Riflessioni del compagno Fidel
QUELLO CHE OBAMA CONOSCE
L’articolo più demolitore che in questo momento ho
visto su America Latina, è stato scritto da Renán Vega Cantor, professore
cattedratico dell’Università pedagogica Nazionale di Bogotà e pubblicato 3
giorni fa nel sito web Rebelión, con il titolo “Echi del Vertice delle
Americhe”.
È breve e non devo fare versioni, gli studiosi del
tema possono cercarlo nel sito giusto.
Più di una volta ho parlato dell’infame accordo che
gli Stati Uniti imposero ai paesi di America Latina e dei Caraibi quando creò
Uno dei brillanti leader politici di Colombia, Jorge
Eliécer Gaitán, che con crescente forza aveva unito i settori più progressisti
di Colombia che si opponeva all’orrore yankee e la cui prossima vittoria
elettorale nessuno dubitava, offrì il suo supporto al congresso di studenti. È
stato vilmente assassinato. La sua morte provocò la ribellione che ha continuato
lungo più di mezzo secolo.
Le lotte sociali si sono prolungate lungo millenni,
quando gli esseri umani, mediante la guerra di un eccedente di produzione per
soddisfare i bisogni essenziali della vita.
Come e ben noto gli anni di schiavitù fisica, la
forma più brutale di sfruttamento, si sono stessi in alcuni paesi fino a più di
un secolo, come avvenne nella nostra propria Patria nella tappa finale del
potere coloniale spagnolo.
Negli Stati Uniti la schiavitù dei discendenti degli
africani si prolungò fino alla
presidenza di Abraham Lincoln. L’abolizione di quella forma bruttale di
sfruttamento avviene si produce appena 30 anni prima che a Cuba.
Martin Luther King sognava con l’uguaglianza dei neri
negli Stati Uniti fino a 44 anni fa, quando è stato vilmente assassinato ad
aprile del 1968.
La nostra epoca si caratterizza dal progresso accelerato
della scienza e della tecnologia. Siamo o non cocenti di ciò, è quello che determina
il futuro dell’umanità, si tratta di una tappa pienamente nuova. La lotta vera
della nostra specie per la propria sopravivenza è quello che prevale in tutti
gli angoli del mondo globalizzato.
Per il momento, tutti i latinoamericani e in modo
speciale il nostro paese, saranno colpiti dal processo che ha luogo nel Venezuela,
cuna del “Liberatore di America”.
Ho appena bisogno di ripetere quello che voi sapete:
gli stretti vincoli del nostro popolo con il popolo venezuelano, con Hugo
Chavez, promotore della Rivoluzione Bolivariana, e con il Partito Socialista
Unito creato da lui.
Una delle prime attività promosse dalla Rivoluzione
Bolivariana è stata
I nostri medici inoltre consacrarono una parte del
loro tempo alla formazione di medici venezuelani nelle classi dovutamente
attrezzate dal governo per questo compito. Il popolo venezuelano, indipendentemente
delle entrate personali, iniziò a ricevere i servizi specializzati dei nostri
medici, posizionandolo tra i migliori assistiti del mondo, ed i suoi indici di salute hanno cominciato a
migliorare visibilmente.
Il Presidente Obama conosce tutto questo molto bene e
lo ha commentato con alcuni dei suoi visitatori. A uno di loro ha detto con
franchezza che il problema è che gli Stati Uniti inviano soldati e Cuba, in
cambio, invia medici.
Nonostante, Chávez, un leader, che in dodici anni non
ha conosciuto un minuto di riposo, e con una salute di ferro, si è visto
colpito da un’inattesa malattia, scoperta e trattata dallo stesso personale
specializzato che lo assisteva, e non è stato facile persuaderlo della
necessità di prestare la massima attenzione alla sua stessa salute. Da allora,
con esemplare condotta, ha seguito strettamente le misure pertinenti, senza
smettere di svolgere i suoi doveri come capo di Stato e leader del paese.
Oso definire il suo atteggiamento eroico e
disciplinato. Dalla sua mente non si allontanano nemmeno un minuto, i suoi
obblighi, in occasioni fino allo sfinimento. Posso testimoniare questo perché
non ho mai smesso di stare in contatto e scambiare con lui. La sua feconda
intelligenza non ha mai smesso di dedicarsi allo studio e all’analisi dei
problemi del paese. Lo divertono la bassezza e le calunnie dei portavoce
dell’oligarchia e dell’impero. Non lo’ho mai sentito dire insulti né volgarità,
parlando dei suoi nemici. Non è il suo linguaggio.
Il nemico conosce bene il suo carattere e moltiplica
gli sforzi destinati a calunniare e colpire il Presidente Chávez. Da parte mia
non dubbi ad affermare che, nella mia modesta opinione, espressa in più di
mezzo secolo di lotta, che l’oligarchia non potrà mai più governare in questo
paese e per questo è preoccupante che il governo degli Stati Uniti abbia
deciso in tali circostanze di promuovere la caduta del governo bolivariano.
D’altra parte insistere nella calunniosa campagna che
nell’alta direzione del governo bolivariano esiste una disperata lotta per la
presa del comando del governo rivoluzionario se il presidente non riesce a
superare la malattia, è una volgare menzogna.
Al contrario, ho potuto osservare la più stretta
unità della direzione della Rivoluzione bolivariana.
Un errore di Obama in queste circostanze può
provocare un fiume di sangue in Venezuela. Il sangue venezuelano è sangue
ecuadoriano, brasiliano, argentino, boliviano, cileno, uruguaiano,
centroamericano, dominicano e cubano.
Si deve partire da questa realtà, analizzando la
situazione politica del Venezuela.
Si comprende perchè l’Inno dei Lavoratori esorta a
cambiare il mondo affondando l’impero borghese?
Fidel Castro Ruz
27 Aprile 2012
7:59 p.m.