TRIONFERANNO LE
IDEE GIUSTE O TRIONFERÀ IL DISASTRO
La società mondiale non conosce tregua negli ultimi anni, particolarmente
da quando
Si pensava che la prima grande Rivoluzione socialista sarebbe avvenuta nei paesi
più industrializzati dell’Europa, come l’Inghilterra,
La maggior prodezza del nuovo Stato fu creare un’Unione capace di raggruppare le proprie risorse e condividere la propria tecnologia con un gran
numero di nazioni deboli
e meno sviluppate, vittime inevitabili dello sfruttamento coloniale.
Sarebbe convenente o no nel mondo attuale una vera società di nazioni che rispettasse i diritti, le credenze, la cultura,
le tecnologie e le risorse dei luoghi accessibili
del pianeta che tanti esseri umani
visitano e conoscono con piacere? E non sarebbe molto più giusto
che tutte le persone che oggi in frazioni
di un secondo si comunicano
da un estremo all’altro del
pianeta, vedano negli altri un amico o un fratello e non un nemico disposto a sterminarlo con i mezzi che la conoscenza umana ha saputo creare?
Credo che gli esseri
umani potrebbero essere capaci di concepire tali obiettivi, perciò penso che non ci
debba essere alcun diritto di distruggere città, assassinare bambini, polverizzare case, seminare il terrore, la fame e la morte da tutte le parti. In quale angolo
del mondo si potrebbero giustificare
tali fatti?
Se si ricorda che alla
fine del massacro dell’ultima
guerra mondiale il mondo s’illuse con la creazione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, è perchè gran parte dell’umanità la
immaginò con queste prospettive, sebbene non fossero stati precisamente definiti i suoi obiettivi Un colossale inganno è quello che si percepisce oggi quando sorgono
problemi che insinuano il possibile
scoppio di una guerra con l’utilizzo
di armi che potrebbero porre fine all’esistenza umana.
Ci sono soggetti senza
scrupoli, e non pochi a quanto pare, che considerano una virtù la propria disposizione a morire, ma soprattutto
ad uccidere per difendere vergognosi privilegi.
Molte
persone si sorprendono quando
ascoltano le dichiarazioni
di alcuni portavoce europei della NATO che parlano con lo stile e il viso delle SS naziste. In alcune occasioni vestono anche costumi scuri in piena estate.
Noi abbiamo un avversario abbastanza potente, il nostro vicino più
prossimo: gli Stati Uniti. Abbiamo
avvertito loro che avremmo resistito il blocco, anche se ciò poteva implicare un costo molto elevato per
il nostro paese. Non c’è prezzo peggiore
che capitolare davanti al nemico che senza diritto
né ragione ti aggredisce. Era il sentimento di un popolo piccolo e isolato. Il resto dei governi
di questo emisfero, con rare eccezioni, si era alleato al potente e influente
impero. Non si trattava, da parte nostra,
di un atteggiamento personale,
era il sentimento di una piccola nazione che dall’inizio del secolo era una proprietà, non
solo politica, ma anche economica degli Stati Uniti.
L’impero
si riservò il diritto di intervenire
militarmente a Cuba in virtù di un perfido emendamento costituzionale imposto a un Congresso
impotente e incapace di resistere.
Oltre ad essere padroni di quasi tutto a Cuba: abbondanti terre, i più importanti
zuccherifici, le miniere,
le banche, e persino la prerogativa di stampare il nostro denaro,
ci proibiva la produzione di sufficienti legumi per alimentare la popolazione.
Quando l’URSS si disintegrò e scomparve anche il Campo
Socialista, abbiamo continuato
a resistere, e lo Stato e il popolo rivoluzionario,
insieme, abbiamo continuato la nostra marcia indipendente.
Tuttavia,
non voglio drammatizzare questa modesta storia. Preferisco rilevare che la politica dell’impero è tanto drammaticamente ridicola che non ci vorrà
molto tempo prima che vada a finire nella
discarica della storia. L’impero di Adolfo
Hitler, ispirato alla cupidigia, passò alla storia senza
maggiore gloria, appena lo stimolo apportato ai governi borghesi
e aggressivi della NATO, che li trasforma in zimbelli dell’Europa e del mondo, con il
loro euro che, come il dollaro, fra non molto diventerà carta bagnata, dipendente dallo yuan e
anche dai rubli , di fronte alla prospera economia cinese, strettamente unita all’enorme potenziale economico e tecnico della Russia.
Quello che si è trasformato in un simbolo della politica
imperiale è il cinismo.
Come si sa, John McCain è stato il candidato repubblicano nelle elezioni del 2008. Il personaggio diventò popolare quando, nella sua condizione di pilota, fu abbattuto mentre il suo
aereo bombardava la popolosa città di Hanoi. Un missile
vietnamita lo colpì in quest’azione
e l’aereo e il pilota caddero in un lago, nelle vicinanze della capitale.
