Riflessioni
del compagno Fidel
DUE VOLTE LA STESSA MENZOGNA
Basta guardare le notizie
d’agenzia.
Nella riflessione dell’altro ieri
ho detto che Cuba non accetterà alcuna donazione dal governo che ci blocca e
che nella Nota diplomatica consegnata all’Ufficio d’Interessi degli Stati Uniti
si chiedeva l’autorizzazione affinché le imprese nordamericane potessero
venderci materiale da costruzione; la stessa non nominava in assoluto i generi
alimentari. Aggiungevamo la richiesta di
poter realizzare il commercio di tali materiali in termini normali, compresi i
crediti, una cosa semplicemente logica per un paese come Cuba che per otto
lunghi anni ha pagato in contanti le poche voci autorizzate all’esportazione.
Tale richiesta era ancor più
giustificata dalla situazione d’emergenza creata dal flagello degli uragani.
Fu proprio George W. Bush, dopo
che l’uragano Michelle si era violentemente abbattuto sull’isola il 4 novembre
2001, ad autorizzare la vendita di prodotti agricoli a Cuba, compreso il legno,
frutto della silvicoltura, alquanto sviluppata in quella nazione. Non insistette con l’ispezione in situ, quando, proprio come adesso, gli fu risposto che l’avevamo
già fatta. Gli alimenti costituirono la voce principale delle importazioni. Completati gli opportuni adempimenti, in poche settimane
ne furono importati per 4,4 milioni di dollari.
Nel 2002 gli acquisti ammontavano
a 173,6 milioni, nel
Il governo di quel paese ha
presentato all’opinione pubblica mondiale l’autorizzazione alla vendita dei
prodotti alimentari e del legno, come se fosse una nuova decisione legata ai
due uragani, Gustav ed Ike. Una
completa presa in giro.
Che cosa ha affermato il
portavoce del Dipartimento di Stato? Domenica 14 settembre ha dichiarato che
dall’arrivo a Cuba di Gustav, gli Stati Uniti hanno autorizzato 250 milioni di
dollari per le vendite agricole a favore dell’isola, compreso il legno.
Precedentemente il Ministro del Commercio di quel paese aveva scartato l’idea
di qualunque credito commerciale.
Il 16 settembre, il Dipartimento
di Stato ha nuovamente dichiarato che gli Stati Uniti avevano autorizzato i
permessi come aiuto per la catastrofe provocata dai due uragani e che i
permessi agricoli comprendevano “il legno, un materiale importante per la
ricostruzione”.
Oltre alle menzogne, con quale
argomento hanno cercato di giustificare la proibizione alle imprese
nordamericane di concedere crediti per commerciare normalmente con Cuba: “Il
governo degli Stati Uniti deve rispettare le leggi del Congresso.” Si suppone che il blocco è una legge del
Congresso in base ad una perfida pezza d’appoggio come l’Emendamento Platt. Il Presidente degli Stati Uniti può
dichiarare la guerra senza consultare il Congresso – qualcosa d’inedito nella
storia di quel paese – però non può autorizzare un’impresa nordamericana a
commerciare normalmente con Cuba.
Nel messaggio inviato al
presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Hugo Chávez, in cui
riferivo esperienze della nostra Rivoluzione, ho scritto che per “lo spietato
ed assoluto blocco non si potrebbe acquistare nemmeno un chilogrammo di generi
alimentari. Per la pressione degli agricoltori, è cambiato qualcosa 30 anni
dopo, però è stato accompagnato da fortissimi ostacoli finanziari e monetari.”
Lo stesso leader rivoluzionario venezuelano ha divulgato in parte quel
messaggio.
È tutto ovvio e chiaro.
Usando due volte la stessa
menzogna, il Dipartimento di Stato non ha avuto nessuno scrupolo ad ingannare
l’opinione pubblica mondiale, e lo fa cinicamente.
Fidel Castro Ruz
18 Settembre 2008
12 e 20 p.m.