Riflessioni
del compagno Fidel
L’INCONTRO CON HU JINTAO
Ho voluto parlare poco, ma
lui mi ha costretto a dilungarmi di più; ha fatto alcune domande e soprattutto
l’ho ascoltato.
Ha parlato sulle prodezze
del popolo cinese negli ultimi 10 mesi. Grandi
ed estemporanee nevicate, un terremoto che ha devastato aree di una superficie
che è tre volte la dimensione di Cuba e la crisi economica internazionale la
più grave dopo
Per la mia testa passava
l’immenso sforzo del popolo cinese, dei suoi operai, dei suoi contadini, dei
suoi lavoratori manuali ed intellettuali;
il tradizionale spirito di sacrificio e la cultura millenaria di quel
paese migliaia di anni prima della tappa coloniale imposta dall’Occidente, dove
sono emerse con il loro potere e le loro ricchezze le attuali potenze del
Gruppo G‑7 che oggi egemonizzano l’economia mondiale.
Che colossale compito in questi
tempi della globalizzazione spettava a questo dirigente che ha avuto la finezza
di visitare la nostra bloccata, aggredita e minacciata patria! Non siamo per caso un paese terrorista tra
altri 60 o più che possono essere attaccati preventivamente e di sorpresa? Ecco quello che ha detto più di sei anni fa il demenziale capo
dell’impero, che soltanto cinque giorni fa ha incontrato a Washington il G‑20!
Cina è l’unico paese di questo
gruppo che può regolare tramite lo Stato un alto indice di crescita, al ritmo
che si propone, non inferiore all’otto per cento nel 2009. L’idea lanciata dall’ultimo Congresso del
Partito è stata quella di quadruplicare il Prodotto Interno Lordo pro capite
tra il 2000 ed il 2020, misurata in valori costanti del 2007, anno in cui ha avuto luogo il
suddetto Congresso. Di questo mi ha
parlato in dettaglio. Raggiungerebbe, quindi, l’equivalente a non meno di
quattro mila dollari pro capite ogni anno alla fine di quel periodo, in
condizioni di pace. Penso che non si può né si deve dimenticare che
Servendosi di 586 miliardi
delle sue riserve in valuta convertibile, duemila miliardi di dollari circa,
accumulate a base del sudore e del sacrificio, può fare fronte alla crisi in
corso e continuare avanti. C’è un altro paese con questa solidità?
Il presidente della Cina,
segretario generale del Partito e presidente delle Commissioni Militari
Centrali del Partito e del Governo, Hu Jintao, è un leader consapevole della
sua autorità e sa esercitarla al massimo.
La delegazione condotta da lui ha
firmato con Cuba dodici progetti di accordi per un modesto sviluppo economico,
in una zona del pianeta dove l’intero piccolo territorio dell’isola può essere
colpito da uragani di crescente intensità, il che prova che il clima sta cambiando
veramente. L’area colpita dal terremoto
di Cina non superava il 4 % della superficie di quel gran Stato multinazionale.
A volte la dimensione del
territorio di un paese indipendente, la sua situazione geografica ed il numero
di abitanti hanno un ruolo importante.
Gli Stati Uniti, che rubano
ovunque intelligenze ormai formate, sarebbe in condizioni di applicare una
Legge d’Aggiustamento per i cittadini cinesi simile a quella che applica a Cuba? Ovviamente no . Potrebbe applicarla a tutta
l’America latina? No di sicuro.
Nel frattempo, la nostra
meravigliosa, inquinata ed unica astronave continua i suoi giri attorno alla sua
asse immaginaria, come ripete uno dei programmi più ascoltati della televisione
venezuelana.
Non tutti i giorni un piccolo Stato ha il privilegio di
ricevere un dirigente della personalità e del prestigio di Hu Jintao. Adesso continuerà il suo viaggio verso Lima,
dove si terrà un’altra gran riunione. Ancora
una volta ci sarà Bush, ma in questa occasione con 7 giorni meno di mandato.
Si afferma che a Washington, con solo 20 leader dei paesi
partecipanti, le misure di sicurezza proprie e quelle richieste dall’ospite
contro qualunque tentativo di eliminargli fisicamente, ha fatto cambiare le
abitudini e la solita vita della città.
Come sarà alla gran capitale di Lima?
La città, naturalmente, sarà presa dai suoi corpi armati; spostarsi sarà
un compito complicato, giacché nella suddetta città ci saranno anche presenti
gli agenti ben esercitati degli organi sopranazionali degli Stati Uniti, i cui
interessi e piani si conoscerebbero molti anni dopo i periodi presidenziali dei
capi eventuali dell’impero.
Molto sinteticamente gli ho fatto conoscere alcuni punti di
vista del nostro paese sull’abitudine del vicino del Nord, che cerca d’imporci le sue idee, il suo modo di pensare
ed i suoi interessi tramite le sue flotte, piene di armi nucleari e cannonieri
d’attacco; il nostro punto di vista della solidarietà del Venezuela nei
confronti di Cuba dai momenti più critici del periodo speciale, ed il duro
colpo delle catastrofi naturali. Che il
presidente Chávez, grande ammiratore della Cina, è stato il più ferme difensore
del socialismo come unico sistema capace di portare la giustizia ai popoli
dell’America latina.
A Beijing conservano un buon ricordo del leader bolivariano.
Il presidente Hu Jintao ha
reiterato il suo desiderio di continuare sviluppando i rapporti con Cuba, un paese
per il quale ha un gran rispetto.
Lo scambio ha avuto una durata di
un’ora e 38 minuti. E’ stato caloroso,
amichevole, modesto e ha dimostrato i suoi sentimenti di simpatia. L’ho visto
giovani, sano e forte. Auguriamo al nostro illustre e fraterno amico dei
successi nello svolgimento del suo compito.
Grazie per l’incoraggiante visita e l’onore di volermi incontrare!
Fidel Castro Ruz
19 novembre 2008
13:13