dei passeggeri. Tutto ciò sarà
eseguito secondo il piano e le possibilità reali.
273. Sviluppare la flotta mercantile nazionale ed i cantieri navali per favorire
l'incremento degli introiti in valuta ed il risparmio del nolo.
274. Aumentare l'efficienza delle operazioni marittime e portuali, partendo
dall'organizzazione di sistemi di lavoro che permettano di conseguire ritmi
superiori nella manipolazione delle merci, includendo la modernizzazione e la
manutenzione dell'infrastruttura portuale e della sua attrezzatura, nonché il
dragaggio dei principali porti del paese.
275. Lo sviluppo graduale dell'infrastruttura portuaria dovrà essere legata alla
soluzione del finanziamento internazionale, la cui restituzione sarà associata
alla riduzione della fatturazione dei noli e delle spese di stallia.
276. Incrementare l'uso dei container e l'efficienza nelle operazione,
riducendo i tempi di stallia, aumentandone la rotazione con un'adeguata
logistica dei magazzini.
277. Ottenere un efficiente programma d’investimento nello sviluppo portuale
del paese, specialmente di Mariel.
278. Promuovere il progetto di nuove forme organizzative statali e non statali
nei trasporti passeggeri e pesante, nonché in altri servizi legati all'attività,
in corrispondenza con le caratteristiche di ogni territorio.
279. Organizzare e dare priorità alla cura ed alla qualità dei servizi tecnici,
in funzione della manutenzione e della disponibilità tecnica dei mezzi di
trasporto, includendo il settore non statale.
280. Sviluppare una strategia che permetta la progressiva modernizzazione
della flotta aerea nazionale di corto raggio ed il suo efficiente utilizzo, per
riuscire a sostenere il ritmo di crescita del turismo e della domanda
nazionale.
281. Offrire nelle installazioni aeroportuali del paese servizi di qualità e
competitività, prestando speciale attenzione alla riduzione del tempo di
permanenza, la semplificazione delle pratiche ed il mantenimento di prezzi e
tariffe competitive nella regione dei Caraibi.
282. Crescere nel trasporto aereo da carico sulla base di una migliore utilizzazione
delle capacità della flotta passeggeri e di quella specializzata, indirizzate,
innanzitutto, alla prestazione di servizi di maggiore qualità ed efficienza che
permettano l'incremento delle entrate in valuta e lavorare ad offerte
competitive che sostengano l'esportazione di prodotti nazionali e riducano le
spese delle importazioni dovute al nolo.
283. Offrire attenzione prioritaria al trasporto passeggeri, urbano, rurale,
intercomunale ed interprovinciale, conseguendo la stabilità e la qualità dei
servizi, garantendone la sostenibilità, nonché l'incremento graduale della
soddisfazione della domanda, in base alle possibilità del paese.
284. Implementare nuove forme di riscossione nel trasporto urbano dei
passeggeri, in funzione di minimizzare l'evasione del pagamento e la dispersione
della riscossione.
285. Garantire il compimento, con la qualità richiesta, del programma di
riparazione e manutenzione dell'infrastruttura autostradale, in base al piano
dell'economia e secondo le possibilità reali del paese.
286. Stabilire la compravendita di automezzi tra privati.
XI POLITICA
PER LE COSTRUZIONI, ABITAZIONI E RISORSE IDRAULICHE
LINEAMENTI
COSTRUZIONI
287. Proseguire nel perfezionamento dell'elaborazione del bilancio della
capacità di costruzione e montaggio del paese, per la sua importanza come
strumento per la pianificazione efficiente degli investimenti e delle risorse ad
essi associati.
288. Incrementare l'efficienza nelle costruzioni usando sistemi di pagamento in
base al risultato ed alla qualità, applicando, nei casi in cui sia fattibile,
il doppio turno nei cantieri, aumentando il rendimento dell'attrezzatura
tecnologica e non tecnologica ed introducendo nuove tecnologie nella
costruzione.
289. Considerare la creazione di imprese specializzate di portata nazionale in
funzione di progetti e di costruzioni per i seguenti programmi: campi da golf,
delfinari, marini, Spa, parchi tematici ed acquatici, strettamente legati
all'infrastruttura del turismo e di altri settori dell'economia che lo
richiedano.