Un ex soldato vietnamita già pensionato, che si guadagnava la vita lavorando in quel posto, vedendo cadere l’aereo con un pilota ferito che cercava
di salvarsi, accorse ad aiutarlo; mentre il vecchio soldato
prestava questo aiuto, un gruppo della popolazione di Hanoi, che aveva subito
gli attacchi dell’aviazione, era accorso per fare i conti
con quell’assassino.
Lo stesso soldato persuase i cittadini di non farlo perché era un prigioniero e
la sua vita doveva essere rispettata.
Le stesse autorità yankee si misero
in contatto con il Governo, pregando che non si agisse contro il pilota.
A parte le
norme del Governo vietnamita riguardanti
il rispetto dei prigionieri, il pilota era figlio di un Ammiraglio dell’Armata degli Stati Uniti
che aveva svolto un ruolo importante nella Seconda Guerra Mondiale e aveva ancora un incarico ad alto livello.
I vietnamiti avevano catturato un pesce grosso in quel bombardamento e, logicamente, pensando alle inevitabili conversazioni di pace
che dovevano porre fine all’ingiusta guerra che li avevano imposto, divennero suoi amici, e lui era molto felice di trarre tutto il
vantaggio possibile da quell’avventura
Questo ovviamente non me l’ha raccontato nessun vietnamita, né io lo avrei
mai domandato. L’ho letto e coincide
completamente con determinati dettagli
che ho conosciuto
più tardi.
Ho anche letto un giorno che Mister McCain aveva scritto che, essendo
prigioniero in Vietnam, mentre
lo torturavano, aveva sentito voci in spagnolo che istruivano
i torturatori su quel che dovevano fare
e su come farlo. Erano voci di cubani, secondo McCain. Cuba non ha mai avuto assessori nel Vietnam. I militari vietnamiti sanno molto bene come fare la propria guerra.
Il Generale Giap fu uno dei capi più brillanti
della nostra epoca, e a Dien Bien Phu fu capace di piazzare i cannoni nelle selve intricate
e inaccessibili, una cosa che
i militari yankee ed europei ritenevano impossibile. Con quei cannoni sparavano da un punto così vicino che era impossibile neutralizzarli senza che le bombe nucleari
colpissero anche gli invasori. Gli altri
passi pertinenti, tutti difficili e complessi furono utilizzati per imporre alle
assediate forze europee una vergognosa resa.
Il volpone McCain approfittò al
massimo della sconfitta militare degli invasori yankees ed europei. Nixon non riuscì
a persuadere il suo consigliere di Sicurezza Nazionale, Henry
Kissinger, ad accettare l’idea
suggerita dallo stesso
Presidente che nei momenti di rilassamento gli diceva: “Perché non lanciamo una di queste bombette, Henry?” La vera bombetta arrivò quando gli uomini
del Presidente cercarono di spiare
i suoi avversari del
partito opposto. Quello sì che non si poteva
tollerare!
Nonostante tutto, la cosa più cinica del Sr. McCain è stato il suo comportamento
nel Vicino Oriente. Il senatore McCain è l’alleato più incondizionato
d’Israele negli imbrogli del Mossad, qualcosa che nemmeno
i peggiori avversari avrebbero potuto immaginare. McCain partecipò, insieme al suddetto servizio, alla creazione dello Stato Islamico che si è impadronito di una parte
considerevole e vitale dell’Iraq e, così come si afferma, di un terzo del
territorio della Siria. Il suddetto Stato conta già entrate
multimilionarie, e minaccia
l’Arabia Saudita e gli altri Stati di questa complessa regione che somministra
la parte più importante del combustibile
mondiale.
Non sarebbe preferibile lottare per produrre
più alimenti e prodotti industriali, costruire ospedali e scuole per i miliardi
di esseri umani che ne hanno
bisogno disperatamente, promuovere l’arte e la cultura, lottare contro le malattie di massa che portano la morte a più della
metà dei malati, ai lavoratori
della salute o ai tecnici che, da quanto si capisce, potrebbero finalmente eliminare malattie
come il cancro, l’ebola, il paludismo, il dengue, la chikungunya, il diabete e altre che colpiscono le funzioni vitali degli esseri umani?
Se oggi è possibile prolungare la vita, la salute e il tempo utile delle persone, se è perfettamente
possibile pianificare lo sviluppo della popolazione in virtù della produttività crescente, la cultura e lo sviluppo
dei valori umani, cosa si aspetta
a farlo?
Trionferanno
le idee giuste o trionferà il disastro.
Fidel Castro Ruz
31 Agosto 2014
Ore 22.25