Riflessioni del compagno Fidel
L'origine delle guerre
In data 4 luglio ho affermato che gli Stati Uniti non cederebbero e neppure
l’Iran; "uno, per l'orgoglio dei
poderosi, ed l'altro, per la resistenza al giogo e per la capacità di
combattere, come è successo tante volte nella storia."
In quasi tutte le guerre una delle parti vuole evitarla, ed a volte, ambedue
le parti. E questa volta, però, sarebbe
avvenuta, benché una delle parti non lo desideri, così come è avvenuto nelle
due guerre mondiali nel 1914 e nel
Gli eccidi sono stati spaventosi, ed essi non si sarebbero scatenati senza
errori di calcoli previi. Ambedue le guerre difendevano gli interessi
imperialistici, e credevano che si sarebbero raggiunti i loro obiettivi senza
il costo terribile che le stesse hanno implicato.
Nel caso che ci occupa; una di esse
difende interessi nazionali, assolutamente giusti. L'altra, ha propositi
bastardi e grossolani interessi materiali.
Se si analizzano tutte le guerre avvenute a partire dalla storia conosciuta
della nostra specie, una di esse ha cercato quegli obiettivi.
Sono assolutamente vane le illusioni che,
questa volta, tali obiettivi saranno raggiungibili senza la più
terribile di tutte le guerre.
In uno dei migliori articoli pubblicati alla Web Globale Research, giovedì
1º luglio, a cura di Rick Rozoff, egli usa numerosi e inappellabili elementi di
giudizio sui propositi degli Stati Uniti che qualsiasi persona ben informata
deve conoscere.
"… Si può vincere se un avversario sa che è vulnerabile ad un attacco
istantaneo e non rilevabile, opprimente e devastatore, senza la possibilità di
difendersi o di prendere rappresaglie"., ecco quello che pensano gli Stati
Uniti secondo l'autore.
"… Un Paese che aspira a continuare ad essere l'unico Stato nella
storia che esercita la dominazione militare di spettro completo sulla terra,
l'aria, i mari e lo spazio."
" Che mantiene ed estende basi militari e truppe, gruppi di battaglia
di portaerei e bombardieri strategici su ed in quasi tutte le latitudini e
longitudini. Che lo fa con un budget di guerra record ulteriore alla Seconda
Guerra Mondiale di 708 miliardi di dollari per l’anno prossimo."
E’ stato "… il primo Paese a sviluppare ed a utilizzare armi
atomiche."
"… gli USA hanno 1.550 ogive nucleari spiegate e 2.200 (secondo alcuni
calcoli 3.500) in più immagazzinate ed una triade di veicoli di lancio
terrestri, aerei e sottomarini."
"L'arsenale non nucleare utilizzato per neutralizzare e distruggere le
difese aeree e strategiche, virtualmente tutte le forze militari importanti di
altre nazioni, consisterà in missili balistici intercontinentali, missili
balistici adattati a lancio da sottomarini, missili crociera e bombardieri
ipersonici, e bombardieri strategici "super-stealth" atti ad evitare
il rilevamento per via dei radar e di conseguenza, evitare le difese accantonate
sia in terra che in aria."
Rozoff fa riferimento alle numerose conferenze stampa, riunioni e
dichiarazioni tenutesi negli ultimi mesi dai capi dello Stato Maggiore e alti
dirigenti del governo degli Stati Uniti.
Spiega i compromessi nei confronti della NATO, e la cooperazione rafforzata
con i soci dell'Oriente Prossimo, cioè, in primo luogo l'Israele. Ricorda
che: "Gli USA intensifica anche i
programmi di guerra spaziale e cibernetica con un potenziale atto a paralizzare
i sistemi di vigilanza e comando militare, controllo, comunicazioni,
informatico e di intelligenza di altre nazioni, portandoli alla vulnerabilità
in tutti gli ambiti, fuori dalla più elementare tattica."