290. Concludere lo studio dei prezzi della costruzione per la loro modifica ed
attuazione, con l'obiettivo d’identificare correttamente il valore delle costruzioni.
291. Adottare nuove forme organizzative nella costruzione, sia statali come
non statali.
ABITAZIONI
292. I lavori di manutenzione e conservazione del fondo abitativo dovranno ricevere
attenzione prioritaria, includendo l'adozione di forme non statali di gestione,
per dare soluzione ai problemi abitativi della popolazione, nonché l'incremento
della commercializzazione dei materiali da costruzione.
293. Dovrà essere prestata speciale attenzione all'attuazione dei programmi abitativi
a livello comunale, partendo dalle materie prime esistenti in loco e le
tecnologie disponibili per fabbricare i materiali necessari.
294. S’adotteranno le attività corrispondenti per dare priorità alla costruzione,
conservazione e riabilitazione delle abitazioni in campagna, considerando la
necessità di migliorare le condizioni di vita e le particolarità che rendono
più complessa quest’attività nella zona rurale, con l'obiettivo di contribuire
al completamento e stabilità della forza lavoro nel settore
agroalimentare.
295. La costruzione delle abitazioni dovrà essere organizzata sulla base
dell'adozione di diverse modalità che comprendano in misura significativa lo
sforzo personale, nonché altre vie non statali. Promuovere l'introduzione di
nuove tipologie e l'impiego di tecnologie costruttive che risparmino materiali,
risorse energetiche, forza lavoro e che risultino di facile esecuzione per la
popolazione. Regolare i lavori d’esecuzione negli elementi comuni degli edifici
condominiali che, per il loro grado di specializzazione tecnica e complessità,
non possano essere assunti individualmente dai proprietari ed in ogni caso,
dovranno essere sostenuti da questi.
296. L’industria dei materiali da costruzione, in particolare la produzione
locale, dovrà soddisfare la qualità richiesta e la domanda per la vendita alla
popolazione di materiali destinati alla costruzione, conservazione e
riabilitazione abitativa.
297. Stabilire la compravendita delle abitazioni e rendere più flessibili altre
forme di trasmissione della proprietà (permuta, donazione ed altre) tra persone
naturali. Sveltire le pratiche per la ristrutturazione, riabilitazione,
costruzione, affitto e trasferimento della proprietà, con l'obiettivo di facilitare
la soluzione della domanda abitativa della popolazione.
298. Incrementare il fondo abitativo, partendo dal recupero di abitazioni che sono
attualmente impiegate con funzioni
amministrative o statali, nonché immobili che possono assumere funzioni abitative.
299. I materiali da costruzione destinati alla conservazione, riabilitazione e
costruzione delle abitazioni saranno venduti a prezzi non sovvenzionati. Nei
casi necessari, sarà fornito un sussidio alle persone, parziale o totale, nei
limiti pianificati.
RISORSE IDRAULICHE
300. Il bilancio idrico costituirà lo strumento di pianificazione mediante il
quale si misurerà l'efficienza nel consumo statale e privato in base alle
disponibilità delle risorse.
301. Si proseguirà nello sviluppo del programma idraulico con investimenti a
lungo termine per affrontare molto più efficacemente i problemi della siccità e
dell'uso razionale dell'acqua in tutto il paese, aumentando la proporzione
dell'area agricola irrigata.
302. Sarà data priorità e sarà ampliato il programma di riabilitazione di
reti, acquedotti e fognature in base a quanto pianificato, con l'obiettivo d’aumentare
la qualità dell'acqua, diminuire le perdite, incrementarne il riciclaggio e
ridurre di conseguenza il consumo energetico. Sarà compresa la vendita di guarnizioni
ed accessori alla popolazione.
303. Per favorire una cultura dell’uso razionale dell'acqua, studiare il riordinamento
delle tariffe del servizio, incluse le fognature, con l'obiettivo della
diminuzione graduale dei sussidi, riducendo gradualmente gli sprechi nel suo utilizzo.
