Riflessioni del compagno Fidel
CIÒ CHE NON SI POTRÀ MAI DIMENTICARE
(Terza parte)
Matsumi Matsumura - Comandante, siamo stati con una brigata che stava lavorando a Shihan ed abbiamo
avuto l’opportunità di conoscere i familiari dei Cinque Eroi ed abbiamo
imparato molto sui Cinque Eroi. Ci siamo informati su questo tema anche mentre
ci trovavamo a bordo.
Come Lei ha appena riferito, il 12
settembre è stato per i Cinque Eroi il dodicesimo anniversario ed anche noi,
membri di Peace Boat, vogliamo quanto prima la loro liberazione; da parte
nostra, dal lontano Giappone, promettiamo di sostenere questa campagna
(Applausi).
Comandante, le stavo dicendo che stiamo
già imparando.
Lei ha inoltre menzionato il tema del
sistema educativo e di quello sanitario a Cuba. Ora che ci troviamo qui e ci
aspettano diverse organizzazioni, sarebbe molto positivo avere più tempo, in
modo che il popolo giapponese possa conoscere direttamente quello cubano. Che
cosa ne pensa?
Com.
- Questo è un momento importante. Alle Nazioni Unite stanno discutendo - so
che appartenete alle Nazioni Unite come membri del Consiglio Economico Sociale
- le mete delle Nazioni Unite ed è in programma una conferenza prima d’iniziare
il dibattito generale. Bene, le Nazioni Unite sono l’unica cosa che si suppone che
abbiamo, anche se in alcune occasioni sembrano non esistere, dato che si
discutono i problemi dello sviluppo, le mete per lo sviluppo, le mete per l’educazione,
le mete per la salute, e si compiono sempre meno; viceversa, ogni volta che c’è
una crisi, si retrocede.
Il potere d'acquisto degli stessi
statunitensi ha diminuito la loro capacità d’acquisto del 43,6%. Immaginatevi un'economia
in cui, improvvisamente, si smette di comprare gran parte di ciò che producono
i servizi, l'industria, eccetera, e cresce la disoccupazione.
Disgraziatamente ho dovuto
raccogliere molte informazioni sugli Stati Uniti, e posso assicurarvi che sono
un disastro. Sono una "grande democrazia", così tanto che che hanno nel
Congresso 12.000 lobbisti, al lavoro per le transnazionali, che costano 3
miliardi e 500 milioni di dollari all'anno. Sono misure del passato che sono
incredibilmente degenerate. Risultato: tutte le grandi imprese controllano e
manipolano il Congresso degli Stati Uniti, che può ratificare accordi o
approvare bilanci e leggi. Se ci sono degli accordi sul disarmo o sulla
riduzione delle armi nucleari, indipendentemente della loro scarsa portata, devono
essere approvate dal Congresso.
Negli Stati Uniti ormai non si sa più
quale sia il ruolo di un presidente, in molte occasioni non può fare nulla; è
l'uomo che possiede una valigetta nucleare senza che nessuno sappia a che cosa
serva quella valigetta. Non bisogna dimenticare che, quando sganciarono le bombe
su Hiroshima e Nagasaki, erano le uniche due esistenti ed un presidente
mediocre ed ignorante decise di lanciarle. Sono certo che Roosevelt non avrebbe
lanciato quelle bombe, era un altro tipo, capitalista, ovviamente, capo del più
ricco Stato capitalista ed imperialista, però un uomo con una grande educazione
ed una determinata etica politica, che, sul piano personale, s’identificava
meno con le grandi fortune. La persona che gli successe, non informò nemmeno
gli alleati sovietici d’essere in possesso della bomba. Ed il fatto più
crudele, fu che l’utilizzo di quella bomba non era necessario; è dimostrato
storicamente che la maggioranza delle forze imperiali giapponesi, concentrate
in Manciuria, erano state completamente sconfitte ed il governo militarista
giapponese non poteva già reggersi. Per ottenere la vittoria, che era già nelle
mani degli eserciti alleati, non bisognava lanciare quelle bombe; il peggio è
che non possono addurre che tentarono di risparmiare delle vite; le forze
sovietiche avanzavano incontenibili in Manciuria e la fine della guerra era
solo questione di giorni.