Fa riferimento alla firma a Praga, l’8 aprile dell’anno in corso, del nuovo
Trattato START tra
Fa riferimento a numerose notizie sul tema, e da un esempio grafico dei
propositi degli Stati Uniti che ci lascia di stucco.
Indica che ". 'Il Dipartimento di Difesa studia attualmente tutta la
gamma di tecnologie e sistemi per una capacità d’Attacco Complessivo Immediato
Convenzionale che potrebbe offrire al presidente scelte più verosimili e
tecnicamente adatte per affrontare minacce nuove ed in corso '.
Sostengo il criterio che nessun presidente, neanche il più esperto capo
militare, avrebbe un minuto per sapere quello che si deve fare se non fosse già
programmato nei computer.
Rozoff, imperturbabile, racconta quello che afferma Globale Security
Network in un'analisi intitolata:
"'Il costo del collaudo di un missile statunitense d’attacco complessivo
potrebbe arrivare a 500 milioni di dollari"' a cura di Elaine Grossman.
"'Il governo d’Obama ha chiesto
239 miliardi e 900 milioni di dollari per ricerche e sviluppo d’attacco complessivo
immediato da parte dei servizi militari nell'anno fiscale 2011. Se i livelli di finanziamento si mantengono tale
e come sono stati anticipati nei prossimi anni il Pentagono avrà speso circa 2
miliardi di dollari in attacco complessivo immediato per la fine dell'anno
fiscale 2015, secondo documenti budgetari presentati il mese scorso al
Congresso '.
"Uno scenario orripilante paragonabile agli effetti di un attacco di
PGS, questo della versione basata sul mare, è comparso tre anni fa in Popular Mechanics:
"' Nel Pacifico, emerge un sottomarino nucleare Ohio, pronto per
l'ordine di lancio del presidente. Arrivata l'ordine, il sottomarino spara
verso il cielo un missile Trident II di 65 tonnellate. Per 2 minuti, il missile
vola oltre a 22.000 chilometri l’ora. Sugli oceani e fuori l’atmosfera accelera
per migliaia di chilometri.
"'Alla cuspide della sua parabola, nello spazio, le quattro ogive del
Trident si separano e cominciano la loro discesa verso il pianeta.
"' Volando a 21.000 km/ora, le ogive vanno strapiene di sbarre di
tungsteno, che hanno il doppio della resistenza dell'acciaio.
"' Sull'obiettivo, le ogive detonano, facendo piovere sull'area
migliaia di sbarre - ognuna con 12 volte la forza distruttrice di un proiettile
calibro .50. Tutto quello che si trova all’interno dei 279 metri quadrati di
quel vertiginoso temporale metallico è annichilito.'
Immediatamente Rozoff spiega la dichiarazione del 7 aprile del presente
anno del capo dello Stato Maggiore delle forze armate russe, generale Leonid
Ivashov in una colonna intitolata "'La sorpresa nucleare d’Obama'.
Nella stesso fa riferimento al discorso pronunciato dal Presidente degli
Stati Uniti l’anno scorso a Praga, con le seguenti parole: "'L'esistenza di migliaia di armi
nucleari è il lascito più pericoloso della Guerra Fredda' - e la firma
dell'accordo START II nella stessa città l’8 aprile, l'autore ha detto:
"Durante il secolo scorso, nella storia degli USA non c’è un solo
esempio di servizio sacrificatore delle elite statunitensi per l'umanità o per
i popoli di altri Paesi. Sarebbe realistico aspettare che l'arrivo di un
presidente afro-statunitense alla Casa Bianca cambiasse la filosofia politica del
Paese, orientata solitamente a riuscire la dominazione totale? Quelli che
credono che qualcosa di simile sarà possibile dovrebbero tentare di comprendere
perché gli USA - il Paese con un budget militare maggiore di quello di tutti
gli altri Paesi del mondo nel loro insieme -
continua a spendere enormi somme di denaro in preparativi per la
guerra'.