Regolare obbligatoriamente la misurazione del costo e della riscossione ai
clienti statali e privati.
XII POLITICA PER IL COMMERCIO
LINEAMENTI
304. Ristrutturare il commercio all’ingrosso ed al dettaglio, in funzione delle
condizioni in cui opererà l'economia, con la diversificazione delle forme di
gestione della proprietà sociale e dei partecipanti nei processi produttivi e della
prestazione dei servizi.
305. Diversificare l’assortimento, la qualità ed i prezzi dei prodotti e dei servizi
promossi, per soddisfare le domande dei vari segmenti della popolazione,
secondo le loro possibilità d’accesso, dato che rappresenta uno dei fattori che
contribuiscono a stimolare il lavoro.
306. Finché non sarà conseguita l'unificazione monetaria, persisterà un
sistema di commercio al dettaglio su due livelli: rimarranno le offerte
differenziate per qualità o caratteristiche nell'attuale rete in pesos
convertibili e sarà aumentata la qualità delle offerte in pesos cubani.
307. Progettare una politica d’approvvigionamento del paese che consideri la partecipazione
dei produttori nazionali e la gestione efficiente delle importazioni. In questo
contesto, definire le forme di distribuzione all’ingrosso, includendo quelle che
rispondano alle nuove modalità di produzione e dei servizi non statali, nonché alla
portata ed alle caratteristiche della rete al dettaglio.
308. Introdurre forme non statali di gestione nel commercio, fondamentalmente
nei servizi gastronomici, personali e tecnici d’uso domestico.
309. Promuovere l'offerta di prodotti alimentari che favoriscano il
conseguimento di un'alimentazione bilanciata e dare priorità alla vendita di
vestiti e calzature, apparecchi elettrodomestici, biciclette e pezzi di ricambio,
materiali da costruzione e da ferramenta, mobilia, casalinghi, ecc., come
politica di sviluppo del consumo.
310. Ristrutturare le offerte di beni e servizi, rivedendo i prezzi al
dettaglio dei prodotti che fanno parte del paniere per le famiglie e che
possano essere trasferiti alla libera vendita senza sussidi in pesos cubani.
311. Creare e strutturare offerte di beni e servizi per la popolazione, in
corrispondenza con la domanda solvibile dei consumatori, includendo i servizi d’assistenza
al cliente. Rivedere le proibizioni che limitano attualmente il commercio.
312. Esercitare un effettivo controllo sulla gestione degli acquisti e sulla
rotazione degli inventari in tutta la rete commerciale, sia all’ingrosso come
al dettaglio, per minimizzare l'immobilizzazione delle risorse e le
perdite.
313. Applicare un'efficace protezione al consumatore che garantisca il
compimento dei doveri e dei diritti di coloro che prestano beni e servizi e dei consumatori.
ATTUAZIONE DEI
LINEAMENTI
Lo Stato, attraverso le sue istituzioni, organizza, dirige e soprintende
il processo d’attuazione dei Lineamenti, nonché i risultati che s’otterranno,
con la partecipazione dei lavoratori.
Sarà perciò creata una commissione governativa, per condurre l’attuazione
e lo sviluppo dei Lineamenti che lavorerà in forma permanente nelle seguenti
direzioni:
1.
Organizzare,
orientare e controllare il processo d’attuazione dei Lineamenti.
2.
Organizzare e
controllare la preparazione dei quadri e delle altre categorie del personale che
dirigerà o eseguirà la citata attuazione.
3.
Orientare il
processo di controllo che ogni organismo o entità deve esercitare sulle misure
che saranno adottate per implementare i Lineamenti ed i suoi risultati.
4.
Realizzare l’adeguata
divulgazione del processo.
Come parte di detta attuazione, saranno approvate le norme giuridiche
necessarie per creare il fondamento legale ed istituzionale a sostegno delle
modifiche funzionali, strutturali ed economiche adottate.
Corrisponde al Partito Comunista di Cuba la responsabilità di
controllare, promuovere ed esigere il compimento dei Lineamenti promossi dal VI
Congresso del PCC.