Se cercavano un pretesto militare,
perché non lanciarono le due bombe su installazioni o basi militari? Perché le
lanciarono sulla popolazione civile? Perché presero la decisione d’ammazzare
oltre 100.000 persone e far provare tanta sofferenza? Loro sì sapevano ciò che
era quella bomba. E da quelle parti, qualche giorno fa, è stato trasmesso un
film in cui appare l'aeroplano che trasportò la bomba: lo chiamarono con il
nome della madre del pilota. Che orgoglio! Che onore! Come è stato possibile chiamare
con il nome di una madre l'aeroplano che lanciò una bomba che uccise oltre 100.000
persone in pochi minuti?
Fu un atto crudele, un esperimento
inqualificabile a costo della sofferenza di centinaia di migliaia di persone
indifese che non avevano nessuna colpa della guerra.
Junko ha detto che siete stati in
Vietnam per vedere l'effetto dell'agente Arancia. Quanti bambini, quanti
milioni di vietnamiti morirono in quella guerra? 4 o 5 milioni. Quanti sono
rimasti invalidi a causa dei prodotti chimici utilizzati? Le armi chimiche le
hanno usate in un altro conflitto, le hanno fornite all'Iraq durante la guerra
contro l'Iran. Il governo degli Stati Uniti ha usato inoltre armi
batteriologiche, le hanno utilizzate contro Cuba; usano anche il fosforo vivo e
le bombe a grappolo, il napalm ed altri mezzi simili attraverso i loro alleati.
Al Presidente rimane la facoltà dell'utilizzo
dell’arma nucleare o d’iniziare una guerra. Dopo che si sia scatenata la
guerra.... E questo ha un’importanza speciale, perché proprio in questo momento
esiste una situazione di reale pericolo, il pericolo di una guerra nucleare.
Tutti conosciamo la situazione esistente oggi in Iran. Tutti conosciamo le
minacce nei confronti dell'Iran per i disaccordi sulla produzione dell’uranio.
Non hanno potuto provare che gli iraniani stiano costruendo un’arma nucleare o
che ne abbiano l’intenzione. Possiedono dei centri di ricerca; molti paesi
hanno centri di ricerca ed oggi esistono praticamente circa 40 nazioni che potrebbero
produrre un'arma nucleare ed anche uranio arricchito.
Gli iraniani possiedono centri di ricerca
e centrali elettriche che funzionano con combustibile nucleare. Da una centrale
elettrica in cui utilizzano quell'energia, esce la materia prima per il plutonio,
l'arma nucleare usata a Nagasaki. I russi hanno sottoscritto degli accordi con
l'Iran: consegnano l'uranio, gli iraniani lo consumano per la produzione
elettrica e loro si portano via ciò che resta al termine della produzione dell'elettricità.
V’avverto che è una situazione molto
pericolosa. Hanno inviato una flotta statunitense-israeliana di fronte alle
coste iraniane; le navi sono lì ed hanno fatto adottare degli accordi all’interno
del Consiglio di Sicurezza, partendo da calcoli sbagliati, pensando che riusciranno
a piegare la resistenza. È mia opinione che non riusciranno a piegare la
resistenza iraniana e con la forza non otterranno alcun accordo.
Lo Stato d'Israele sta facendo dei programmi,
si è trasformato, si può dire, nella quinta potenza nucleare del mondo ed è
deciso, l’ha già fatto in Iraq negli anni 80, attaccando il centro di ricerca
nucleare, l’ha rifatto in Siria nel 2007, quando ha attaccato il centro di ricerca,
ed in base agli articoli di giornalisti ben informati ed alle dichiarazioni dei
suoi leader, si sa che è deciso, se gli statunitensi non attaccheranno l'Iran,
a portare a termine quell’operazione da solo, distruggendo i centri di ricerca
e le centrali elettriche già funzionanti o sul punto d’entrare in funzione.
