Riflessioni
del compagno Fidel
La canzone
di Obama
Davanti
a delle crisi come questa, già successe in passato, il mondo non ha reagito con
la rapidità necessaria, ha detto. Oggi
abbiamo imparato le lezioni della storia. Qualcuno della stampa aveva messo in
dubbio la nostra capacità di metterci d'accordo, hanno confuso il dibattito
onesto con differenze inconciliabili, ma abbiamo dimostrato che è possibile
arrivare a degli accordi.
Abbiamo
deciso delle misure dirette a risolvere la situazione e per assicurarci in
futuro di non arrivare a questo punto. Ci siamo impegnati a favorire la
creazione di posti di lavoro. Gli USA faranno pulizia nelle loro istituzioni
finanziarie degli attivi tossici per tornare ad attivare il credito per le
piccole e medie imprese (Pymes). Programmi simili saranno intrapresi dal
G-20.
Realizzeremo
un'iniziativa per sostenere le economie dei paesi in via di sviluppo mediante
facilitazioni creditizie. Al tempo stesso, respingiamo il protezionismo che
potrebbe contribuire ad inasprire i problemi.
Estenderemo
ed aumenteremo il controllo delle istituzioni e dei settori importanti.
Riformeremo ed espanderemo il FMI e gli altri organismi finanziari
internazionali con l'obiettivo di rafforzarli.
Saranno
destinati circa 448 mila milioni di dollari per sostenere le economie dei paesi
in via di sviluppo sviluppo. Aiuteremo inoltre l'ONU e la Banca Mondiale per
evitare catastrofi umanitarie.
Il presidente
nordamericano ha risposto a molte delle domande dirette della stampa
accreditata.
Tra altre
cose ha affermato:
Credo
che sia andata abbastanza bene. Sono venuto qui con l'intenzione d'ascoltare,
imparare ed offrire la mia leadership.
Sono contento degli accordi presi e d'avere dato il mio contributo.
Abbiamo
un'economia globalizzata e le iniziative che prendiamo, perché siano
efficienti, devono essere globali. Negli USA abbiamo avuto una drastica
riduzione delle esportazioni ed il contagio di altre economie colpisce imprese nordamericane che si presentavano più
solide.
Ha detto
inoltre:
Questo
è un documento collettivo, ma senza dubbio ogni paese ha le sue idee e problemi
particolari, che forse non sono negoziabili; abbiamo cercato di regolare quegli
elementi in modo da non ostacolare l'effettività complessiva del documento.
Questo
non risolve ancora il problema degli attivi tossici ed avrà molta importanza il
modo in cui ciascun paese agirà per combatterli ed i piani di recupero. Ciò che
è chiaro, è che più rapidamente s'agisce, più veloce sarà il beneficio per
tutti.
Penso
che ci sia sempre stato uno spettro di opinioni su quanto ingiusto possa essere
il libero mercato e così alcuni sospettano della globalizzazione ed altri
pensano che il mercato sia sempre il re,
però credo che, se si studia la storia, ci si può rendere conto che il
mercato è il meccanismo più effettivo per creare ricchezza. A volte però esce
dai suoi binari e se non è regolato, se non ci sono dei limiti dove canalizzare
le energie del mercato, questo può portarci a qualcosa d'indesiderato.
Per
quanto riguarda la politica locale, sono il presidente degli Stati Uniti, non
sono il presidente della Cina o del Giappone, né dell'Europa. Perciò devo dare
risposte dirette al mio elettorato per migliorare la sua vita. La mia presenza
è un contributo affinché gli statunitensi possano avere un'abitazione, un
impiego ed i loro figli possano andare a scuola; infine, possano ottenere il
sogno americano.
In
base ai sondaggi internazionali, sembra che sia aumentata la speranza nella
leadership degli Stati Uniti.
Non mi
troverei qui se non pensassi che come nazione abbiamo cose importanti da
insegnare.
