Riflessioni del compagno Fidel
UNA DOMANDA CHE NON HA RISPOSTA
Il nostro mondo è minacciato
non solo dalle crisi economiche cicliche, sempre più gravi e frequenti. La
disoccupazione, la rovina e le perdite favolose di beni e ricchezze, sono
inseparabili dalle cieche leggi del mercato che reggono oggi l’economia
mondiale. Il neoliberalismo proscrive ogni intervento dello Stato come elemento
perturbatore dell’economia, come se potesse esistere ordine interno, esercito,
salute, istruzione, cultura, scienza, tribunali, giudici, e tante altre attività
senza lo Stato e le sue leggi.
Esso, ovviamente, con il suo
rigore e forza di coercizione, disturbava a coloro che come Marx, Lenin e altri
teorici vedevano in esso uno strumento degli sfruttatori per imporre il loro
odioso sistema capitalista, e hanno concepito l’idea di trasformarlo in
strumento della Rivoluzione nella tappa di transizione verso una società
interamente nuova.
Colonialisti, capitalisti e
imperialisti hanno creato i loro codici di condotta e imposto i loro valori. Parlano
di libertà, democrazia, diritti umani, ecc.. Negli Stati Uniti, dopo la loro
fondazione, milioni di esseri umani hanno continuato a lavorare come schiavi,
ai quali il creatore non aveva conceduto nessun diritto come stipulava
Non si pone l’accento sul
fatto che migliaia di milioni di persone nel mondo sono vittime dell’ignoranza,
la disoccupazione, il sottosviluppo, le malattie che riducono la loro vita a
due terzi, e anche meno, di quella dei paesi ricchi.
Agli antichi problemi si
aggiungono altri come il traffico di droga, il crimine organizzato, la fuga di
cervelli e l’emigrazione illegale. Tentano perfino di sottomettere la mente
degli esseri umani tramite i media e le tecniche più moderne della cosiddetta
industria della ricreazione.
Su quale base si appoggia
questo ordine? Sulla ricchezza e la forza. Per questo hanno tutto il denaro del
mondo e i media più sofisticate di forza militare. Sono inoltre i grandi
produttori ed esportatori di armi che non implicano nessuna minaccia per la
loro egemonia mondiale, ma che nutrono le guerre locali, i profitti delle
multinazionali e la dipendenza ai loro alleati.
Stampano le valute richieste
dal commercio internazionale in quantità illimitate, acquistano con esse
proprietà per le loro multinazionali, risorse naturali, e i frutti del sudore
dei popoli, per sostenere le società di consumo e di spreco create da loro.
Gli Stati Uniti, inoltre, hanno
un controllo monopolistico sugli organismi internazionali di credito e
d’investimento.
Qualora le suddette inquietudini
vengono in testa a molti milioni di
persone nel mondo, che si rifiutano a credere le bugie proclamate, arrivano
continuamente notizie su altre realtà.
Ad esempio: le multinazionali
nordamericane nel 2004, ultimo anno registrato sulle statistiche, hanno
ottenuto all’estero dei profitti pari a 700 miliardi di dollari, per i quali
hanno pagato al fisco nordamericano solo 16 miliardi a titolo di sconti, i
quali conferiscono privilegi speciali alle aziende nordamericane che fanno
investimenti in un altro paese, che sono lesive per quelle che lo fanno negli
Stati Uniti creando là impieghi. La mera idea dell’attuale amministrazione di
ridurre il suddetto privilegio ha suscitato la protesta d’importanti
organizzazioni imprenditoriali degli Stati Uniti, il cui potere economico e
politico nessuno mette in dubbio.
Potrebbe essere anche un
passatempo valido quello di riunire le notizie nazionali e internazionali che
rispecchiano i privilegi nazionali che il suddetto paese ha imposto al mondo. Ci
sono dei politici dentro e fuori degli Stati Uniti che si offendono se qualcuno
osa qualificarlo come impero, come se esistesse altra parola che potesse
definirlo meglio.
L’altra faccia della medaglia
è ancora peggiore. A volte si è parlato delle sette flotte con le quali gli
Stati Uniti impongono al mondo la loro potenza militare, appoggiati su più di
800 basi militari distribuite sul pianeta. Guantánamo, le cui prigioni e
torture hanno avuto un impatto sull’opinione pubblica mondiale, è solo una
delle centinaia di basi che loro hanno.
Forse si può tenere un’idea
del potere militare con il quale la superpotenza appoggia il sistema economico
e sociale imposto all’umanità, menzionando alcuni dati pubblicati di recente
dai giornali specializzati.
Il potere militare
statunitensi si appoggia sul proprio arsenale nucleare.
Possiede 534 missili balistici
intercontinentali (ICBM) Minuteman III e Peacekeeper; 432 di lancio
sommergibili (SLBM) Trident C-4 e D-5 sistemati su 17 sommergibili del tipo Ohio, e circa 200 bombardieri nucleari a lungo raggio che possono
essere riforniti in volo, tra cui 16 invisibili B-2. I missili sono portatori di
varie ogive. Il numero di testate nucleari dispiegate oscilla tra 5 mila e 10
mila. Le loro Forze Armate hanno più di 2 milioni di uomini. A questo si
aggiungono centinaia di satelliti d’uso militare e comunicazione, che formano
lo scudo spaziale ed i mezzi per la guerra elettromagnetica.
Russia, l’altra gran potenza
nucleare, è stata circondata da armi nucleari offensive.
Forse non sarebbe necessario
dire di più, tranne che per ricordare che grazie al monopolio del denaro e
delle risorse naturali, gli Stati Uniti annunciavano ieri tramite il principale
comandante del cyber-guerra per il Pentagono, che quel paese “è determinato a capeggiare lo sforzo globale
per usare la tecnologia degli ordinatori per dissuadere o sconfiggere i nemici,
e al tempo stesso protegge i diritti costituzionali della popolazione”. La
notizia è stata trasmessa dalla principale agenzia nordamericana di notizie AP.
Quanta sicurezza si può
trovare nel mondo di oggi? È una domanda che non ha risposta!
Fidel Castro Ruz
6 Mayo 2009
15:32.