Ho scritto su questo tema,
soprattutto, sui pericoli di una guerra in quella zona. Sono 26 Riflessioni,
tra cui l’ultima, dove ho parlato degli zingari, un altro dei gruppi che furono
sottoposti allo sterminio nei campi di concentramento nazisti; le vittime principali
furono ebrei, zingari e russi, in base alla cinica dottrina hitleriana dello
spazio vitale.
Ho le mie posizioni su tutto ciò, non
ho mai esitato a condannare l'olocausto, perché fu un atto crudele; ma quella è
una posizione ed un’altra cosa sono l'interventismo ed i progetti guerrafondai
d’Israele.
Tutti questi problemi sono in cammino.
Vi consiglio di prestare attenzione. Non so che materiale possiamo inviarvi, forse
le riflessioni che abbiamo pubblicato al riguardo.
Bene, quanti traduttori di giapponese
abbiamo?
Kenya
Serrano. - A Cuba, pochi; però loro possono aiutare a tradurlo in
giapponese.
Com.
- Inviamo anche la conferenza di Robock e dell’altro materiale.
Quello che possiamo modestamente fare,
è cooperare con voi secondo le nostre possibilità. Sicuramente avete visto il
film Home, del cineasta francese Yann
Arthus-Bertrand, che parla dell’ambiente. È una delle cose migliori che sono
state fatte.
Se attaccano l'Iran per distruggere i
reattori, la guerra diventa nucleare, semplicemente, perché gli iraniani hanno
sviluppato armi convenzionali difensive, hanno prodotto degli aeroplani senza
piloti, hanno centinaia di lanciamissili. Per quel che ne so, non rimarrebbe
una nave intatta, perché possono difendersi da uno, da due, ma non da una serie
di missili lanciati simultaneamente. V’immaginate una situazione simile? Se
sottovalutano gli iraniani e lanciano un attacco contro quelle zone, le perdite
degli aggressori saranno altissime. Gli aggressori sanno che inizierebbe una
guerra interminabile; chi è capace di controllare una simile situazione? Un ordine
d’attacco è facile darlo, sono iniziate così tutte le guerre, però, a mio
giudizio, potrebbe essere anche l'ultima, perché in questo caso, si
trasformerebbe inevitabilmente in nucleare. Speriamo non succeda, ma è uno dei
pericoli a breve termine che considero imminente.
Noi, come vi dicevo, siamo disposti a
collaborare modestamente e vi ringraziamo per tutte le notizie che potete
inviarci, e se continuerete a venire a trovarci ed avremo tempo, dico tempo se
non c'interrompono altre cose, c’incontreremo ancora. Ve lo prometto.
Grazie (Applausi).
Nao
Inoue - Moltissime grazie.
Ci è stato utile ed abbiamo imparato molto.
Vorremmo conoscere la realtà dell’Avana,
di fatto i partecipanti della nave della pace – beh, siamo appena arrivati -
conosciamo solo il terminal delle crociere. Allora quando saremo usciti da qui,
conosceremo anche delle attività, i lavori che i cubani stanno realizzando e
vedremo inoltre direttamente le attività e le politiche che avete costruito.
Molte grazie, veramente.
Com.
- Non andate direttamente in Nicaragua, vero?
Matsumi
Matsumura - Passiamo per la Giamaica, poi per il canale di Panama e dopo andiamo
a Corinto, in Nicaragua.
Comandante, mi piacerebbe presentare
un invitato molto importante che si trova qui: il Ministro della Cultura del
Nicaragua, il Signor Luis Mora (Applausi).
Com.
– È venuto con voi o vi ha aspettati qui?
Luis
Mora. - Ero qui a Cuba per salire a bordo della nave.
Com.
- Ma vai in Giamaica?
Luis
Mora - In Nicaragua, a Corinto.
Com.
- E l'altro chi è?
Luis
Mora. - Siamo molto lieti di stare qui con lei. Saluti da parte di Daniel e
Rosario, da parte del popolo del Nicaragua al fraterno popolo di Cuba, che così
tanto amiamo e così tanto ci ha aiutati.