"… 'Il concetto d’Attacco Complessivo Immediato prevede un attacco
concentrato utilizzando varie migliaia di armi convenzionali di precisione
durante 2 - 4 ore che distruggerebbero le infrastrutture critiche del Paese
obiettivo obbligandolo, quindi, a capitolare '.
"'Il concetto dell'Attacco Complessivo Immediato ha il proposito d’assicurare
il monopolio degli USA nel campo militare ed ampliare la breccia tra quel Paese
ed il resto del mondo. Abbinatamente con lo spiegamento di difesa di missili
che ipoteticamente dovrebbe risparmiare gli USA dagli attacchi di rappresaglie della Russia e
"'Essenzialmente, la nuova dottrina nucleare degli USA è un elemento
della nuova strategia di sicurezza degli USA che sarebbe descritta più
adeguatamente come la strategia d’impunità totale. Gli USA aumentano il loro budget
militare, danno libero sfogo alla NATO come gendarme globale, e concepiscono
esercizi in una situazione reale in Iran per provare l'efficienza pratica
dell'iniziativa d’Attacco Complessivo Immediato. Allo stesso tempo, Washington
parla di un mondo completamente libero di armi nucleari '.
In sostanza, Obama pretende ingannare il mondo parlando di un'umanità affrancata
dalle armi nucleari che sarebbero sostituite da altre assai distruttive, più
idonee per terrorizzare a coloro che dirigono gli Stati e riuscire la nuova
strategia d’impunità totale.
I yankee credono che la resa dell'Iran sia già prossima. Si aspetta che
l'Unione Europea faccia conoscere un pacchetto di sanzioni proprie da firmare
il 26 luglio.
L'ultimo incontro del 5+1 è avvenuto il 2 luglio, dopo che il Presidente
iraniano Mahmud Ahmadineyad affermasse che
" il suo Paese ritornerà ai pourparler alla fine agosto con la
partecipazione del Brasile e
Un alto funzionario dell'UE "ha fatto notare che né Brasile né Turchia
saranno invitati a partecipare ai pourparler, almeno non a questo livello."
"Il ministro degli esteri iraniano Manouchehr Mottaki, si dichiarava
favorevole a sfidare le sanzioni internazionali e a continuare con
l'arricchimento dell’uranio."
Dal martedì 5 luglio allegano, di fronte alla reiterazione europea, che
promuoveranno misure supplementare contro l'Iran, e questo ultimo ha risposto
che fino a settembre non negozierà.
Ogni giorno sono più scarse le possibilità di superare l’ostacolo.
È tanto palese quello che succederà che può prevedersi in modo quasi esatto.
In quanto a me, devo farmi un'autocritica, ho commesso l'errore d’affermare
nella Riflessione dei 27 giugno che giovedì, venerdì o massimo sabato si scatenerebbe
il conflitto. Era già conosciuto che navi di guerra israeliane navigavano verso
il suddetto obiettivo assieme alle forze navali yankee. Si era già ordinata la perquisizione
alle navi iraniane.
Non avevo realizzato, tuttavia, che c'era un passo previo: la persistenza della negazione del permesso
per l'ispezione della nave da parte dell'Iran. Nell'analisi del tortuoso
linguaggio del Consiglio di Sicurezza, imponendo sanzioni contro quel Paese,
non ho notato quel dettaglio affinché l'ordine d’ispezione potesse avere piena
validità. Era l’unica cosa che mancava.
L’8 agosto scade il termine di 60 giorni, stabilito dal Consiglio di
Sicurezza il 9 giugno, per ricevere l'informazione sull’osservanza della
Risoluzione.