Abbiamo
parlato di Bretton Woods. Non ci troviamo in un'epoca in cui possiamo pensare
in un Roosevelt o in un Churchill. Quello non è il mondo in cui viviamo ora.
L'Europa è stata ricostruita, la Cina e l'India sono delle potenze. Altri paesi
si stanno muovendo ed è positivo.
Ci
sono stati alcuni commenti occasionali sul ruolo degli Stati Uniti in questa
crisi. Si è detto che gli Stati Uniti hanno cominciato la crisi a Wall Street
ed abbiamo ascoltato che una parte di tutto questo è iniziata a Wall
Street.
Alcune
compagnie si sono prese dei gravi rischi senza giustificazione e questo ha
avuto un enorme impatto sulla nostra economia e vi sono state discussioni
nell'economia mondiale.
Si può notare
che le risposte di Obama ai giornalisti erano fondamentalmente dirette ai suoi
elettori. Esprimono ciò che pensa il presidente degli Stati Uniti. E' senza
dubbio molto meglio di Bush e McCain, ma il suo pensiero non s'adatta ai
problemi reali del mondo attuale. L'impero è molto più potente di lui e delle
sue buone intenzioni.
Il Vertice
del G-20 nel suo comunicato finale ha annunciato che:
triplicheranno
le risorse del Fondo Monetario Internazionale fino a 750.000 milioni di
dollari; saranno destinati 500.000 milioni in prestiti per i paesi più colpiti
dalla crisi e 250.000 milioni per un nuovo contributo ai Diritti Speciali di
Prelievo (DSP).
Destineranno
100.000 milioni extra per rinforzare le banche multilaterali di sviluppo.
Forniranno 250.000
milioni per riattivare il commercio mondiale.
Devo
segnalare che questi fondi saranno sostenuti dall'Unione Europea, dal Giappone,
dalla Cina e da altri paesi e con la vendita di una parte delle riserve in oro
del FMI.
Il Primo
Ministro britannico ha dichiarato che sta "emergendo" un nuovo ordine
internazionale; ha aggiunto che l'accordo di Washington è "superato"
e che "le decisioni prese oggi non risolveranno immediatamente la
crisi."
Il Presidente
francese si dichiarato "realmente felice" per i risultati del
Vertice, considerando che le misure adottate rappresentano "la più
profonda riforma del sistema finanziario dal 1945". Non ha dovuto
abbandonare la sala.
Il
Dipartimento del Lavoro degli USA ha reso noto che in marzo il numero di
persone che hanno continuato a ricevere il sussidio di disoccupazione è
arrivato al nuovo massimo storico di 5,73 milioni.
Obama ha
parlato di Bretton Woods. Allora, appena terminata l'ultima guerra mondiale,
gli Stati Uniti possedevano l'80% dell'oro mondiale e la loro vigorosa economia
era intatta. Bretton Woods concesse loro il privilegio d'emettere una valuta
convertibile mentre il resto dei paesi si trovavano in rovina.
Disponevano
di dollari ed oro. Il prezzo di quest'ultimo si mantenne stabile per oltre 25
anni, finché il governo degli Stati Uniti, in rovina a causa della guerra
imperialista in Vietnam, sospese unilateralmente la conversione del dollaro,
manipolando a suo piacimento l'economia degli altri paesi del pianeta.
La crisi è
indissolubilmente legata al sistema di produzione e distribuzione capitalista.
Il suo principale esponente, gli Stati Uniti, ha subito durante la sua storia
due grande crisi che hanno colpito la sua economia per periodi durati oltre 20
anni. Questa è la terza e da essa guarirà molto lentamente. L'Europa lo sa per
aver provato quest'amara esperienza.