Com.
- Molte grazie.
Luis
Mora. - Chiaro, chiaro.
Matsumi
Matsumura - Moltissime grazie.
Al suo fianco, un consigliere, della
parte caraibica, il Signor John Hopkison.
Interprete.
- Della parte caraibica del Nicaragua.
John
Hopkison - Molto piacere; della costa caraibica del Nicaragua, di
Bluefields, dove Lei è stato, Comandante, percorrendo a piedi le strade di
Bluefields, molti anni fa.
Com.
- Sì, sì, sono molto contento (Applausi).
Nao Inoue - Questa è una campana e spero che in camera sua possa soffiare un vento di
pace e possa suonare in modo molto pacifico (Gli consegna la campana).
Mi piacerebbe anche darle come regalo
la nostra nave, il Peace Boat, che si trova ora nel porto dell’Avana, si chiama
Oceanic.
Kenya
Serrano. - La nave da crociera dove si trovano si chiama SOS Oceanic, batte bandiera panamense.
Com.
- Bene, lo conserverò.
Nao
Inoue – Veramente, molte grazie ancora per averci ricevuto. C'impegniamo a proseguire
le nostre attività e soprattutto a collaborare con l'ICAP, che sempre ci
sostiene nei nostri programmi, grazie a Kenya ed anche alla vicepresidentessa
Alicia Corredera.
Moltissime grazie, Comandante
(Applausi).
(Gli consegnano i regali.)
Com. – Credo d’avervi rubato un’ora in più, però spero che con gli altri possiate
farcela. Per colpa mia, partirete un’ora dopo (Risate ed applausi).
A questo
punto si è concluso l'incontro. L'obiettività di ciò che ho detto può essere
dimostrata.
Avete
potuto osservare che, quando ho parlato di Franklin D. Roosevelt, ho detto che
a mio giudizio non avrebbe lanciato quelle bombe; era sinceramente antifascista
ed all’interno del sistema economico e politico del paese, non ridusse, bensì aumentò
le tasse ai milionari, tanto che la destra l'odiava; questa era rappresentata nel
seno dell'impero da Harry Truman.
Il
mondo dovrebbe conoscere e meditare sul fatto che Harry S. Truman, il 9 agosto
1945, durante un discorso radiofonico diretto alla nazione, affermò
testualmente:
"Il
mondo saprà che la prima bomba atomica è stata sganciata su una base militare di
Hiroshima. È stato fatto perché desideravamo con questo primo attacco evitare,
nella misura del possibile, l'assassinio di civili…”
Ad
Hiroshima non c'era nessuna base militare. Il punto scelto fu un piccolo ponte
in mezzo alla città.
Divulgare
quella bugia costituiva un atto di ripugnante cinismo. Truman era cosciente e
perfettamente informato del potere distruttivo di quell'arma.
Lo
scorso 6 agosto, in occasione del 65° anniversario di quel mostruoso crimine,
l'accademico canadese Michel Chossudovsky ha informato di ciò che lo stesso
Harry S. Truman scrisse nel suo diario 11 giorni prima del lancio della bomba:
“Abbiamo scoperto la bomba più
terribile nella storia del mondo. Potrebbe essere la distruzione di fuoco predetta
nell'era della valle dell’Eufrate, dopo l’Arca di Noé... Quest’arma sarà contro
il Giappone... [Noi] la useremo per colpire gli obiettivi militari, i soldati e
marinai, non le donne e bambini. Anche se i giapponesi sono selvaggi, spietati
e fanatici, noi, quali leader mondiali nell’assistenza sociale, non possiamo far
cadere quella terribile bomba sulla vecchia capitale o la nuova... L’obbiettivo
sarà puramente militare... potrebbe essere la più terribili delle scoperte, ma potrebbe
essere in realtà la più utile."
È stato
senza dubbio, il più grande ed il più cinico omicidio della storia.
Fidel
Castro Ruz
26 Settembre 2010
11 e