Succedeva però qualcosa di più
deplorevole. Io lavoravo con l'ultimo materiale elaborato sul delicato tema dal
Ministero degli Affari Esteri di Cuba e il predetto documento non aveva due
paragrafi chiavi che erano gli ultimi della suddetta risoluzione e che
integralmente dicono così:
"Chiede che, nel
termine di 90 giorni, il Direttore Generale dell'OIEA presenti al Consiglio di
Governatori dell'OIEA e, contemporaneamente, al Consiglio di Sicurezza, per il
suo esame, una relazione che illustri se
l'Iran ha portato a termine la sospensione completa e sostenuta di tutte le
attività menzionate sulla risoluzione 1737 (2006) e se sta applicando tutte le
misure reclamate dal Consiglio di Governatori dell'OIEA e rispettando le altre
disposizioni delle risoluzioni 1737, 1747, 1803 e della presente risoluzione;
"Afferma che esaminerà le azioni dell'Iran alla luce della relazione
menzionata al paragrafo 36 che dovrà presentarsi nel termine di 90 giorni, e
che: a) sospenderà l'applicazione delle
misure purché l'Iran sospenda tutte le attività attinenti all'arricchimento e
riciclaggio, comprese quelle di ricerca e sviluppo, e finché durerà la
sospensione che verificherà l'OIEA, per permettere in buona fede i negoziati
per arrivare velocemente ad un risultato reciprocamente accettabile;
b) smetterà d’applicare le misure specificate ai paragrafi 3, 4, 5, 6, 7 e
12 della risoluzione 1737, così come ai paragrafi 2, 4, 5, 6 e 7 della
risoluzione 1747, ai paragrafi 3, 5,7, 8, 9, 10 e 11 della risoluzione 1803 e ai
paragrafi 7, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19, 21, 22, 23 e 24
della presente risoluzione, non appena determini, dopo avere ricevuto la
relazione menzionata al paragrafo precedente, che l'Iran ha rispettato
perfettamente i suoi obblighi ai sensi delle risoluzioni pertinenti del
Consiglio di Sicurezza e dei requisiti del Consiglio di Governatori dell'OIEA,
determinazione che confermerà il proprio Consiglio; e c) qualora nella relazione si indichi che
l'Iran non ha osservato quanto stabilito nelle risoluzioni 1737, 1747, 1803 e
nella presente risoluzione, adotterà, ai sensi dell'Articolo 41 del Capitolo
VII della Carta delle Nazioni Unite, altre misure appropriate per persuadere
l'Iran a compiere quanto stipulato nelle suddette risoluzioni e nei requisiti
dell'OIEA, e sottolinea che si dovranno adottare altre decisioni se occorre
prendere tali misure supplementare."
Qualcun collega del
Ministero, dopo il lavoro spossante di molte ore nella macchina tirando fuori
copie da tutti i documenti, si addormentò. Il mio affanno di cercare
informazione e scambiare punti di vista su questi delicati temi, mi ha permesso
di scoprire la suddetta omissione.
Dal mio punto di vista, gli Stati Uniti ed i loro alleati della NATO hanno
detto la loro ultima parola. Due stati poderosi con autorità e prestigio non
esercitarono il loro diritto di veto sulla perfida risoluzione dell'ONU.
Era l'unica possibilità di guadagnare tempo per cercare qualche formula per
salvare la pace, obiettivo che avrebbe proporzionato loro maggiore autorità per
continuare a lottare per essa.
Oggi tutto pende da un tenue filo.
Il mio proposito principale è stato quello di avvertire l'opinione pubblica
internazionale su quello che stava succedendo.
Sono riuscito in parte osservando quello che succedeva, visto che come
dirigente politico ho dovuto affrontare per anni l'impero, i suoi blocchi ed i
suoi inqualificabili crimini. Non lo faccio, però, per vendetta.
Non esito nel correre i rischi di compromettere la mia modesta autorità
morale.
Continuerò a scrivere Riflessioni sul tema. Nei mesi di luglio e agosto ci
saranno ancora altre per continuare ad approfondire sul tema, fuorché succeda
qualche incidente che faccia scatenare le mortifere armi che oggi puntano una
contro le altre.
Mi sono dilettato con i match finali della Coppa Mondiale di Calcio ed i match
di pallavolo, dove la nostra coraggiosa squadra va alla testa del suo gruppo
nella Lega Mondiale di quello sport.
Fidel Castro Ruz
11 luglio 2010
20:14