Grazie a
Bretton Woods, le multinazionali nordamericane hanno comprato proprietà in
qualsiasi parte del mondo. Pagavano con oro e con carta; oggi le comprano con
carta moneta o ferrovecchio, come la chiamano i cinesi. Il suo paese possiede
inoltre il raro privilegio del potere di veto nel Fondo Monetario
Internazionale. A Londra non si è detta una sola parola che impegni gli Stati
Uniti alla rinuncia di tale privilegio. La prossima crisi si verificherà molto
prima e molto più gravemente di ciò che s'immaginano Obama e diversi dei suoi
principali alleati del G-7. Le crisi non si risolvono con misure amministrative
o tecniche, perché fanno parte del sistema e colpiscono sempre più l'economia e
la globalizzazione del pianeta.
A Londra non
tutti si sono lasciati trasportare dall'euforia.
Un dispaccio
dell'AFP, informa che giovedì l'Alto Commissario dell'ONU per i Diritti Umani,
Navi Pillay, ha criticato il Vertice del G-20, lamentandosi dell'esclusione dei
manifestanti e dei paesi più poveri.
"Come
Alto Commissario per i Diritti umani, voglio dire che la politica finanziaria
non dovrebbe limitarsi alle banche, ma dedicarsi agli esseri umani, le cui
preoccupazioni dovrebbero trovarsi al centro dei dibattiti. Il Vertice del G-20
dovrebbe incentrarsi immediatamente sulle preoccupazioni dei lavoratori e dei
contadini poveri."
Contemporaneamente
a Londra si sono svolte numerose manifestazioni contro il Vertice.
Un'altra nota
d'agenzia rende noto che il presidente della Commissione dell'Unione Africana,
Jean Ping, riferendosi al vertice, ha dichiarato: "Non stiamo chiedendo ai
paesi d'aprire il portafoglio per darci dei soldi, perché l'hanno promesso e
ripromesso e non hanno fatto niente. È una misura che era già stata presa
l'anno scorso."
Mentre a
Londra s'adottavano le misure dell'ipotetico salvataggio, il fantasma del
cambiamento climatico è apparso proprio nel giorno in cui s'approvava l'accordo
finale del G-20, come una tragedia più grave della crisi economica.
Un dispaccio
dell'agenzia AFP informava che: "Secondo una nuova ricerca scientifica,
circa l'80% della calotta polare artica potrebbe scomparire nel 2040, invece di
durare fino al 2100, come era stato in precedenza calcolato."
"La
superficie gelata del Mar Artico, durante quell'estate potrebbe non superare il
milione di chilometri quadrati, contro 4,6 milioni attuali". Questo
rapporto è stato elaborato grazie ai dati di uno studio effettuato dai
ricercatori dell'Università dello Stato di Washington e dell'Ufficio per
l'Atmosfera e gli Oceani degli Stati Uniti. Secondo lo studio, la calotta
polare artica ha sofferto una spettacolare diminuzione alla fine delle estati
del 2007 e del 2008, quando la superficie ghiacciata ha raggiunto
rispettivamente i 4,3 e 4,7 milioni chilometri quadrati.
I modelli
applicati permettono di prevedere un Artico praticamente privo di ghiaccio tra
32 anni. Secondo gli scienziati, i precedenti modelli prevedevano queste
conclusioni al termine del XXI secolo. Un'enorme massa di acqua si sta
accumulando nella vasta ed alta calotta polare.
Granma si è
fatta eco di queste notizie nell'edizione di oggi.
Il 1º aprile
ho scritto di questi due problemi: la crisi finanziaria internazionale ed il cambiamento
climatico. Non ho intenzione di seminare sconforto, bensì di creare coscienza.
Nulla è peggiore dell'ignoranza. Per meravigliosi che siano i classici dello
sport, non dobbiamo rassegnarci ed ignorare i temi d'obbligata attenzione come
l'economia, il clima e la scienza. Come gli altri, sono un appassionato dello
sport, ma l'uomo non vive di solo pane.
Fidel Castro Ruz
3 Aprile 2009
3 e 49 p.m.