RIFLESSIONI DEL COMPAGNO FIDEL
Il colmo del ridicolo
Che paura! Sono stato sul punto di morire quando ho
letto le dichiarazioni dell’U.D.I. (Unione Democratica Indipendente).
E’ veramente una fortuna che
il Cile non sia più sotto l’egida d’Augusto Pinochet. Leggendo il capitolo 12
del libro di Max Marambio “Le armi di ieri”, ho rinfrescato quei tetri giorni
in cui il tiranno ha ordinato il bombardamento della casa del Presidente, a Tomas
Moro.
Vi posso assicurare che se
avesse il denaro pagherebbe l’edizione complessiva di quel libro.
Forse il testo si trova su Internet.
Altrimenti, sarebbe molto dispiaciuto.
Mi diverto molto osservando la
furia del settore più antico dell’oligarchia! Alcuni dei suoi leader durante la
loro visita a Cuba alcuni anni fa, non esitarono nell’incontrarmi per
dimostrarmi la loro capacità e saggezza. Neanche loro sono stati trattati da me
con alterigia.
Fu molto triste l’ultimo
giorno della vita d’Allende.
Quando lui uscì dalla casa per
andare verso
“Per la prima volta nella
storia dell’istituzione e del paese ―racconta Max Marambio, capo degli
scelti e ben allenati Giovanni rivoluzionari che facevano parte del G.A.P., Gruppo
d’Appoggio al Presidente― aerei di combattimento cileni entravano in
azione per attaccare il presidente scelto dal popolo… ed i Hawker Hunter, lo farebbero
con la perizia che si raggiunge negli allenamenti senza il timore che provoca
il vero rischio di una risposta dall’obiettivo. Allora l’immagine di
“…Beatriz
“ ‘Alle undici precise si fa
il bombardamento! Vediamo cosa succederà. Una volta bombardata la prendiamo
d’assalto con il Buin e
“…Pinochet, che teneva la sua
offerta di fare uscire Allende dal paese. Anche denudando la sua anima,
aggiunse un commento sordido: ‘dopo
l’aereo cade, vecchio’. Il suo interlocutore, l’ammiraglio, godeva dei commenti
di Pinochet.”
Tutta la giornata del 15 sarò
a seguire le notizie sul Referendum Popolare che deve dire sì o no al diritto
del leader bolivariano Hugo Chávez Frías di candidarsi ancora una volta alla
presidenza della sorella Repubblica Bolivariana del Venezuela.
Dalla mia parte non ho nessun
dubbio sulla sua vittoria.
Fidel Castro Ruz
14 febbraio 2009
Ore 17:11